Villa Bini a Trani
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Vita di città

Villa Bini a rischio chiusura, l'Eurocoop organizza una raccolta firme

Nonostante le proteste, la cooperativa va avanti a proroghe. Licenziate 13 persone

Continuano i disservizi sulla gestione del parco pubblico di Villa Bini. Parco frequentato da numerose famiglie del quartiere e non solo, dopo aver già subito la riduzione degli orari di apertura al pubblico, attualmente ha anche visto la soppressione della custodia continua. Infatti i lavoratori della cooperativa che gestisce il parco per conto del Comune, che fino ad ora garantivano un certo controllo durante l'intero periodo di apertura, si limitano adesso ai soli quattro interventi giornalieri di apertura e chiusura tra mattina e pomeriggio.

È con queste motivazioni che il responsabile della cooperativa Eurocoop, Nicola Occhionorelli, ha organizzato una raccolta firme, presenta nella giornata di ieri in Comune, per far sentire anche la voce dei cittadini contrari alla chiusura del parco. «Il limitato servizio - ha detto Occhionorelli - lascia villa Bini incustodita e alla mercé di tutti. La villa, infatti, è stata già oggetto di ripetuti atti vandalici: pannelli e giostrine per i bambini sono stati completamente distrutti motivo per cui la stessa Eurocoop, in quanto ancora responsabile della sua pulizia, custodia e manutenzione, ha immediatamente denunciato alla Polizia Municipale».

Le richieste dei dipendenti della cooperativa continuano tra l'altro a rimanere inascoltate. «Dopo il sit-in di protesta davanti il Palazzo di Città - ha continuato Occhionorelli -, nulla è cambiato e la cooperativa continua ad andare avanti a proroghe; degli appalti annunciati neanche l'ombra. Con la riduzione delle ore di lavoro i bagni pubblici chiudono prima, provocando disagi anche in molti altri punti strategici della città come in via Alvanez, dove ogni giorno si fermano numerosi pullman turistici, con bambini e adulti che non trovano i bagni pubblici agibili. Stesse difficoltà in villa Comunale, in piazza della Repubblica, Piazza Duomo e Colonna dove i bagni vertono in condizioni igienico-sanitarie altamente disdicevoli».

I dipendenti, inoltre, segnalano che il loro stipendio è stato ridotto del 50% (e non dei soli 5% come promettevano dal Palazzo di Città) così chi prima lavorava per quattro ore, adesso lavora solo per due. Tredici intanto sono i dipendenti che il lavoro l'hanno già perso e non possono più portare lo stipendio a casa. La promessa del "pieno impiego" da parte del commissario Iaculli non si può certo dire essere stata mantenuta.
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