
Vita di città
Villa Bini vittima della inciviltà e della insufficiente cura delle Istituzioni
Non trova pace uno dei pochi polmoni verdi in città: inaugurato nel 2012 non si riesce a renderlo vivibile per la comunità
Trani - venerdì 4 aprile 2025
07.45
E' bastato un post corredato da tanto di video , diventato poi virale, della guida turistica Andrea Moselli, per accendere i fari ancora una volta sulla situazione di degrado in cui versa Parco Petrarota (ex Villa Bini). Il commento alle immagini del post, denominato "parco barzelletta", hanno trovato sintesi in una unica parola: "vergogna", per situazioni davvero inguardabili che sono figlie sia della inciviltà dei cittadini, questo va detto perchè i rifiuti presenti, le deiezioni canine ed umane, non sono spontanei fiori di campo, e sia il risultato di ricorrenti fenomeni di vandalismo diffuso a cui non si riesce a mettere fine: qui entra in gioco la insufficiente attenzione e cura costante delle Istituzioni.
Il parco così come fu concepito, con le migliori intenzioni, fu inaugurato nel 2012 dal Sindaco Giuseppe Tarantini per essere affidato in primo luogo alla cura dei cittadini, ma non ci volle molto a capire che sarebbe stata un' opera incompiuta atteso che non fu mai data in concessione ad alcuno, ne furono mantenute, successivamente, le promesse che se ne sarebbe occupato la parrocchia di San Giuseppe in compensazione della sottrazione, avvenuta in via Falcone, del loro campetto oratoriale di calcio per fare spazio ad una antenna di telefonia.
L'insufficienza Istituzionale si allargò poi alla pessima gestione dell'ingresso agli spazi, fu sì installato un cancello che si apriva e chiudeva a determinati orari sovrapponibili a quelli della Villa Comunale, ma ben presto grazie al fatto che fosse sempre disponibile uno entrata sul retro, quello per intenderci che da sull'area La Pietra, molti approfittavano della mancanza di controlli per transitare da una comoda scorciatoia, risultato? Il cancello d'ingresso da allora è sempre aperto ed anche se fosse chiuso, come ha fatto notare Andrea Moselli, c'è un comodo varco attiguo e senza porta pronto all'uso.
In questi anni, ne sono passati oltre dodici, molto denaro pubblico è stato speso per manutenzioni ordinarie, poco aderenti, dicono gli esperti, alla situazione e per interventi straordinari senza mai venire a capo della situazione, altra insufficienza della Istituzione che si è sempre mossa in modalità reattiva dato che gli interventi di cura risultano essere stati avviati prevalentemente su sollecitazioni dei residenti stanchi di olezzi e zanzare tigre o di associazioni cittadine, azioni di sistemazione, ma spesso la toppa è stata peggio del buco, a cui non sono seguite cure ricorrenti che, anche se contrattualizzate in qualche capitolato, è lecito pensare non siano state oggetto di adeguato controllo.
Fra chi oggi, vedi Andrea Moselli, denunzia il degrado fra sterpaglie e rifiuti e chi invece da tempo attenziona la situazione in termini di sicurezza fisica per la possibile presenza di male intenzionati , è stata preannunziato, dopo il recente intervento sul Parco delle Tufare, un rafforzamento della illuminazione anche per il nostro Parco Petrarota che rischia, se non si intervenisse tuttavia in maniera organica sull'intero spazio, di mettere ancor più in evidenza lo stato di abbandono del giardino, le panchine rotte e le giostrine distrutte.
Triste destino, quello di Villa Bini, più volte incendiata, deturpata, continuamente sporcata dei rifiuti più vari, una piccola terra di nessuno dove ogni scempio incivile è concesso: i cartoni di pizza ben visibili tra plastica, bottiglie, cartacce, la dicono lunga su quel che "non si fa" per quel giardino e su quel che potrebbe essere, oggi è palesemente un posto da troppo tempo abbandonato al suo destino.
I cittadini scrivono alla redazione: "Possibile che una amministrazione sia così cieca da non rendersi conto che un'area del genere, che sarebbe dovuta essere un oasi di pace e quiete nel frastuono cittadino, pur con il passaggio dei treni, che alla fine, attese estenuanti a parte, possono avere anche un che di poetico, costituisca non solo una vergogna ma anche un pericolo?" e poi ancora: "Nella città dove si transenna tutto, buche, ringhiere, spazi nella villa comunale, una bella e solida transenna da un lato e l'altro forse sarebbe la cosa più saggia - e desolante, dal sapore della sconfitta - da farsi. Colpa dei vandali? Certo, se i vandali vedono che la terra è di nessuno ovviamente si scatenano. Ma le colpe non sono mai tutte da una parte, si sa. Intanto anche dai turisti arrivano domande, alle quali non si può che far spallucce e dire che è una situazione provvisoria. Da anni".
Al momento questa è la situazione, non ci resta che piangere lacrime asciutte, perchè quelle bagnate sono terminate.
Il parco così come fu concepito, con le migliori intenzioni, fu inaugurato nel 2012 dal Sindaco Giuseppe Tarantini per essere affidato in primo luogo alla cura dei cittadini, ma non ci volle molto a capire che sarebbe stata un' opera incompiuta atteso che non fu mai data in concessione ad alcuno, ne furono mantenute, successivamente, le promesse che se ne sarebbe occupato la parrocchia di San Giuseppe in compensazione della sottrazione, avvenuta in via Falcone, del loro campetto oratoriale di calcio per fare spazio ad una antenna di telefonia.
L'insufficienza Istituzionale si allargò poi alla pessima gestione dell'ingresso agli spazi, fu sì installato un cancello che si apriva e chiudeva a determinati orari sovrapponibili a quelli della Villa Comunale, ma ben presto grazie al fatto che fosse sempre disponibile uno entrata sul retro, quello per intenderci che da sull'area La Pietra, molti approfittavano della mancanza di controlli per transitare da una comoda scorciatoia, risultato? Il cancello d'ingresso da allora è sempre aperto ed anche se fosse chiuso, come ha fatto notare Andrea Moselli, c'è un comodo varco attiguo e senza porta pronto all'uso.
In questi anni, ne sono passati oltre dodici, molto denaro pubblico è stato speso per manutenzioni ordinarie, poco aderenti, dicono gli esperti, alla situazione e per interventi straordinari senza mai venire a capo della situazione, altra insufficienza della Istituzione che si è sempre mossa in modalità reattiva dato che gli interventi di cura risultano essere stati avviati prevalentemente su sollecitazioni dei residenti stanchi di olezzi e zanzare tigre o di associazioni cittadine, azioni di sistemazione, ma spesso la toppa è stata peggio del buco, a cui non sono seguite cure ricorrenti che, anche se contrattualizzate in qualche capitolato, è lecito pensare non siano state oggetto di adeguato controllo.
Fra chi oggi, vedi Andrea Moselli, denunzia il degrado fra sterpaglie e rifiuti e chi invece da tempo attenziona la situazione in termini di sicurezza fisica per la possibile presenza di male intenzionati , è stata preannunziato, dopo il recente intervento sul Parco delle Tufare, un rafforzamento della illuminazione anche per il nostro Parco Petrarota che rischia, se non si intervenisse tuttavia in maniera organica sull'intero spazio, di mettere ancor più in evidenza lo stato di abbandono del giardino, le panchine rotte e le giostrine distrutte.
Triste destino, quello di Villa Bini, più volte incendiata, deturpata, continuamente sporcata dei rifiuti più vari, una piccola terra di nessuno dove ogni scempio incivile è concesso: i cartoni di pizza ben visibili tra plastica, bottiglie, cartacce, la dicono lunga su quel che "non si fa" per quel giardino e su quel che potrebbe essere, oggi è palesemente un posto da troppo tempo abbandonato al suo destino.
I cittadini scrivono alla redazione: "Possibile che una amministrazione sia così cieca da non rendersi conto che un'area del genere, che sarebbe dovuta essere un oasi di pace e quiete nel frastuono cittadino, pur con il passaggio dei treni, che alla fine, attese estenuanti a parte, possono avere anche un che di poetico, costituisca non solo una vergogna ma anche un pericolo?" e poi ancora: "Nella città dove si transenna tutto, buche, ringhiere, spazi nella villa comunale, una bella e solida transenna da un lato e l'altro forse sarebbe la cosa più saggia - e desolante, dal sapore della sconfitta - da farsi. Colpa dei vandali? Certo, se i vandali vedono che la terra è di nessuno ovviamente si scatenano. Ma le colpe non sono mai tutte da una parte, si sa. Intanto anche dai turisti arrivano domande, alle quali non si può che far spallucce e dire che è una situazione provvisoria. Da anni".
Al momento questa è la situazione, non ci resta che piangere lacrime asciutte, perchè quelle bagnate sono terminate.