Villa Guastamacchia
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Vita di città

Villa Guastamacchia, da luglio il centro riapre le porte agli anziani

L'amministrazione cerca associazioni qualificate per gestire le attività ricreative

L'amministrazione comunale ha deciso di indire finalmente l'avviso pubblico per individuare chi dovrà gestire il centro polivalente per anziani di Villa Guastamacchia già dal prossimo mese di luglio, per due anni. Si cercano soggetti del cosiddetto terzo settore, che potranno essere associazioni di volontariato o di promozione sociale, fondazioni e patronati, ma anche cooperative. Ma è probabile che la scelta ricada su un'associazione di volontariato perché per Villa Guastamacchia il Comune non potrà realizzare una gestione simile a quella di Palazzo Beltrani, pagando quindi un canone. Si parla - anche se poi il quanto dovrà essere definito dal dirigente - di rimborsi spese necessari per sostenere le attività del centro. Nulla di più. Ma il progetto di rilancio del centro, che per vent'anni ha consentito agli anziani del quartiere di giocare a carte o poter ballare il sabato sera, è davvero ambizioso.

«Villa Guastamacchia dovrà diventare un centro socio-culturale, che sia propulsivo per tutto il quartiere», spiega l'assessore ai Servizi sociali, Felice Di Lernia. In particolare si vuole individuare un soggetto che possa occuparsi di interventi innovativi e sperimentali per gestire i servizi del centro, ma insieme al Comune. «Per intederci - spiega ancora Di Lernia - non consegneremo le chiavi di Villa Guastamacchia a nessuno, sarà una gestione da realizzare con noi e speriamo di creare almeno altri due centri simili in città, che coinvolgano i quartieri in esperimenti di orti urbani e anche i bambini».

Le attività del centro riguardano anziani autosufficienti, che saranno impegnati in attività ricreative, di socializzazione e animazione; e ancora viaggi, attività culturali e artistiche, senza escludere la possibilità di somministrare pasti o effettuare servizi di trasporto (ma queste due ultile attività sono considerate assolutamente facoltative da parte del Comune). Nel centro potranno trovare ospitalità contemporaneamente non più di 60 persone, residenti nel quartiere, a Trani o nello stesso ambito territoriale sociale (per intenderci Trani e Bisceglie). A loro disposizione ci sono spazi per 200 metri quadrati. Ma si può arrivare fino a 120 persone, per complessivi 500 metri quadrati se si considera la struttura nel suo complesso.

In ogni caso l'associazione o l'organismo che si aggiudicherà la gestione, dovrà garantire l'apertura del centro per otto ore al giorno (tra mattina e pomeriggio) per sei giorni alla settimana. Tra le altre cose, il centro potrebbe partecipare anche ad interventi di pronto intervento sociale per anziani. Per questo saranno necessarie - secondo le indicazioni fornite dalla giunta nell'emanare l'atto di indirizzo - figure di operatori e addetti all'assistenza in misura adeguata al numero e al tipo di ospiti; gli educatori e gli animatori dovranno inoltre garantire una presenza di 36 ore a settimana. Deve essere infine assicurata la presenza programmata dell'assistente sociale e di terapisti della riabilitazione nel caso sia necessario.
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