Eventi e cultura
"Vin' a Trani", la città torna culla del buon bere
Evento il 21 dicembre a palazzo Pugliese, espongono 17 cantine
Trani - venerdì 12 dicembre 2014
8.02
"Vin a Tran" non è solo un invito a visitare la città formulato con un espressione dialettale. Significa anche mettere in risalto un prodotto, il vino, che ha reso famosa la Perla dell'Adriatico. A Milano, negli anni '60, c'erano i "Trani": locali dove si poteva mangiare, sorseggiare vino, stare in compagnia. Giorgio Gaber li canta in "Trani a go go" ispirata ai momenti passati insieme ad artisti come Dario Fo, Enzo Jannacci, Adriano Celentano, Lino Banfi e tanti altri. Il vino quindi come simbolo di identità della città. Che, il prossimo 21 dicembre, torna ad essere protagonista del buon bere. I saloni dell'ottocentesco palazzo Pugliese, nel cuore della città, apriranno i battenti ad esperti e semplici appassionati del bere bene e consapevole.
Si chiama "Vin' a Trani", dove l'apostrofo è a forma di goccia e il simbolo è una cattedrale fatta di soli calici, l'edizione numero "0" della manifestazione ideata da Francesca De Leonardis, consulente enogastronomica, e Michele Matera, titolare del ristorante "Corteinfiore", che mette insieme i vini del territorio e non.
In tutto 17 le cantine che esporranno i loro prodotti, "freschi di vendemmia". Arrivano dalla Puglia naturalmente, dall'Abruzzo, dalla Campania, dalla Sicilia, dal Friuli e naturalmente dalla Lombardia, in un ideale itinerario enologico e gastronomico. Un momento di convivialità ma anche l'occasione per fare il punto della situazione, un bilancio della vendemmia. Non mancherà l'olio extravergine di oliva, tra i prodotti fondamentali del paniere gastronomico, e i cibi tipici del territorio pugliese. Un intero pomeriggio, dalle 17.00 alle 22.00, in cui sarà possibile vedere coniugarsi arte, cultura, gusto e buon vivere.
Non solo degustazione, naturalmente. Parte del ricavato della vendita dei biglietti per l'acquisto dei calici (10 euro) andrà al progetto Made in Carcere, l'iniziativa nata nel 2007 da un'idea di Luciana Delle Donne, fondatrice di Officina Creativa, una cooperativa sociale, non a scopo di lucro, che dà lavoro alle detenute. Le donne impegnate nel progetto producono manufatti "diversa(mente) utili", dalle borse agli accessori originali e colorati. Prodotti "utili e futili", confezionati da persone ritenute ai margini della società, detenute alle quali viene offerto un percorso formativo, con lo scopo di un definitivo reinserimento nella società lavorativa e civile. Lo scopo principale di Made in Carcere è diffondere la filosofia della "seconda opportunità" per le detenute e della "doppia vita" per i tessuti.
Si chiama "Vin' a Trani", dove l'apostrofo è a forma di goccia e il simbolo è una cattedrale fatta di soli calici, l'edizione numero "0" della manifestazione ideata da Francesca De Leonardis, consulente enogastronomica, e Michele Matera, titolare del ristorante "Corteinfiore", che mette insieme i vini del territorio e non.
In tutto 17 le cantine che esporranno i loro prodotti, "freschi di vendemmia". Arrivano dalla Puglia naturalmente, dall'Abruzzo, dalla Campania, dalla Sicilia, dal Friuli e naturalmente dalla Lombardia, in un ideale itinerario enologico e gastronomico. Un momento di convivialità ma anche l'occasione per fare il punto della situazione, un bilancio della vendemmia. Non mancherà l'olio extravergine di oliva, tra i prodotti fondamentali del paniere gastronomico, e i cibi tipici del territorio pugliese. Un intero pomeriggio, dalle 17.00 alle 22.00, in cui sarà possibile vedere coniugarsi arte, cultura, gusto e buon vivere.
Non solo degustazione, naturalmente. Parte del ricavato della vendita dei biglietti per l'acquisto dei calici (10 euro) andrà al progetto Made in Carcere, l'iniziativa nata nel 2007 da un'idea di Luciana Delle Donne, fondatrice di Officina Creativa, una cooperativa sociale, non a scopo di lucro, che dà lavoro alle detenute. Le donne impegnate nel progetto producono manufatti "diversa(mente) utili", dalle borse agli accessori originali e colorati. Prodotti "utili e futili", confezionati da persone ritenute ai margini della società, detenute alle quali viene offerto un percorso formativo, con lo scopo di un definitivo reinserimento nella società lavorativa e civile. Lo scopo principale di Made in Carcere è diffondere la filosofia della "seconda opportunità" per le detenute e della "doppia vita" per i tessuti.