Associazioni
Zona industriale, la Cna propone di eliminare i cassonetti
De Marinis: «Bisogna organizzare un nuovo servizio di raccolta porta a porta»
Trani - giovedì 2 luglio 2015
7.12
Il Presidente Provinciale CNA BAT (Confederazione Nazionale dell'Artigianato), Michele De Marinis, ha indirizzato al sindaco di Trani, Amedeo Bottaro, una proposta di eliminazione nella zona Industriale ed Artigianale della città tutti i cassonetti di rifiuti stradali e, in sostituzione, organizzare un nuovo servizio di raccolta porta a porta per bloccare il fenomeno dello smaltimento illecito dei rifiuti speciali pericolosi e non.
«La scrivente Associazione di Categoria, unitamente anche all'impegno di personale dell'Azienda AMIU SPA, da alcuni mesi, interagisce con i Comandi di Polizia Provinciale BAT e Polizia Municipale di Trani, Settore Polizia Ambientale, per scongiurare il fenomeno dello smaltimento illecito dei rifiuti speciali nella zona industriale ed artigianale di Trani, e nel contempo, individuare eventuali soluzioni. Le Forze di Polizia, stanno eseguendo controlli completi presso tutte le aziende industriali ed artigianali di Trani, richiedendo la documentazione prevista per legge in materia ambientale. I controlli sono ancora in corso. Nonostante l'encomiabile impegno delle Forze di Polizia, che hanno anche predisposto nell'attività di controllo, appostamenti al fine di poter individuare gli autori dell'abbandono di rifiuti speciali nei cassonetti, il fenomeno si è soltanto ridotto. L'installazione anche di eventuali telecamere potrebbe scongiurare e ancora ridurre il fenomeno, ma non risolverlo. Come abbiamo più volte denunciato in passato – continuano dal Cna - la presenza dei cassonetti stradali "incustoditi" nella zona industriale ed artigianale di Trani rappresenta un incentivo per i "furbetti" (così li vogliamo definire), spesso provenienti soprattutto dalle città limitrofe (come hanno accertato le stesse forze di polizia), a depositare all'interno degli stessi ed in maniera illecita numerose tonnellate al giorno di rifiuti speciali sia non pericolosi (scarti di lavorazione) che pericolosi (lattine contaminate da colla- solvente- vernici). Tale condotta, oltre a costituire un palese illecito nell'ottica della tutela e della salvaguardia dell'ambiente e della salute dei cittadini, provoca una sorta di concorrenza sleale nei confronti delle aziende da noi rappresentate che, da sempre, adempiono al corretto smaltimento o recupero dei rifiuti speciali prodotti attraverso ditte private autorizzate ed iscritte all'Albo, rispettando tutte le norme previste dalla legge ambientale – Registri – Formulari – Mud – Sistri – Conai.
Pertanto, rinnoviamo anche a Lei, signor Sindaco la sollecitazione a risolvere urgentemente questo annoso problema, suggerendo di procedere alla eliminazione di tutti i cassonetti di rifiuti nella zona industriale di Trani, Via Papa Giovanni XXIII - Via Andria – Via Barletta, organizzando, in sostituzione, un nuovo servizio di raccolta rifiuti urbani ed assimilati "porta a porta", tanto per le utenze domestiche ubicate nelle suddette zone, quanto per quelle artigianali ed industriali, come del resto è stato attuato, con esiti veramente positivi, nei Comuni limitrofi. Se si riuscisse a bloccare questo illecito smaltimento, al Comune di Trani sarebbe consentito di: ridurre sensibilmente la produzione totale di rifiuti mensili; ridurre del 20% la produzione dei rifiuti indifferenziati; aumentare in automatico quella della raccolta differenziata di almeno il 5%; diminuire il costo di smaltimento del Comune di circa € 400.00,00= annue, somma più che sufficiente per coprire il costo del nuovo servizio di porta a porta nella zona industriale ed artigianale ; incrementare di almeno un ulteriore 5% la percentuale di R.D. attraverso il nuovo servizio porta a porta nella zona industriale, raggiungendo, da subito, la percentuale di R.D. del 30 %, rispetto a quella attuale che a tutto maggio 2015 è del 19 %; ed infine ridurre l'Ecotassa Regionale.
Ribadiamo che la nostra Associazione - conclude De Marinis - ritiene prioritario organizzare la "raccolta differenziata spinta" su tutto il territorio cittadino, ma nelle more, in attesa che Ella, Sig. Sindaco, proceda a formare la nuova amministrazione comunale, proponiamo, come è nel nostro stile, un suggerimento di carattere prettamente operativo, tra l'altro condiviso anche con le forze di Polizia».
«La scrivente Associazione di Categoria, unitamente anche all'impegno di personale dell'Azienda AMIU SPA, da alcuni mesi, interagisce con i Comandi di Polizia Provinciale BAT e Polizia Municipale di Trani, Settore Polizia Ambientale, per scongiurare il fenomeno dello smaltimento illecito dei rifiuti speciali nella zona industriale ed artigianale di Trani, e nel contempo, individuare eventuali soluzioni. Le Forze di Polizia, stanno eseguendo controlli completi presso tutte le aziende industriali ed artigianali di Trani, richiedendo la documentazione prevista per legge in materia ambientale. I controlli sono ancora in corso. Nonostante l'encomiabile impegno delle Forze di Polizia, che hanno anche predisposto nell'attività di controllo, appostamenti al fine di poter individuare gli autori dell'abbandono di rifiuti speciali nei cassonetti, il fenomeno si è soltanto ridotto. L'installazione anche di eventuali telecamere potrebbe scongiurare e ancora ridurre il fenomeno, ma non risolverlo. Come abbiamo più volte denunciato in passato – continuano dal Cna - la presenza dei cassonetti stradali "incustoditi" nella zona industriale ed artigianale di Trani rappresenta un incentivo per i "furbetti" (così li vogliamo definire), spesso provenienti soprattutto dalle città limitrofe (come hanno accertato le stesse forze di polizia), a depositare all'interno degli stessi ed in maniera illecita numerose tonnellate al giorno di rifiuti speciali sia non pericolosi (scarti di lavorazione) che pericolosi (lattine contaminate da colla- solvente- vernici). Tale condotta, oltre a costituire un palese illecito nell'ottica della tutela e della salvaguardia dell'ambiente e della salute dei cittadini, provoca una sorta di concorrenza sleale nei confronti delle aziende da noi rappresentate che, da sempre, adempiono al corretto smaltimento o recupero dei rifiuti speciali prodotti attraverso ditte private autorizzate ed iscritte all'Albo, rispettando tutte le norme previste dalla legge ambientale – Registri – Formulari – Mud – Sistri – Conai.
Pertanto, rinnoviamo anche a Lei, signor Sindaco la sollecitazione a risolvere urgentemente questo annoso problema, suggerendo di procedere alla eliminazione di tutti i cassonetti di rifiuti nella zona industriale di Trani, Via Papa Giovanni XXIII - Via Andria – Via Barletta, organizzando, in sostituzione, un nuovo servizio di raccolta rifiuti urbani ed assimilati "porta a porta", tanto per le utenze domestiche ubicate nelle suddette zone, quanto per quelle artigianali ed industriali, come del resto è stato attuato, con esiti veramente positivi, nei Comuni limitrofi. Se si riuscisse a bloccare questo illecito smaltimento, al Comune di Trani sarebbe consentito di: ridurre sensibilmente la produzione totale di rifiuti mensili; ridurre del 20% la produzione dei rifiuti indifferenziati; aumentare in automatico quella della raccolta differenziata di almeno il 5%; diminuire il costo di smaltimento del Comune di circa € 400.00,00= annue, somma più che sufficiente per coprire il costo del nuovo servizio di porta a porta nella zona industriale ed artigianale ; incrementare di almeno un ulteriore 5% la percentuale di R.D. attraverso il nuovo servizio porta a porta nella zona industriale, raggiungendo, da subito, la percentuale di R.D. del 30 %, rispetto a quella attuale che a tutto maggio 2015 è del 19 %; ed infine ridurre l'Ecotassa Regionale.
Ribadiamo che la nostra Associazione - conclude De Marinis - ritiene prioritario organizzare la "raccolta differenziata spinta" su tutto il territorio cittadino, ma nelle more, in attesa che Ella, Sig. Sindaco, proceda a formare la nuova amministrazione comunale, proponiamo, come è nel nostro stile, un suggerimento di carattere prettamente operativo, tra l'altro condiviso anche con le forze di Polizia».