Agorà
La politica tranese? Deve ripartire da Cittaperta
Intervento di Mauro Spallucci
venerdì 22 luglio 2011
Resto idealmente e moralmente dove sono sempre stato. Intendendo la politica al servizio della citta e dell'uomo. Ringraziando i volontari politici perchè riconosco il vostro volontariato come cosa seria perchè ha a che fare con la vita degli altri. E' una cosa seria perchè chi lo fa (ciascuno dei politici attivi in campo) si rende responsabile verso la comunità. I politici sono chiamati, con il loro impegno quotidiano, a far vincere la vita ed il bene. In una società in cui l'esperienza del bene comune sembra essere sempre più soffocata da interessi privati o da disinteressi pubblici. I volontari cristiani politici sono chiamati a dare una straordinaria testimonianza di speranza per l'uomo.
Grazie, politico tranese, amico mio. Grazie quando ti impegni anche la domenica e non hai nemmeno il tempo di fare qualcosa per te. Grazie anche quando torni a casa scoraggiato per aver preso tanti insulti immeritati e dopo aver provato la voglia di lasciare tutto. Tra te e me c'è una amicizia a vasi comunicanti. Tu che dai molto e io che ricevo molto. Ti voglio reincontrare a settembre per riprendere il lungo viaggio dell'educare e del sognare. Come vedi, chiunque tu sia, ti ho chiamato amico mio. Tu buon cristiano che entri nella società e vivi le due dimensioni (dare a Cesare quel che è di Cesare e a Dio quel che è di Dio) che sono da distinguere ma non da disgiungere, creando così tensioni o alternative.
Certo si tratta di un incontro delicato, da vivere senza prevaricazioni ma anche senza cedimenti. Si tratta di salire a compromessi soprattutto oggi che si rischia di sentirsi smarriti e incapaci di seguire la strada onesta per ciò che riguarda anche il nostro modesto lavoro o la nostra famiglia. La disonestà che viene dall'alto ci regala una preventiva assoluzione per gli eventuali nostri errori. Non pagare le tasse, non pretendere la ricevuta fiscale dietro l'offerta di uno sconto, o tenersi amico il venditore, fingere di non aver visto che al bar non ti hanno dato lo scontrino e altre grandi e piccole cose di tutti i giorni sono peccati contro la comunità. Ma, come in guerra, se non va avanti il comandante, a qualsiasi livello egli sia, chi sta dietro non trova coraggio da solo per affrontare il pericolo, così avviene nelle nostre trincee quotidiane dove per trascinare avanti la nostra famiglia o per trovare anche in un lavoro modesto la forza di continuare è necessario vedere qualche passo avanti a noi altri che faticano con noi.
Abbiamo bisogno di esempi positivi, di gente che si ricordi che anche la politica richiede le sue virtù e che sappia cancellare con un comportamento onesto tutte quelle negatività o anche solo sospetti di disonestà diffusa. Disonestà, anche intellettuale. E bisogna far presto, prima che salga a livelli alti lo sdegno, fino a diventare rivolta. E' questa la paura degli onesti. Poichè non basta più solo la parola in quanto le istituzioni non sono più capaci di riscuotere quella fiducia che nelle democrazie è il motore dell'equilibrio. Siamo davvero davanti ad una discesa di sconosciute proporzioni.
E i giovani dove sono? Molti di noi non li hanno educati a rialzarsi da soli quando cadono, nè abbiamo saputo passare loro quei valori essenziali per prendere per mano la propria vita e guardare alto senza piangere se qualcosa va male. Insieme, a Trani, da domani, anche in politica facciamoli scoprire nella concretezza quei valori che ci danno la forza di vivere, che alimentano ogni giorno la volontà, la costanza, che tutelano la dignità della persona, per il futuro di tutti. A pensarci bene c'è soltanto una cosa che mette un pò di tristezza. A Trani dobbiamo ancora ricorrere a un documento inventato nell'estate di oltre quindici anni (Cittaperta) perchè da allora di documenti che ribadiscano la speranza a far vivere i valori della politica non ne sono stati realizzati tanti. Auguri di buon lavoro ai candidati già disponibili ed ai nastri di partenza. Ogni commento mi sembra superluo. Anche alcuni amici che ho già sentito sono daccordo.
Grazie, politico tranese, amico mio. Grazie quando ti impegni anche la domenica e non hai nemmeno il tempo di fare qualcosa per te. Grazie anche quando torni a casa scoraggiato per aver preso tanti insulti immeritati e dopo aver provato la voglia di lasciare tutto. Tra te e me c'è una amicizia a vasi comunicanti. Tu che dai molto e io che ricevo molto. Ti voglio reincontrare a settembre per riprendere il lungo viaggio dell'educare e del sognare. Come vedi, chiunque tu sia, ti ho chiamato amico mio. Tu buon cristiano che entri nella società e vivi le due dimensioni (dare a Cesare quel che è di Cesare e a Dio quel che è di Dio) che sono da distinguere ma non da disgiungere, creando così tensioni o alternative.
Certo si tratta di un incontro delicato, da vivere senza prevaricazioni ma anche senza cedimenti. Si tratta di salire a compromessi soprattutto oggi che si rischia di sentirsi smarriti e incapaci di seguire la strada onesta per ciò che riguarda anche il nostro modesto lavoro o la nostra famiglia. La disonestà che viene dall'alto ci regala una preventiva assoluzione per gli eventuali nostri errori. Non pagare le tasse, non pretendere la ricevuta fiscale dietro l'offerta di uno sconto, o tenersi amico il venditore, fingere di non aver visto che al bar non ti hanno dato lo scontrino e altre grandi e piccole cose di tutti i giorni sono peccati contro la comunità. Ma, come in guerra, se non va avanti il comandante, a qualsiasi livello egli sia, chi sta dietro non trova coraggio da solo per affrontare il pericolo, così avviene nelle nostre trincee quotidiane dove per trascinare avanti la nostra famiglia o per trovare anche in un lavoro modesto la forza di continuare è necessario vedere qualche passo avanti a noi altri che faticano con noi.
Abbiamo bisogno di esempi positivi, di gente che si ricordi che anche la politica richiede le sue virtù e che sappia cancellare con un comportamento onesto tutte quelle negatività o anche solo sospetti di disonestà diffusa. Disonestà, anche intellettuale. E bisogna far presto, prima che salga a livelli alti lo sdegno, fino a diventare rivolta. E' questa la paura degli onesti. Poichè non basta più solo la parola in quanto le istituzioni non sono più capaci di riscuotere quella fiducia che nelle democrazie è il motore dell'equilibrio. Siamo davvero davanti ad una discesa di sconosciute proporzioni.
E i giovani dove sono? Molti di noi non li hanno educati a rialzarsi da soli quando cadono, nè abbiamo saputo passare loro quei valori essenziali per prendere per mano la propria vita e guardare alto senza piangere se qualcosa va male. Insieme, a Trani, da domani, anche in politica facciamoli scoprire nella concretezza quei valori che ci danno la forza di vivere, che alimentano ogni giorno la volontà, la costanza, che tutelano la dignità della persona, per il futuro di tutti. A pensarci bene c'è soltanto una cosa che mette un pò di tristezza. A Trani dobbiamo ancora ricorrere a un documento inventato nell'estate di oltre quindici anni (Cittaperta) perchè da allora di documenti che ribadiscano la speranza a far vivere i valori della politica non ne sono stati realizzati tanti. Auguri di buon lavoro ai candidati già disponibili ed ai nastri di partenza. Ogni commento mi sembra superluo. Anche alcuni amici che ho già sentito sono daccordo.