Apatheia
Dialogo semiallegro di due bevitori di vino in una sera di luglio
«Ho un lavoro precario da seicento euro al mese»
martedì 24 luglio 2012
Giuseppe: Ciao.
Nicola: Ciao.
Giuseppe: Sei ubriaco. Anche stasera hai bevuto?
Nicola: Vino.
Giuseppe: Come mai?
Nicola: È buono ed era in offerta al discount.
Giuseppe: Ah ah ah. Forte. Dicevo come mai sei ubriaco?
Nicola: Maria mi ha lasciato.
Giuseppe: Ma non è la prima volta! Ti lascia, ti prende, ti lascia…
Nicola: Ho una compagna precaria.
Giuseppe: E tu sei disoccupato?
Nicola: Precario.
Giuseppe: Anche tu.
Nicola: Vuole sposarsi, vuole una casa, un figlio…
Giuseppe: E ti lascia?
Nicola: Ho un lavoro precario da seicento euro al mese, un mese mi pagano ed un mese no. Facciamo un matrimonio precario?
Giuseppe: E io che sono disoccupato…
Nicola: Ma sei sposato ed hai tre figli.
Giuseppe: Con la salute precaria. Ci mantiene mio padre che è precario.
Nicola: E tua madre?
Giuseppe: No lei è sistemata, ha il tumore.
Nicola: E come fa tuo padre?
Giuseppe: Lavora sempre e quando non lavora fa le scarpe a casa e noi lo aiutiamo.
Nicola: Una catena di montaggio che non basta per nessuno.
Giuseppe: Mia madre dice che è stata la colla ed il fumo di mio padre a farle venire il tumore.
Nicola: È probabile.
Giuseppe: È depressa, è stata la depressione.
Nicola: Dici?
Giuseppe: Le preoccupazioni.
Nicola: Ma io voglio dare un taglio. È che non so rubare…
Giuseppe: Sì però anziché spendere i soldi per il vino potevi, potevi…
Nicola: Comprare la corda per appendermi. Vuoi bere?
Giuseppe: Vabbè dammi un goccio.
Nicola: Bevi, bevi.
Giuseppe: Buono. Stanno facendo miss Italia in piazza.
Nicola: Ah, non m'interessa. Tutte finte, rifatte.
Giuseppe: Sei di bocca buona. Quasi quasi vado a protestare, vado a dirgliene quattro, vado a chiedere un lavoro visto che ci stanno i politici.
Nicola: Senti a me, bevi il vino che è meglio, è più buono…
Giuseppe: No io vado. Mo vedi che combino.
Nicola: Ciao.
Giuseppe: Sei ubriaco. Anche stasera hai bevuto?
Nicola: Vino.
Giuseppe: Come mai?
Nicola: È buono ed era in offerta al discount.
Giuseppe: Ah ah ah. Forte. Dicevo come mai sei ubriaco?
Nicola: Maria mi ha lasciato.
Giuseppe: Ma non è la prima volta! Ti lascia, ti prende, ti lascia…
Nicola: Ho una compagna precaria.
Giuseppe: E tu sei disoccupato?
Nicola: Precario.
Giuseppe: Anche tu.
Nicola: Vuole sposarsi, vuole una casa, un figlio…
Giuseppe: E ti lascia?
Nicola: Ho un lavoro precario da seicento euro al mese, un mese mi pagano ed un mese no. Facciamo un matrimonio precario?
Giuseppe: E io che sono disoccupato…
Nicola: Ma sei sposato ed hai tre figli.
Giuseppe: Con la salute precaria. Ci mantiene mio padre che è precario.
Nicola: E tua madre?
Giuseppe: No lei è sistemata, ha il tumore.
Nicola: E come fa tuo padre?
Giuseppe: Lavora sempre e quando non lavora fa le scarpe a casa e noi lo aiutiamo.
Nicola: Una catena di montaggio che non basta per nessuno.
Giuseppe: Mia madre dice che è stata la colla ed il fumo di mio padre a farle venire il tumore.
Nicola: È probabile.
Giuseppe: È depressa, è stata la depressione.
Nicola: Dici?
Giuseppe: Le preoccupazioni.
Nicola: Ma io voglio dare un taglio. È che non so rubare…
Giuseppe: Sì però anziché spendere i soldi per il vino potevi, potevi…
Nicola: Comprare la corda per appendermi. Vuoi bere?
Giuseppe: Vabbè dammi un goccio.
Nicola: Bevi, bevi.
Giuseppe: Buono. Stanno facendo miss Italia in piazza.
Nicola: Ah, non m'interessa. Tutte finte, rifatte.
Giuseppe: Sei di bocca buona. Quasi quasi vado a protestare, vado a dirgliene quattro, vado a chiedere un lavoro visto che ci stanno i politici.
Nicola: Senti a me, bevi il vino che è meglio, è più buono…
Giuseppe: No io vado. Mo vedi che combino.