Apatheia
I bambini di Gaza
Una poesia di Rino Negrogno
lunedì 19 novembre 2012
Come vorrei non sapere
dei bambini di Gaza
per non essere con voi
ma cieco e senza voce
me ne starei
a guardare il cielo
annusare la terra
prevedere la pioggia
coprirmi dal freddo
raccogliere frutti profumati
sperare nelle buone annate
senza dover sapere altro.
Come vorrei essere sasso senza amore
per non essere colpevole
per non dover sapere
delle bombe affamate
dei bambini morti a Gaza
dei loro visi grigi e sanguinanti
dei loro sogni che fanno ancora baccano
spaesati tra le macerie.
Vorrei non aver guardato i loro occhi
non aver ascoltato l'ultimo pensiero
che potrebbe cambiare un mondo
loro che non sanno della morte
come non sanno della vita
e non sanno della terra
di chi sia e del suo colore.
Non vorrei aver sentito
il pianto dei loro padri
che si può bruciare in fretta
come le loro maledette bandiere
la disperazione delle loro madri
nel loro perenne lutto innato
le loro mani scavare
tra le loro case distrutte
la loro speranza rubata.
Come vorrei non saperne niente
della loro terra santa
che avrei distrutto
e lasciati i resti agli avvoltoi
avrei disperso anche il ricordo
sulle ali irraggiungibili delle aquile
l'avrei lasciata per sempre arida
senza poter dare altra morte.
Come vorrei non sapere
dei bambini di Gaza.
dei bambini di Gaza
per non essere con voi
ma cieco e senza voce
me ne starei
a guardare il cielo
annusare la terra
prevedere la pioggia
coprirmi dal freddo
raccogliere frutti profumati
sperare nelle buone annate
senza dover sapere altro.
Come vorrei essere sasso senza amore
per non essere colpevole
per non dover sapere
delle bombe affamate
dei bambini morti a Gaza
dei loro visi grigi e sanguinanti
dei loro sogni che fanno ancora baccano
spaesati tra le macerie.
Vorrei non aver guardato i loro occhi
non aver ascoltato l'ultimo pensiero
che potrebbe cambiare un mondo
loro che non sanno della morte
come non sanno della vita
e non sanno della terra
di chi sia e del suo colore.
Non vorrei aver sentito
il pianto dei loro padri
che si può bruciare in fretta
come le loro maledette bandiere
la disperazione delle loro madri
nel loro perenne lutto innato
le loro mani scavare
tra le loro case distrutte
la loro speranza rubata.
Come vorrei non saperne niente
della loro terra santa
che avrei distrutto
e lasciati i resti agli avvoltoi
avrei disperso anche il ricordo
sulle ali irraggiungibili delle aquile
l'avrei lasciata per sempre arida
senza poter dare altra morte.
Come vorrei non sapere
dei bambini di Gaza.