Apatheia
I bimbi palestinesi morti
Eravamo pochi in piazza Duomo a ricordarli
venerdì 18 luglio 2014
7.55
Servirà a qualcosa postare sui giornali e sui network foto di bimbi palestinesi morti, uccisi, massacrati? Me lo chiedo da giorni. Non so cosa vi procurano le immagini dei loro corpi dilaniati, ricoperti di sangue, i volti grigi, i capelli tagliati alla moda come quelli dei nostri figli, il terrore rimasto incollato sui loro visi, fotografia dell'ultimo attimo di terrore. Non so cosa provate se invece non li guardate ma sapete che comunque sono lì. Non so cosa vi procura il pianto disperato dei padri e le mani delle madri che si percuotono il volto per la disperazione, le lettighe usate come bare, innalzate al cielo coi corpi senza vita e portate platealmente tra cori, urla e pianti. A me procura dolore, angoscia, rabbia senso di impotenza e tanto altro che non si può descrivere.
Servirà a qualcosa incontrarsi nelle piazze, accendere dei lumini, parlare dei bimbi palestinesi morti, uccisi, massacrati? Me lo domandavo tristemente il 16 luglio, quando in piazza Duomo a Trani ci siamo incontrati per accendere i lumini e ricordare i bimbi palestinesi, restare uniti in questo incommensurabile dolore. Mi sono anche chiesto perché fossimo in pochi addolorati in quella piazza mentre una folla si aggirava poco distante da noi tra processione, luminarie e fuochi di artificio. Davvero basta la lontananza, i chilometri che ci separano, per non restare desolati da questa tragedia?
Servirà a qualcosa intavolare dibattiti più o meno sensati su di chi sia la colpa? Se il male sia Israele o Hamas, se non lo siano entrambi? Servirà capire se chi appoggia Israele non lo identifichi nell'avamposto per gli interessi delle potenze imperialistiche occidentali nel mondo arabo. Servirà capire che Hamas utilizza i bimbi come scudi umani per impressionare le coscienze e utilizza la religione come pretesto? Servirà prendere posizione, stare col più debole o scegliere il più forte, appoggiare chi c'era prima o chi è arrivato dopo? Servirà capire che tutto questo è folle?
Intanto, tra interessi imperialistici, religioni, terre promesse e terre rubate, dei bimbi che avrebbero dovuto solo giocare e andare a scuola proprio come i fanno i nostri figli, continuano a morire senza speranza.
Lo ammetto, il cuore mi porta a soffrire per i palestinesi, non per Hamas che come in tutte le battaglie e le rivolte dei sofferenti, così come ha sempre fatto la borghesia con il proletariato, utilizza il malcontento a suo piacimento, mandando a morire per suo conto, il cuore mi porta a soffrire per i palestinesi che in poco meno di un secolo si sono ritrovati dall'avere una loro terra a vivere in una striscia. Ma tutto sommato per quelli come me, internazionalisti, che sognano un mondo senza confini e ingiustizie, libero dal dominio degli interessi capitalistici, ora non è questo quel che conta, da oggi vorrei solo non vedere più dei bambini morire.
Servirà a qualcosa la nostra indifferenza? Servirà la nostra cultura? Perdonatemi è solo uno sfogo.
Servirà a qualcosa incontrarsi nelle piazze, accendere dei lumini, parlare dei bimbi palestinesi morti, uccisi, massacrati? Me lo domandavo tristemente il 16 luglio, quando in piazza Duomo a Trani ci siamo incontrati per accendere i lumini e ricordare i bimbi palestinesi, restare uniti in questo incommensurabile dolore. Mi sono anche chiesto perché fossimo in pochi addolorati in quella piazza mentre una folla si aggirava poco distante da noi tra processione, luminarie e fuochi di artificio. Davvero basta la lontananza, i chilometri che ci separano, per non restare desolati da questa tragedia?
Servirà a qualcosa intavolare dibattiti più o meno sensati su di chi sia la colpa? Se il male sia Israele o Hamas, se non lo siano entrambi? Servirà capire se chi appoggia Israele non lo identifichi nell'avamposto per gli interessi delle potenze imperialistiche occidentali nel mondo arabo. Servirà capire che Hamas utilizza i bimbi come scudi umani per impressionare le coscienze e utilizza la religione come pretesto? Servirà prendere posizione, stare col più debole o scegliere il più forte, appoggiare chi c'era prima o chi è arrivato dopo? Servirà capire che tutto questo è folle?
Intanto, tra interessi imperialistici, religioni, terre promesse e terre rubate, dei bimbi che avrebbero dovuto solo giocare e andare a scuola proprio come i fanno i nostri figli, continuano a morire senza speranza.
Lo ammetto, il cuore mi porta a soffrire per i palestinesi, non per Hamas che come in tutte le battaglie e le rivolte dei sofferenti, così come ha sempre fatto la borghesia con il proletariato, utilizza il malcontento a suo piacimento, mandando a morire per suo conto, il cuore mi porta a soffrire per i palestinesi che in poco meno di un secolo si sono ritrovati dall'avere una loro terra a vivere in una striscia. Ma tutto sommato per quelli come me, internazionalisti, che sognano un mondo senza confini e ingiustizie, libero dal dominio degli interessi capitalistici, ora non è questo quel che conta, da oggi vorrei solo non vedere più dei bambini morire.
Servirà a qualcosa la nostra indifferenza? Servirà la nostra cultura? Perdonatemi è solo uno sfogo.