Apatheia
I mattoni
Abbiamo sofferto tutti per la tragedia di Barletta
martedì 11 ottobre 2011
Dovrò cambiare bar perché il proprietario di quello dove sono solito andare a fare colazione si è offeso. E sì, si è proprio offeso, non mi sorride più e lascia cadere rumorosamente la tazzina del caffè sul bancone. Ieri mi ha dato lo scontrino dicendomi: «Ho fatto lo scontrino di 1 euro. Va bene?». L'importo da pagare era di 3,90 euro. Chissà se qualcuno ci ha fatto caso che è proprio l'importo percepito per un ora di lavoro dalle operaie di Barletta. Una strana coincidenza. D'impeto ho risposto al signore del bar: «No, non va bene affatto, mi faccia lo scontrino di 3,90 euro!».
Abbiamo sofferto tutti per la tragedia di Barletta. Sapere di mamme che si sacrificavano per una miseria pur di garantire un futuro migliore ai propri bambini, sapere di mogli che lavoravano a nero pur di poter costruire una famiglia, sapere di bambine che erano lì per riabbracciare i genitori non è triste ma è devastante. Non tornare a casa dal lavoro come dei primitivi che vanno a caccia per procurarsi il cibo ma le bestie li divorano. Come dei primitivi. Qualche sprovveduto cieco e sordo ma purtroppo non muto si chiede con impareggiabile acume: «Perché se non lavoravano a nero o se guadagnavano 50 euro all'ora il palazzo non crollava?». Non so se sia giusto rispondere a tanto miserevole amore. Ma voglio essere umile come sono. Si presume che se un'attività esiste per lo Stato, per l'Inps è più facile che vi siano dei controlli. Si presume anche che se dei lavoratori percepiscono uno stipendio equo, anche tutto il resto, come la sicurezza, i contributi, eccetera sarà conforme alle leggi. Si presume che se un imprenditore non si occupa solo del suo profitto ma è attento alle problematiche dei lavoratori, guarderà se ci sono crepe nei muri o fantasmi che li oltrepassano.
Ogni volta che non pretendiamo lo scontrino o accettiamo uno scontrino falsato dal barista, dal macellaio o dal fruttivendolo, ogni volta che non pretendiamo la fattura o accettiamo una fattura falsata dal medico, dal dentista o dall'avvocato, in primo luogo, chi come me è un lavoratore dipendente, pagherà lui per chi ci ha felicemente sorriso e ringraziato per il concorso nella sua truffa, poi, ogni volta che saremo complici di questa truffa, avremo tolto un mattone dalle fondamenta del palazzo di Barletta e da tutti i palazzi nei quali interrati ci sono operai che lavorano, avremo fatto crollare noi il palazzo insieme all'imprenditore distratto e a chi doveva controllare.
Abbiamo sofferto tutti per la tragedia di Barletta. Sapere di mamme che si sacrificavano per una miseria pur di garantire un futuro migliore ai propri bambini, sapere di mogli che lavoravano a nero pur di poter costruire una famiglia, sapere di bambine che erano lì per riabbracciare i genitori non è triste ma è devastante. Non tornare a casa dal lavoro come dei primitivi che vanno a caccia per procurarsi il cibo ma le bestie li divorano. Come dei primitivi. Qualche sprovveduto cieco e sordo ma purtroppo non muto si chiede con impareggiabile acume: «Perché se non lavoravano a nero o se guadagnavano 50 euro all'ora il palazzo non crollava?». Non so se sia giusto rispondere a tanto miserevole amore. Ma voglio essere umile come sono. Si presume che se un'attività esiste per lo Stato, per l'Inps è più facile che vi siano dei controlli. Si presume anche che se dei lavoratori percepiscono uno stipendio equo, anche tutto il resto, come la sicurezza, i contributi, eccetera sarà conforme alle leggi. Si presume che se un imprenditore non si occupa solo del suo profitto ma è attento alle problematiche dei lavoratori, guarderà se ci sono crepe nei muri o fantasmi che li oltrepassano.
Ogni volta che non pretendiamo lo scontrino o accettiamo uno scontrino falsato dal barista, dal macellaio o dal fruttivendolo, ogni volta che non pretendiamo la fattura o accettiamo una fattura falsata dal medico, dal dentista o dall'avvocato, in primo luogo, chi come me è un lavoratore dipendente, pagherà lui per chi ci ha felicemente sorriso e ringraziato per il concorso nella sua truffa, poi, ogni volta che saremo complici di questa truffa, avremo tolto un mattone dalle fondamenta del palazzo di Barletta e da tutti i palazzi nei quali interrati ci sono operai che lavorano, avremo fatto crollare noi il palazzo insieme all'imprenditore distratto e a chi doveva controllare.