Apatheia
Il lupo e gli agnelli
L'ospedale muore ed il colpevole vive
martedì 17 gennaio 2012
E mentre ci crogioliamo e dilettiamo dibattendoci, a volte con enfasi, su di chi sia la colpa della fine ingiusta o sacrosanta del nostro ospedale, l'ospedale muore ed il colpevole vive e vivrà. Serviranno le manifestazioni di protesta dei cittadini tranesi? Avremo spiegazioni su come siano state fatte certe scelte anziché altre? Ci daranno giustificazioni sufficientemente plausibili e che non siano parole e frasi incontrovertibili perché vacue?
Voglio raccontarvi una favola. «Superior stabat lupus» che vuol dire «Il lupo stava più in alto». Per chi già non abbia il piacere di conoscerla, ricordiamo la favola di Fedro dalla quale la massima è tratta. C'erano un lupo ed un agnello che bevevano ad un torrente ed il lupo accusò l'agnello di sporcare l'acqua che lui beveva ma ciò era impossibile visto che lui si trovava nella parte più alta del torrente e quindi l'acqua passava prima da lui e poi dall'agnello. Non avendo sortito l'effetto desiderato questo pretesto, il lupo affermò che l'agnello avesse parlato male di lui. Ma rendendosi conto che l'agnello non fosse ancora nato all'epoca dei fatti menzionati esclamò adirato: «Pater hercle tuus» ovvero «E allora, per Ercole, sarà stato tuo padre» e balzando sull'agnello lo sbranò.
È facile dedurre la morale della favola. Il lupo è colui che pur non avendo valide motivazioni, spiegazioni, giustificazioni per avvalorare un fatto o un comportamento, ne utilizza la sua posizione o la sua potenza come unico elemento. Anche Sciascia riprende questa favola ed è ancor più dissacrante di Fedro nelle sue «Favole della dittatura». Per Sciascia il lupo, incontrato il solito agnello che si abbeverava al torrente gli annunciò di non avere tempo da perdere questa volta e con un balzo lo agguantò e lo lacerò. Questa volta il lupo, che ha perfezionato la sua indole, non sente più neanche il bisogno di dare false spiegazioni all'agnello che comunque morirà divorato.
Restano i cacciabombardieri che volano nel cielo ad alto prezzo, al prezzo di super ospedali super specializzati. Volano al posto dei nostri sogni. Volano al posto di un malato guarito, un malore salvato. Ma bando ai romanticismi attendiamo la risposta, la verità.
Vi esorto a partecipare sabato 21 gennaio alle ore 10 al corteo organizzato da alcuni cittadini in difesa dell'ospedale di Trani. La manifestazione partirà da piazza Sant'Agostino e percorrerà alcune delle principali strade della città, terminando davanti al San Nicola Pellegrino.
Voglio raccontarvi una favola. «Superior stabat lupus» che vuol dire «Il lupo stava più in alto». Per chi già non abbia il piacere di conoscerla, ricordiamo la favola di Fedro dalla quale la massima è tratta. C'erano un lupo ed un agnello che bevevano ad un torrente ed il lupo accusò l'agnello di sporcare l'acqua che lui beveva ma ciò era impossibile visto che lui si trovava nella parte più alta del torrente e quindi l'acqua passava prima da lui e poi dall'agnello. Non avendo sortito l'effetto desiderato questo pretesto, il lupo affermò che l'agnello avesse parlato male di lui. Ma rendendosi conto che l'agnello non fosse ancora nato all'epoca dei fatti menzionati esclamò adirato: «Pater hercle tuus» ovvero «E allora, per Ercole, sarà stato tuo padre» e balzando sull'agnello lo sbranò.
È facile dedurre la morale della favola. Il lupo è colui che pur non avendo valide motivazioni, spiegazioni, giustificazioni per avvalorare un fatto o un comportamento, ne utilizza la sua posizione o la sua potenza come unico elemento. Anche Sciascia riprende questa favola ed è ancor più dissacrante di Fedro nelle sue «Favole della dittatura». Per Sciascia il lupo, incontrato il solito agnello che si abbeverava al torrente gli annunciò di non avere tempo da perdere questa volta e con un balzo lo agguantò e lo lacerò. Questa volta il lupo, che ha perfezionato la sua indole, non sente più neanche il bisogno di dare false spiegazioni all'agnello che comunque morirà divorato.
Restano i cacciabombardieri che volano nel cielo ad alto prezzo, al prezzo di super ospedali super specializzati. Volano al posto dei nostri sogni. Volano al posto di un malato guarito, un malore salvato. Ma bando ai romanticismi attendiamo la risposta, la verità.
Vi esorto a partecipare sabato 21 gennaio alle ore 10 al corteo organizzato da alcuni cittadini in difesa dell'ospedale di Trani. La manifestazione partirà da piazza Sant'Agostino e percorrerà alcune delle principali strade della città, terminando davanti al San Nicola Pellegrino.