Apatheia
L'ambulanza dei tranesi
Alcune considerazioni sul caso Oer
martedì 6 marzo 2012
Nel ringraziare Antonio Losapio dell'Extra Bar e tutti i tranesi che si stanno adoperando per raccogliere fondi o donando essi stessi denaro per aiutare l'Oer a rinascere e nel chiedere a chi aveva con commozione e commuovendo promesso laute somme di denaro sospinto dall'impeto dei sentimenti subito dopo il rogo et coram populo (davanti al popolo), vorrei fare alcune considerazioni.
L'Oer, come altre associazioni dello stesso tipo, è una onlus fatta da volontari che, dopo aver lavorato, sottraggono del tempo alle loro famiglie per un ideale in cui credono fortemente, che in questo caso è quello di mettersi gratuitamente al servizio del prossimo più bisognoso. Infatti tra le tante attività che svolgono, una delle più consuete ed importanti è quella del trasporto di persone che altrimenti non potrebbero recarsi da un posto ad un altro autonomamente e spesso neanche con l'aiuto dei propri parenti. Generalmente il trasporto avviene dalla casa del soggetto all'ospedale o viceversa per vari motivi: visita specialistica, dialisi, ricovero, dimissioni, eccetera. Le associazioni onlus non chiedono un corrispettivo per questi servizi ma piccole donazioni che sono giustificate dal fatto che esse sopportano dei costi non indifferenti nella gestione sia dei mezzi (benzina, usura, gomme, manutenzione, eccetera) che dei locali in cui soggiornano. Spesso chi si serve dei servizi delle associazioni di volontariato non fa nessuna donazione o fa donazioni irrisorie o comunque non in grado di coprire le spese sostenute dai volontari. Alcune volte per superficialità, altre volte per ignoranza ma spesso perché chi si serve dell'ambulanza dei volontari è povera gente che non può permettersi di dare anche un contributo minimo, la donazione non viene effettuata.
Ho fatto questa breve osservazione in primo luogo perché vorrei ringraziare tutti i volontari di tutte le associazioni che offrono il loro tempo senza ricevere nulla in cambio e poi perché mi preme dare un suggerimento a chi ci amministra. Di gente che va e viene dall'ospedale per ricoveri, visite specialistiche, dialisi, dimissioni e non è in grado di farlo autonomamente, ce n'è tanta e molti di loro non possono permettersi di fare donazioni ai volontari. Non possiamo pretendere che i volontari oltre a rimetterci il loro tempo ci rimettano anche i loro soldi. Dovremmo occuparci di risolvere questo problema, almeno per i più bisognosi, istituendo un servizio dove i volontari continuerebbero a fare quello che hanno sempre fatto ma a spese del comune. È solo un idea che si può anche sviluppare meglio. Parliamone.
L'Oer, come altre associazioni dello stesso tipo, è una onlus fatta da volontari che, dopo aver lavorato, sottraggono del tempo alle loro famiglie per un ideale in cui credono fortemente, che in questo caso è quello di mettersi gratuitamente al servizio del prossimo più bisognoso. Infatti tra le tante attività che svolgono, una delle più consuete ed importanti è quella del trasporto di persone che altrimenti non potrebbero recarsi da un posto ad un altro autonomamente e spesso neanche con l'aiuto dei propri parenti. Generalmente il trasporto avviene dalla casa del soggetto all'ospedale o viceversa per vari motivi: visita specialistica, dialisi, ricovero, dimissioni, eccetera. Le associazioni onlus non chiedono un corrispettivo per questi servizi ma piccole donazioni che sono giustificate dal fatto che esse sopportano dei costi non indifferenti nella gestione sia dei mezzi (benzina, usura, gomme, manutenzione, eccetera) che dei locali in cui soggiornano. Spesso chi si serve dei servizi delle associazioni di volontariato non fa nessuna donazione o fa donazioni irrisorie o comunque non in grado di coprire le spese sostenute dai volontari. Alcune volte per superficialità, altre volte per ignoranza ma spesso perché chi si serve dell'ambulanza dei volontari è povera gente che non può permettersi di dare anche un contributo minimo, la donazione non viene effettuata.
Ho fatto questa breve osservazione in primo luogo perché vorrei ringraziare tutti i volontari di tutte le associazioni che offrono il loro tempo senza ricevere nulla in cambio e poi perché mi preme dare un suggerimento a chi ci amministra. Di gente che va e viene dall'ospedale per ricoveri, visite specialistiche, dialisi, dimissioni e non è in grado di farlo autonomamente, ce n'è tanta e molti di loro non possono permettersi di fare donazioni ai volontari. Non possiamo pretendere che i volontari oltre a rimetterci il loro tempo ci rimettano anche i loro soldi. Dovremmo occuparci di risolvere questo problema, almeno per i più bisognosi, istituendo un servizio dove i volontari continuerebbero a fare quello che hanno sempre fatto ma a spese del comune. È solo un idea che si può anche sviluppare meglio. Parliamone.