Apatheia
Per dirlo a Gigi bisogna essere legittimati?
Lettera di Rino Negrogno (chicchessia)
mercoledì 14 novembre 2012
Caro Sindaco
stamane, nel bel mezzo del Consiglio comunale come al solito fatto di tante parole, ha lanciato un appello alla stampa: «Dobbiamo preoccuparci che inviino i comunicati stampa soggetti che siano legittimati a parlare. Non possiamo consentire che chicchessia intervenga sulla stampa». Non le nascondo che mi ha lasciato basito se non altro perché mi è tornata in mente la sua campagna elettorale, tutti quei manifesti con quelle belle facce divise a metà da un tratteggio, da una parte la sua sorridente e dall'altra, incisivo dopo incisivo, quella di tanti cittadini anch'essi sorridenti e, devo dire, tutti con i denti bianchi e sani menomale. Che belli con quei colori azzurri e sotto recanti le parole che son soliti incidere gli innamorati sulle querce o sui muri importanti per giurarsi eterno amore: "Io&Te" o addirittura il suggerimento fraterno, bisbigliato e che riempie di speranza: "Dillo a Gigi".
Peccato, perché anche se non potrò mai condividere le sue idee politiche, più di una volta ho molto apprezzato le sue iniziative. Proprio stamattina leggevo del suo interessamento per quella bambina con ipoacusia neurosensoriale e relativa soluzione del caso. Apprezzo molto la sua sensibilità nei confronti dei disabili. Ma l'affermazione fatta durante il consiglio comunale non solo è un attacco alla libertà di espressione, è anche discriminatoria, offensiva verso "chicchessia".
Caro Sindaco, ma per dirlo a Gigi bisogna essere legittimati o può dirlo chicchessia? Io continuerò a dire la mia in ogni modo, ovunque e comunque. Se le mie opinioni non le pubblicheranno i giornali perché accondiscendenti o servi le scriverò su Facebook o sui manifesti oppure le griderò da un balcone come ha fatto lei nella manifestazione per salutare l'ospedale ma una cosa è certa non me ne starò zitto mai, me lo imponga chicchessia.
Caro Sindaco, per concludere, non le chiedo chi sia legittimato ad esprimere un'opinione e nemmeno se chicchessia sia un derelitto, uno che non merita attenzione, un non cittadino perché ritengo sia difficile rispondere a questa domanda. Le chiedo chi non sia legittimato ad esprimerla l'opinione, chi sia chicchessia.
Rino Negrogno (chicchessia)
stamane, nel bel mezzo del Consiglio comunale come al solito fatto di tante parole, ha lanciato un appello alla stampa: «Dobbiamo preoccuparci che inviino i comunicati stampa soggetti che siano legittimati a parlare. Non possiamo consentire che chicchessia intervenga sulla stampa». Non le nascondo che mi ha lasciato basito se non altro perché mi è tornata in mente la sua campagna elettorale, tutti quei manifesti con quelle belle facce divise a metà da un tratteggio, da una parte la sua sorridente e dall'altra, incisivo dopo incisivo, quella di tanti cittadini anch'essi sorridenti e, devo dire, tutti con i denti bianchi e sani menomale. Che belli con quei colori azzurri e sotto recanti le parole che son soliti incidere gli innamorati sulle querce o sui muri importanti per giurarsi eterno amore: "Io&Te" o addirittura il suggerimento fraterno, bisbigliato e che riempie di speranza: "Dillo a Gigi".
Peccato, perché anche se non potrò mai condividere le sue idee politiche, più di una volta ho molto apprezzato le sue iniziative. Proprio stamattina leggevo del suo interessamento per quella bambina con ipoacusia neurosensoriale e relativa soluzione del caso. Apprezzo molto la sua sensibilità nei confronti dei disabili. Ma l'affermazione fatta durante il consiglio comunale non solo è un attacco alla libertà di espressione, è anche discriminatoria, offensiva verso "chicchessia".
Caro Sindaco, ma per dirlo a Gigi bisogna essere legittimati o può dirlo chicchessia? Io continuerò a dire la mia in ogni modo, ovunque e comunque. Se le mie opinioni non le pubblicheranno i giornali perché accondiscendenti o servi le scriverò su Facebook o sui manifesti oppure le griderò da un balcone come ha fatto lei nella manifestazione per salutare l'ospedale ma una cosa è certa non me ne starò zitto mai, me lo imponga chicchessia.
Caro Sindaco, per concludere, non le chiedo chi sia legittimato ad esprimere un'opinione e nemmeno se chicchessia sia un derelitto, uno che non merita attenzione, un non cittadino perché ritengo sia difficile rispondere a questa domanda. Le chiedo chi non sia legittimato ad esprimerla l'opinione, chi sia chicchessia.
Rino Negrogno (chicchessia)