Apatheia
Quel mare
Una poesia di Rino Negrogno per la rubrica Apatheia
sabato 12 ottobre 2013
9.51
Quel mare colorato di speranza
quando stretti vi siete imbarcati
su quel vostro Granma
che salpava per un mondo diverso,
quel mare che tra le onde
ed i mormorii del vento
accudiva i vostri sogni,
suggerendovi nuove favole
per i vostri bambini,
quel mare che dondolava
la tuo bambino in arrivo,
giovane donna,
mentre accarezzavi il tuo ventre
impaziente
certa di un nuovo mondo
ora non molto lontano,
quel mare che senza saperlo,
senza volerlo vi ha affondati,
quel mare di nessuno e senza voglia,
senza capire il vostro terrore,
quel mare che come un'ostetrica
ha premuto sul tuo ventre
pensando che prima di morire
bisognava almeno nascere.
Quel mare che non ha spezzato
il cordone lasciandovi unica vita,
quel mare che è stato
l'unica morte
e mi addolora,
non discuterò con voi,
deve abbattere tutti i muri
e spalancare tutte le teste,
fratelli miei.
quando stretti vi siete imbarcati
su quel vostro Granma
che salpava per un mondo diverso,
quel mare che tra le onde
ed i mormorii del vento
accudiva i vostri sogni,
suggerendovi nuove favole
per i vostri bambini,
quel mare che dondolava
la tuo bambino in arrivo,
giovane donna,
mentre accarezzavi il tuo ventre
impaziente
certa di un nuovo mondo
ora non molto lontano,
quel mare che senza saperlo,
senza volerlo vi ha affondati,
quel mare di nessuno e senza voglia,
senza capire il vostro terrore,
quel mare che come un'ostetrica
ha premuto sul tuo ventre
pensando che prima di morire
bisognava almeno nascere.
Quel mare che non ha spezzato
il cordone lasciandovi unica vita,
quel mare che è stato
l'unica morte
e mi addolora,
non discuterò con voi,
deve abbattere tutti i muri
e spalancare tutte le teste,
fratelli miei.