Apatheia

Vi maledico

Perché non avete lavoro, casa, speranze

Vi maledico,
maledico voi che vi uccidete,
perché non avete un lavoro,
non avete la casa, non avete la speranza
e non potete far mangiare i vostri figli,
vi maledico,
non per la vostra morte
e nemmeno per la vostra vita,
nemmeno per i vostri figli
e le certezze mai nate,
vi maledico per quel che lasciate
per il dispetto che non avete visto,
per le lacrime e le parole inutili
e, soprattutto, vi stramaledico
perché potevate morire
con le armi in pugno,
per la rivoluzione.

Maledetti anche voi, giovani
che non temete la morte
solo perché non la sentite,
non avete quei dolori
che giorno dopo giorno
si fanno più insistenti e continui
solo per volervi far sapere
come andrà a finire.

Non la temete perché,
la morte, è come voi,
non fa calcoli,
non ha stratagemmi,
si crede libera.

Maledetti, belli come siete,
continuate a bere ed ubriacarvi,
a fumare erbe e sogni
senza degnarvi di fermarvi,
strafottenti di chi vi guarda
e del domani che vi abbiamo tolto,
maledetti perché non odiate
abbastanza i vostri nemici
tanto da combatterli per sempre
e non solo ancora un po'.

Maledetti anche voi, vecchi
che temete la morte
e vi consolate con Dio,
perché non avete fatto abbastanza,
per quel che avete lasciato,
con la scusa della speranza.

Maledetti soprattutto voi,
che avete scelto i governanti
in cambio di denaro
o della promessa di un lavoro,
siete schiavi senza voglia
e non direte mai neanche a voi stessi
quel che pensate di voi e di loro,
non avete scampo
come chi avete scelto,
a voi preferisco i ladri,
gli assassini pericolosi,
quelli che vi fan venir voglia
di giustizia e sicurezza
perché temete più un ladro affamato
che ruberà un po' della vostra povertà
che il ricco che vi ha già preso tutto.

Vi maledico,
maledico il vino degli zingari ubriachi,
la loro puzza di libertà
e il bivaccare degli uomini nelle piazze
mentre attendono il malloppo
dalle loro donne coi i sacchi di bambini.

Vi maledico,
maledico la povertà,
la sua faccia orrenda,
la tristezza delle case popolari,
l'amore che finisce,
i figli abbandonati,
la mancanza di possibilità,
le barche dei pescatori ferme nel porto,
i soldati sull'attenti,
maledico la necessità.

Vi maledico,
maledico le ingiustizie,
le malattie, le sofferenze,
i bambini bombardati
e le bambine violentate,
la mancanza di coscienza,
l'ignoranza,
la speranza,
maledico la libertà.
Apatheia

Apatheia

La rubrica di Rino Negrogno

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