Appuntamento al Cinema
Al Cinema Impero il ritratto autobiografico del regista francese Jean Luc Godard
Claudio Bisio nei panni di giornalista in "Gli sdraiati"
giovedì 7 dicembre 2017
Questa settimana al Cinema Impero Assassinio sull'Orient Express, thriller diretto da Kenneth Branagh, con Kenneth Branagh e Johnny Depp. Dai finestrini delle carrozze del Simplon Orient Express non si vede altro che neve, un'immensa distesa bianca che inonda i binari e arresta la corsa del treno diretto a Calais. La premessa della nuova versione cinematografica di Assassinio sull'Orient Express è quella tradizionale del giallo corale firmato da Agatha Christie negli anni trenta. Gli illustri passeggeri a bordo del convoglio, riuniti nel lussuoso vagone ristorante, apprendono che un atroce omicidio si è consumato durante la notte: un distinto gentiluomo americano di nome Ratchett (Johnny Depp) è stato pugnalato nel suo scompartimento. Tra i presenti si fa largo il sospetto che l'assassino, bloccato dalla neve, non abbia mai lasciato il treno e si nasconda ancora tra i viaggiatori dell'Orient Express. A orchestrare gli interrogatori, perquisire le valigie e le cabine, raccogliere indizi e calmare gli animi, interviene il miglior detective sulla piazza, per caso a bordo dello stesso treno, il carismatico Hercule Poirot (Kenneth Branagh). Il grassoccio investigatore belga nato dalla penna della Christie, ascolta uno dopo l'altro i reticenti testimoni, annuendo e arricciandosi i baffi a ogni menzogna o tentativo di sviare le indagini. Il suo intuito non lo tradisce mai e la soluzione del caso è più vicina di quanto non sembri.
Smetto quando voglio: Ad Honorem è il terzo e ultimo capitolo della trilogia di film diretti da Sydney Sibilia con protagonisti la banda di ricercatori e cervelloni diventati, per neccesità, spacciatori di smart drugs, con a capo il Pietro Zinni interpretato da Edoardo Leo. Atto finale della trilogia diretta da Sydney Sibilia, Smetto quando voglio: Ad honorem vede la banda di cervelloni incompresi, capitanata dal neurobiologo Pietro Zinni (Edoardo Leo), riunirsi per l'ultima sconsiderata impresa. Dietro le sbarre del carcere di Rebibbia, i galeotti fregiati di titoli accademici escogitano un modo per evadere di prigione e sventare i piani del terribile Walter Mercurio(Luigi Lo Cascio), intenzionato a fare una strage. Ma chi è il nuovo villain? Cosa nasconde? Qual è il suo piano? Pietro è il primo a intuirlo. "Sopox è la formula del gas nervino. Ecco a cosa gli serviva un cromatografo. Sto pazzo si è messo a sintetizzare del gas nervino" esclama alla fine di Masterclass, anticipando le mosse di Ad Honorem. Accanto all'ex produttore di smart drugs ritroviamo il chimico Alberto (Stefano Fresi), i due latinisti Mattia (Valerio Aprea) e Giorgio (Lorenzo Lavia), l'impacciato antropologo Andrea (Pietro Sermonti), il timido archeologo Arturo(Paolo Calabresi), l'avventato economista Bartolomeo (Libero De Rienzo), insieme con il dottor Giulio (Marco Bonini), il professor Lucio (Giampaolo Morelli) e l'avvocato Vittorio (Rosario Lisma). Impegnata a chiudere i conti col passato, la gang di ricercatori è costretta ad allearsi con il nemico di sempre, il boss malavitoso con una laurea in ingegneria navale, "Er Murena" (Neri Marcorè). Per salvare la città, dovranno mettere da parte le divergenze, anticipare le mosse di Mercurio e cercare di capire come neutralizzare l'attacco che il cattivo più cattivo di tutti sta mettendo in piedi: un evento a cui parteciperanno centinaia di persone.
Il mio Godard restituisce un ritratto affettuoso e ironico di una delle figure più importanti del cinema francese e mondiale, quella di Jean-Luc Godard, impersonato nel film dal giovane Louis Garrel. Attraverso lo sguardo dell'allora giovanissima moglie Anne, la pellicola ripercorre il Sessantotto, il maoismo, le proteste contro la guerra in Vietnam, ma soprattutto la storia d'amore appassionata e complicata, romantica e anticonformista, con la bella Anne che ha il volto intenso di Stacy Martin.
Ultima proposta, Gli sdraiati, il nuovo film di Francesca Archibugi, tratto dall'omonimo romanzo best seller di Michele Serra. Giorgio (Claudio Bisio) è un giornalista di successo, amato dal pubblico e stimato dai colleghi. Insieme alla ex moglie Livia (Sandra Ceccarelli) si occupa per metà del tempo del figlio Tito (Gaddo Bacchini), un adolescente pigro che ama trascorrere le giornate con gli amici, il più possibile lontano dalle attenzioni del padre. I due parlano lingue diverse ma ciò nonostante Giorgio fa di tutto per comunicare con il figlio. Tito ha una banda di amici, tutti maschi, troppo lunghi, troppo grassi, troppo magri, spaccano rovesciano inzaccherano mentono fuggono puzzano. Stanno sempre appiccicati, da scuola al divano, dal divano a scuola fino a uando nella vita di Tito irrompe Alice (Ilaria Brusadelli), la nuova compagna di classe che gli fa scoprire l'amore e stravolge la routine con gli amici, e finalmente anche il rapporto con il genitore sembra migliorare. Ma l'entusiasmo non durerà a lungo perché il passato di Alice è in qualche modo legato a quello di Giorgio. Giorgio e Tito sono padre e figlio. Due mondi opposti in continuo scontro.
Orari spettacoli: Assassinio sull'Orient Express (da giovedì 7 a martedì 12 ore 17.30, 20 e 22); Smetto quando voglio (giovedì ore 20 e 22; venerdì ore 17.30 e 20, sabato ore 20 e 22, domenica ore 17.30 e 22); Il mio Godard (lunedì ore 17.30 e 20, martedì ore 20 e 22); Gli sdraiati (giovedì ore 17.30, venerdì ore 22, sabato ore 17.30, domenica ore 20, lunedì ore 22, martedì ore 17.30).
Smetto quando voglio: Ad Honorem è il terzo e ultimo capitolo della trilogia di film diretti da Sydney Sibilia con protagonisti la banda di ricercatori e cervelloni diventati, per neccesità, spacciatori di smart drugs, con a capo il Pietro Zinni interpretato da Edoardo Leo. Atto finale della trilogia diretta da Sydney Sibilia, Smetto quando voglio: Ad honorem vede la banda di cervelloni incompresi, capitanata dal neurobiologo Pietro Zinni (Edoardo Leo), riunirsi per l'ultima sconsiderata impresa. Dietro le sbarre del carcere di Rebibbia, i galeotti fregiati di titoli accademici escogitano un modo per evadere di prigione e sventare i piani del terribile Walter Mercurio(Luigi Lo Cascio), intenzionato a fare una strage. Ma chi è il nuovo villain? Cosa nasconde? Qual è il suo piano? Pietro è il primo a intuirlo. "Sopox è la formula del gas nervino. Ecco a cosa gli serviva un cromatografo. Sto pazzo si è messo a sintetizzare del gas nervino" esclama alla fine di Masterclass, anticipando le mosse di Ad Honorem. Accanto all'ex produttore di smart drugs ritroviamo il chimico Alberto (Stefano Fresi), i due latinisti Mattia (Valerio Aprea) e Giorgio (Lorenzo Lavia), l'impacciato antropologo Andrea (Pietro Sermonti), il timido archeologo Arturo(Paolo Calabresi), l'avventato economista Bartolomeo (Libero De Rienzo), insieme con il dottor Giulio (Marco Bonini), il professor Lucio (Giampaolo Morelli) e l'avvocato Vittorio (Rosario Lisma). Impegnata a chiudere i conti col passato, la gang di ricercatori è costretta ad allearsi con il nemico di sempre, il boss malavitoso con una laurea in ingegneria navale, "Er Murena" (Neri Marcorè). Per salvare la città, dovranno mettere da parte le divergenze, anticipare le mosse di Mercurio e cercare di capire come neutralizzare l'attacco che il cattivo più cattivo di tutti sta mettendo in piedi: un evento a cui parteciperanno centinaia di persone.
Il mio Godard restituisce un ritratto affettuoso e ironico di una delle figure più importanti del cinema francese e mondiale, quella di Jean-Luc Godard, impersonato nel film dal giovane Louis Garrel. Attraverso lo sguardo dell'allora giovanissima moglie Anne, la pellicola ripercorre il Sessantotto, il maoismo, le proteste contro la guerra in Vietnam, ma soprattutto la storia d'amore appassionata e complicata, romantica e anticonformista, con la bella Anne che ha il volto intenso di Stacy Martin.
Ultima proposta, Gli sdraiati, il nuovo film di Francesca Archibugi, tratto dall'omonimo romanzo best seller di Michele Serra. Giorgio (Claudio Bisio) è un giornalista di successo, amato dal pubblico e stimato dai colleghi. Insieme alla ex moglie Livia (Sandra Ceccarelli) si occupa per metà del tempo del figlio Tito (Gaddo Bacchini), un adolescente pigro che ama trascorrere le giornate con gli amici, il più possibile lontano dalle attenzioni del padre. I due parlano lingue diverse ma ciò nonostante Giorgio fa di tutto per comunicare con il figlio. Tito ha una banda di amici, tutti maschi, troppo lunghi, troppo grassi, troppo magri, spaccano rovesciano inzaccherano mentono fuggono puzzano. Stanno sempre appiccicati, da scuola al divano, dal divano a scuola fino a uando nella vita di Tito irrompe Alice (Ilaria Brusadelli), la nuova compagna di classe che gli fa scoprire l'amore e stravolge la routine con gli amici, e finalmente anche il rapporto con il genitore sembra migliorare. Ma l'entusiasmo non durerà a lungo perché il passato di Alice è in qualche modo legato a quello di Giorgio. Giorgio e Tito sono padre e figlio. Due mondi opposti in continuo scontro.
Orari spettacoli: Assassinio sull'Orient Express (da giovedì 7 a martedì 12 ore 17.30, 20 e 22); Smetto quando voglio (giovedì ore 20 e 22; venerdì ore 17.30 e 20, sabato ore 20 e 22, domenica ore 17.30 e 22); Il mio Godard (lunedì ore 17.30 e 20, martedì ore 20 e 22); Gli sdraiati (giovedì ore 17.30, venerdì ore 22, sabato ore 17.30, domenica ore 20, lunedì ore 22, martedì ore 17.30).