Avviso di chiamata
Affresco tranese prenatalizio
Avviso di chiamata per Gigi R., per l'Udc, Don Dino e Negrogno
giovedì 13 dicembre 2012
13.29
Ci voleva Enzo Guacci con la sua nuova commedia (ne parliamo in altro articolo) per rivedere di nuovo, dopo un bel po' di tempo, il sindaco Gigi R. finalmente sorridente e rilassato, dopo mesi di malumori e visi tirati. Certo ora l'addio del dirigente della Ragioneria Ninni, un vero fuoriclasse nel suo campo, come ha dimostrato in questi mesi, potrebbe far tornare il viso pensieroso a Gigi. Ma tant'è… Per il momento godiamoci un'eventuale tregua natalizia.
L'Udc sembra invece non volerne sapere di rilassarsi con l'atmosfera natalizia. La richiesta di trasparenza per quel che riguarda la comunicazione ed il rapporto tra istituzioni e testate giornalistiche mi sembra non sia un peccato mortale che debba comportare strali contro Bartolino nostro! Stavolta lo difendo. In fondo basta fare chiarezza e passa la paura.
Bella l'iniziativa di Don Dino della parrocchia di San Magno: ricostituire la tradizione del falò la sera della vigilia di Santa Lucia. Sono andato a vedere questo falò, nel freddo (un grado sopra lo zero della sera del 12 dicembre) pungente che veniva attenuato dal tepore delle vampate. Ho visto i visi felici dei bambini per qualcosa di semplice. Una volta tanto senza astrusi videogiochi o chissà quale diavoleria da social network.
Mi unisco a Rino Negrogno nelle parole di cordoglio dedicate al giovane pescatore morto. In effetti non è possibile morire a 28 anni per poter lavorare, alle soglie del Natale, con due figli ed una moglie che restano soli. E' atroce. I pescatori giustamente rivendicano uno spazio di vendita permanente con un deposito adeguato dove conservare riserve di pescato da poter vendere nei giorni in cui il mare è in burrasca, senza dover rischiare o rimetterci la vita, per portare un tozzo di pane ai propri figli. È una questione di civiltà e diritti del lavoro, che spesso si dimenticano. Conosco mogli di pescatori che quando i mariti escono con il mare agitato non dormono e piangono a casa fino a quando non vedono il coniuge tornare sano e salvo. Non è la prima volta che giovani lavoratori a Trani perdono la vita mentre lavorano e non è il primo pescatore che scompare tragicamente. Pagine nere per la nostra città, molto più nere delle beghe dei partiti alle quali spesso diamo spazi, che, in proporzione, rispetto a questi eventi, sono immeritati.
L'Udc sembra invece non volerne sapere di rilassarsi con l'atmosfera natalizia. La richiesta di trasparenza per quel che riguarda la comunicazione ed il rapporto tra istituzioni e testate giornalistiche mi sembra non sia un peccato mortale che debba comportare strali contro Bartolino nostro! Stavolta lo difendo. In fondo basta fare chiarezza e passa la paura.
Bella l'iniziativa di Don Dino della parrocchia di San Magno: ricostituire la tradizione del falò la sera della vigilia di Santa Lucia. Sono andato a vedere questo falò, nel freddo (un grado sopra lo zero della sera del 12 dicembre) pungente che veniva attenuato dal tepore delle vampate. Ho visto i visi felici dei bambini per qualcosa di semplice. Una volta tanto senza astrusi videogiochi o chissà quale diavoleria da social network.
Mi unisco a Rino Negrogno nelle parole di cordoglio dedicate al giovane pescatore morto. In effetti non è possibile morire a 28 anni per poter lavorare, alle soglie del Natale, con due figli ed una moglie che restano soli. E' atroce. I pescatori giustamente rivendicano uno spazio di vendita permanente con un deposito adeguato dove conservare riserve di pescato da poter vendere nei giorni in cui il mare è in burrasca, senza dover rischiare o rimetterci la vita, per portare un tozzo di pane ai propri figli. È una questione di civiltà e diritti del lavoro, che spesso si dimenticano. Conosco mogli di pescatori che quando i mariti escono con il mare agitato non dormono e piangono a casa fino a quando non vedono il coniuge tornare sano e salvo. Non è la prima volta che giovani lavoratori a Trani perdono la vita mentre lavorano e non è il primo pescatore che scompare tragicamente. Pagine nere per la nostra città, molto più nere delle beghe dei partiti alle quali spesso diamo spazi, che, in proporzione, rispetto a questi eventi, sono immeritati.