Avviso di chiamata
Aspettando Nichi... ecco i Tersilli tranesi
Avviso di chiamata per i consiglieri, Vendola e la destra locale
giovedì 2 febbraio 2012
Nei titoli di coda relativi al triste film sul nostro ospedale, mancava ormai solo la trovata da rassegna cinematografica. Un richiamo ad Alberto Sordi, col suo memorabile personaggio, Guido Tersilli, medico della mutua. Un bell’amarcord per noi patiti di cinema. Quando ho visto tutti i consiglieri comunali, più sindaco, più presidente del consiglio, compresi quei figuranti che non si vedevano da un pezzo in assise, ho avuto questo fulmineo ricordo. Ci mancava solo quell’orecchiabile motivetto, una marcetta tipica dei film dell’Albertone nazionale, che facesse da colonna sonora. Una differenza però c’è tra i due termini di paragone: mentre la macchietta sordiana sapeva ben fare i propri interessi, questi Tersilli tranesi si riuniscono in ospedale per formulare, almeno loro, richieste già avanzate, difficilmente realizzabili, senza guizzi risolutivi e chiedere un confronto con la Regione.
E sì, perché il confronto avrebbe dovuto tenersi proprio in quella sede, in quanto oltre al dirigente Gorgoni, presente, avrebbero dovuto esserci anche Vendola ed il neo assessore alla Sanità. Le due autorità ci hanno snobbato invece. A questo punto non sappiamo se nella farsesca fine del nostro ospedale, il poco peso politico dei nostri eletti, la loro rappresentatività leggera, sia direttamente proporzionale con il poco interesse dei vertici regionali per la realtà tranese. O se, e quanto, uno superi l’altro … Fanno più male i comici Tersilli, che ormai non hanno più niente da fare e da dire e sono ridotti all’amarcord cinematografico? O il fatto che autorità regionali snobbino i Tersilli stessi e di riflesso i cittadini tranesi? Noi snobbati, vittime di snobismo? In quanto proprio durante l’ultima intervista concessa a Cordialmente su Traniviva, il nostro sindaco confessò di non essere mai riuscito a farsi ricevere da Vendola e di non essere riuscito ad avere accesso alle carte relative alle scelte regionali sulla sanità tranese.
Lo snobismo, che deriva da “snob” (sine nobilitate, senza nobiltà) è alla base della scelta di far collassare solo la sanità tranese, a fronte del mantenimento di quella barlettana e andriese? O alla radice di tutto c’è anche l’incapacità d’imprimere un percorso di qualità al nostro nosocomio, che a parte qualche eccezione (vedi il già citato Progetto Donna o i reparti di ematologia e oncoematologia) di qualità non ne ha offerta poi tanta? Non dovevano le autorità politiche e sanitarie mobilitarsi con una quindicina d’anni d’anticipo in tal senso, invece di fare ora i Tersilli della domenica? Ai posteri il pesante camice...
Primarie della destra - Purtroppo avevamo ragione: lungi dall’utilizzare le primarie come complesso e articolato strumento di consultazione popolare, con incontri preliminari col popolo, congressi e atti che sondassero almeno l’effettivo umore della gente. Le primarie risultano invece anche stavolta una specie di brodino sintomatico che cancelli, si fa per dire i malesseri della coalizione, al momento. Che sollevi dalla responsabilità chi avrebbe dovuto scegliere una candidatura unica che sfruttasse lo sfacciato e inverecondo regalo della sinistra spaccata. Il vero male, la spaccatura del PDL, verrà fuori ancora più devastante dopo. Già un noto esponente del PDL, tra l’altro assessore, ci confida: «Non possono funzionare a destra, stè primarie, ma dai lo sai anche tu. Ci spaccano ancor di più. Io non voglio avere rogne, l’ho già detto sia a Peppino che a Gigi: non voterò alle primarie». Il popolo della destra tranese, ed anche i suoi rappresentanti, sempre più disorientati, si lasciano muovere dalle onde degli eventi, come pesci morti in mezzo ad una chiazza di petrolio in mare. Com’è profondo il de profundis...
E sì, perché il confronto avrebbe dovuto tenersi proprio in quella sede, in quanto oltre al dirigente Gorgoni, presente, avrebbero dovuto esserci anche Vendola ed il neo assessore alla Sanità. Le due autorità ci hanno snobbato invece. A questo punto non sappiamo se nella farsesca fine del nostro ospedale, il poco peso politico dei nostri eletti, la loro rappresentatività leggera, sia direttamente proporzionale con il poco interesse dei vertici regionali per la realtà tranese. O se, e quanto, uno superi l’altro … Fanno più male i comici Tersilli, che ormai non hanno più niente da fare e da dire e sono ridotti all’amarcord cinematografico? O il fatto che autorità regionali snobbino i Tersilli stessi e di riflesso i cittadini tranesi? Noi snobbati, vittime di snobismo? In quanto proprio durante l’ultima intervista concessa a Cordialmente su Traniviva, il nostro sindaco confessò di non essere mai riuscito a farsi ricevere da Vendola e di non essere riuscito ad avere accesso alle carte relative alle scelte regionali sulla sanità tranese.
Lo snobismo, che deriva da “snob” (sine nobilitate, senza nobiltà) è alla base della scelta di far collassare solo la sanità tranese, a fronte del mantenimento di quella barlettana e andriese? O alla radice di tutto c’è anche l’incapacità d’imprimere un percorso di qualità al nostro nosocomio, che a parte qualche eccezione (vedi il già citato Progetto Donna o i reparti di ematologia e oncoematologia) di qualità non ne ha offerta poi tanta? Non dovevano le autorità politiche e sanitarie mobilitarsi con una quindicina d’anni d’anticipo in tal senso, invece di fare ora i Tersilli della domenica? Ai posteri il pesante camice...
Primarie della destra - Purtroppo avevamo ragione: lungi dall’utilizzare le primarie come complesso e articolato strumento di consultazione popolare, con incontri preliminari col popolo, congressi e atti che sondassero almeno l’effettivo umore della gente. Le primarie risultano invece anche stavolta una specie di brodino sintomatico che cancelli, si fa per dire i malesseri della coalizione, al momento. Che sollevi dalla responsabilità chi avrebbe dovuto scegliere una candidatura unica che sfruttasse lo sfacciato e inverecondo regalo della sinistra spaccata. Il vero male, la spaccatura del PDL, verrà fuori ancora più devastante dopo. Già un noto esponente del PDL, tra l’altro assessore, ci confida: «Non possono funzionare a destra, stè primarie, ma dai lo sai anche tu. Ci spaccano ancor di più. Io non voglio avere rogne, l’ho già detto sia a Peppino che a Gigi: non voterò alle primarie». Il popolo della destra tranese, ed anche i suoi rappresentanti, sempre più disorientati, si lasciano muovere dalle onde degli eventi, come pesci morti in mezzo ad una chiazza di petrolio in mare. Com’è profondo il de profundis...