Avviso di chiamata
Carletto figlio di Porcellum
Intanto urge pompa di salvataggio...
giovedì 31 gennaio 2013
8.56
Ad un certo punto avrà cominciato come suo solito a mordicchiarsi le labbra in segno d'insofferenza. La seconda grande occasione per avere un rappresentante tranese vero, non in simil- pelle o taroccato, in Parlamento, è sfumata miserevolmente, sotto i porci colpi del Porcellum. Possiamo dire che Carlo Laurora è un altro figlio di Porcellum. Più che un figlio è un aborto, dal momento che la sua candidatura, data per certa anche dai suoi amici di partito tranesi (poveri ingenui) era scontata. Era. Nel giro di poche ore, una settimana fa, si è passati dall'euforia allo scoramento da palla scaduta sotto il cavallo dei pantaloni. Il cavallo Laurora, nella fattispecie è stato azzoppato dal puledro di Montezemolo (quello segnalato da Luca lo precedeva togliendo al Nostro ogni chance di erezione allo scranno), ma direi anche da Lei, dalla grande azzoppatrice di cavalli tranesi. Già azzoppò anni fa il nostro Pinuccio T. ("t" qui sta per torello); l'ex sindaco era già pronto per il volo per Roma, quando, durante il check-in, inciampò nella chioma fluente di Gabriella l'Azzoppatrice. Ed il Pinuccio restò ad avere a che fare con i BeppeCorradi ed i PasqualiDeToma di turno, col frustino in mano da utilizzare ad ogni Consiglio comunale con quelli della sua maggioranza, alcuni dei quali, in pieno "stile mulo", l'hanno prontamente scalciato appena si è voltato per andarsene. Tristi storie.
Dopo l'episodio dadaista di Santorsola, con rigurgito anti – Ferrante da parte del centrosinistra, frustini e armi serviranno alle due parti per andare avanti. Buon per noi: tutta carne per i nostri ragù letterari a base di resoconti all'ultimo sangue tra colui che avrebbe dovuto rappresentare una figura di garanzia per l'opposizione (e meno male …!) e la stessa opposizione. E se Ferrante non fosse stato garante... Chissà cosa avrebbe fatto Mimmo S.: si sarebbe presentato direttamente con la sega elettrica. Chi l'avrebbe detto che a Palazzo Palmieri si sarebbe passati da Seca a sega (di Mimmo)? Il problema è che le ruggini prodottesi dalle primarie del centro sinistra in poi, non faranno altro che alimentare casi di tetano a non finire, ogni volta che le due scintille (Ferrante e una parte dell'opposizione) si sfioreranno. Ferrante si è fatto un bel pizzetto per sembrare più istituzionale, ma il problema è che, ipotizziamo, ogni altro incarico gli sarebbe calzato a pennello, ma forse non proprio quello di presidente del consiglio, per la sua indole fumantina (non è un santarellino) e per la polveriera prodottasi nel centro sinistra prima e durante le elezioni. Meno male che Gigi R. ci disse che la scelta di Ferrante lo avrebbe tolto dalle "sabbie mobili" in cui stava scivolando. Certo: salvati dalle sabbie mobili, ma ustionati dai lanciafiamme di Santorsola, De Laurentis e Ferrante stesso, viste le ultime peripezie. Urge pompa di salvataggio! Aspettiamo intanto la prossima eventuale forma di protesta di Santorsola, che sarà sicuramente ancora più clamorosa della precedente. Si butterà a peso morto dallo scranno, tipo rock star sul proprio pubblico? Lui invece su presidente, sindaco e assessori? Mimmo Nirvana, facci sognare. Il dadaismo è tornato.
Dopo l'episodio dadaista di Santorsola, con rigurgito anti – Ferrante da parte del centrosinistra, frustini e armi serviranno alle due parti per andare avanti. Buon per noi: tutta carne per i nostri ragù letterari a base di resoconti all'ultimo sangue tra colui che avrebbe dovuto rappresentare una figura di garanzia per l'opposizione (e meno male …!) e la stessa opposizione. E se Ferrante non fosse stato garante... Chissà cosa avrebbe fatto Mimmo S.: si sarebbe presentato direttamente con la sega elettrica. Chi l'avrebbe detto che a Palazzo Palmieri si sarebbe passati da Seca a sega (di Mimmo)? Il problema è che le ruggini prodottesi dalle primarie del centro sinistra in poi, non faranno altro che alimentare casi di tetano a non finire, ogni volta che le due scintille (Ferrante e una parte dell'opposizione) si sfioreranno. Ferrante si è fatto un bel pizzetto per sembrare più istituzionale, ma il problema è che, ipotizziamo, ogni altro incarico gli sarebbe calzato a pennello, ma forse non proprio quello di presidente del consiglio, per la sua indole fumantina (non è un santarellino) e per la polveriera prodottasi nel centro sinistra prima e durante le elezioni. Meno male che Gigi R. ci disse che la scelta di Ferrante lo avrebbe tolto dalle "sabbie mobili" in cui stava scivolando. Certo: salvati dalle sabbie mobili, ma ustionati dai lanciafiamme di Santorsola, De Laurentis e Ferrante stesso, viste le ultime peripezie. Urge pompa di salvataggio! Aspettiamo intanto la prossima eventuale forma di protesta di Santorsola, che sarà sicuramente ancora più clamorosa della precedente. Si butterà a peso morto dallo scranno, tipo rock star sul proprio pubblico? Lui invece su presidente, sindaco e assessori? Mimmo Nirvana, facci sognare. Il dadaismo è tornato.