Avviso di chiamata
Dal prosit al Prozac
Consultazioni, crisi, quadriglia, ghigliottina. Quadro deprimente
giovedì 13 marzo 2014
10.07
Le consultazioni dell'affanno - Il sindaco Gigi R. ha avviato le consultazioni per trovare un bandolo in una matassa che appare sempre più aggrovigliata. Lo specchietto del rimpasto o azzeramento che sia, nasconde una profonda crisi di sistema del governo cittadino. La sostanza è quella: le dichiarazioni d'indipendenza di alcuni consiglieri, le dimissioni di altri, le dimissioni del presidente dell'Amet e di un componente del consiglio d'amministrazione, gli interrogatori tenuti dalla magistratura ieri nei confronti di elementi dell'amministrazione, la dilaniante agonia di Forza Italia, ridotta ad un pugno di consiglieri che ricordano i marinai de "La tempesta perfetta", sono segnali da "apocalisse" politica in arrivo (le virgolette sono d'obbligo).
La ghigliottina e la caffettiera - La corda è stata tirata fin troppo. L'ostilità (mai conclamata ed esplicitata, per paura e ipocrisia) del partito d'appartenenza stesso nei confronti di Di Marzio, vicesindaco, e l'assessore Uva, (di quest'ultima invece, esplicitamente, è stata chiesta ripetutamente la testa) sbuffa come una caffettiera rotta, schizzando il caffè bollente sulla faccia del sindaco: sembra che una vera e propria tenaglia "amica" voglia chiudere in mezzo alcuni dei protagonisti dell'ultimo successo elettorale del centro – destra a Trani. Da una parte il Nuovo Centro Destra chiede, esplicitamente, la "testa di Di Marzio per poter entrare in maggioranza" e dare ossigeno puro ad un malato, il governo, che rischia l'asfissia in vista dell'approvazione del bilancio. Dall'altra la nuova FI chiede la testa di un assessore per appoggiare Gigi e andare avanti, accettando così il ridimensionamento richiesto, in quanto il partito non ha più i numeri di due anni fa. Storie da ghigliottina.
La trovata della disperazione - Al telefono un rappresentante della nuova FI ha gridato quasi a sfondare i timpani di chi scrive: «Rosa Uva se ne deve andare!» quasi che il sindaco fosse il sottoscritto che potesse decidere il destino della stessa. Uno sfogo. Lei dice di voler ricucire lo strappo coi sei. Il punto più dolente è infine un altro: di fatto le consultazioni del sindaco non sarebbero nemmeno "decollate", in quanto gli interpellati pare si siano messi d'accordo, o lo stiano facendo, con una risposta secca: «Che ci convochi a fare e di che parliamo se prima non fai l'azzeramento?». Il nodo di Di Marzio resta però il più intricato , l'ultima idea "genialoide" sarebbe la seguente, un'ipotesi, da quanto trapela dagli ambienti politici, con seguente tesi da accademia dell'intrigo: se l'ex PDL deve essere ridimensionato, che restino due assessori (De Simone e Sotero, dando per scontata, secondo la proposta della nuova FI, la defenestrazione di Uva, nda); il quarto, Di Marzio, non sarebbe reputato un assessore in quota Forza Italia, in quanto la sua nomina sarebbe frutto dell'accordo elettorale avvenuto dopo le primarie, che portò lo stesso PDM a fare il vicesindaco, per cui, la sua testa dovrebbe essere staccata direttamente dal sindaco. Questa proposta gettata sul tavolo di Gigi, andrebbe in fin dei conti a combaciare, seppur parzialmente, con la richiesta di NCD (azzeramento o comunque testa di Di Marzio). Per quanto poi il sindaco possa dirsi soddisfatto del rendimento degli assessori, è anche vero che se non si risolvono i problemi tra assessore e gruppo consiliare d'appartenenza, le famose garanzie legate ai numeri, quelli che contano in politica, potrebbero venir meno. Il pallino riguardante Di Marzio resterebbe in mano al sindaco, quello di Uva, in mano ai consiglieri di FI.
Bufera e altro - Sulla questione sembra che Gigi R. abbia preso tempo. Attendiamo venerdì, quando tirerà le somme. Nei giorni scorsi intanto tutti i rappresentanti della nuova FI, o di ciò che ne rimane, si sono recati in pellegrinaggio da Fitto, tra l'altro preso da problemi nazionali mastodontici, per cui le baruffe tranesi sembrano pulviscolo: la risposta, da quanto ci rivela uno dei presenti, è stata di quelle standard: "Garantiamo l'unità del partito (come no!nda) e rispettate gli accordi elettorali". Sembra che poi il discorso si sia comunque chiuso con un: "Poi fate come volete". Montale avrebbe scritto: " Bufera e altro".
Renato Corrado Azzero - Un consigliere comunale d'opposizione commentando la situazione ha così concluso: «Con le inchieste in corso e questo segnale pesante degli interrogatori di ieri, l'azzeramento di tutto sarebbe l'unico modo per Gigi di giustificare davanti all'opinione pubblica un riavvio del percorso ed un proseguimento del suo governo, perché qua 14 mesi di commissariamento, se andiamo avanti così, non ce li toglie nessuno». Basterà un giro di quadriglia per salvare questa amministrazione? Sì, quelle quadriglie che si ballano nelle case di riposo, con gli anziani arzilli e i festoni comprati al discount. O si ascolterà la richiesta – litania di uno come "Corrado Renato Azzero"? Una volta chiudevamo i pezzi con il consueto "prosit", ora ci vorrebbe … "Prozac". La pagina, nonostante le rassicurazioni di facciata, è deprimente.
La ghigliottina e la caffettiera - La corda è stata tirata fin troppo. L'ostilità (mai conclamata ed esplicitata, per paura e ipocrisia) del partito d'appartenenza stesso nei confronti di Di Marzio, vicesindaco, e l'assessore Uva, (di quest'ultima invece, esplicitamente, è stata chiesta ripetutamente la testa) sbuffa come una caffettiera rotta, schizzando il caffè bollente sulla faccia del sindaco: sembra che una vera e propria tenaglia "amica" voglia chiudere in mezzo alcuni dei protagonisti dell'ultimo successo elettorale del centro – destra a Trani. Da una parte il Nuovo Centro Destra chiede, esplicitamente, la "testa di Di Marzio per poter entrare in maggioranza" e dare ossigeno puro ad un malato, il governo, che rischia l'asfissia in vista dell'approvazione del bilancio. Dall'altra la nuova FI chiede la testa di un assessore per appoggiare Gigi e andare avanti, accettando così il ridimensionamento richiesto, in quanto il partito non ha più i numeri di due anni fa. Storie da ghigliottina.
La trovata della disperazione - Al telefono un rappresentante della nuova FI ha gridato quasi a sfondare i timpani di chi scrive: «Rosa Uva se ne deve andare!» quasi che il sindaco fosse il sottoscritto che potesse decidere il destino della stessa. Uno sfogo. Lei dice di voler ricucire lo strappo coi sei. Il punto più dolente è infine un altro: di fatto le consultazioni del sindaco non sarebbero nemmeno "decollate", in quanto gli interpellati pare si siano messi d'accordo, o lo stiano facendo, con una risposta secca: «Che ci convochi a fare e di che parliamo se prima non fai l'azzeramento?». Il nodo di Di Marzio resta però il più intricato , l'ultima idea "genialoide" sarebbe la seguente, un'ipotesi, da quanto trapela dagli ambienti politici, con seguente tesi da accademia dell'intrigo: se l'ex PDL deve essere ridimensionato, che restino due assessori (De Simone e Sotero, dando per scontata, secondo la proposta della nuova FI, la defenestrazione di Uva, nda); il quarto, Di Marzio, non sarebbe reputato un assessore in quota Forza Italia, in quanto la sua nomina sarebbe frutto dell'accordo elettorale avvenuto dopo le primarie, che portò lo stesso PDM a fare il vicesindaco, per cui, la sua testa dovrebbe essere staccata direttamente dal sindaco. Questa proposta gettata sul tavolo di Gigi, andrebbe in fin dei conti a combaciare, seppur parzialmente, con la richiesta di NCD (azzeramento o comunque testa di Di Marzio). Per quanto poi il sindaco possa dirsi soddisfatto del rendimento degli assessori, è anche vero che se non si risolvono i problemi tra assessore e gruppo consiliare d'appartenenza, le famose garanzie legate ai numeri, quelli che contano in politica, potrebbero venir meno. Il pallino riguardante Di Marzio resterebbe in mano al sindaco, quello di Uva, in mano ai consiglieri di FI.
Bufera e altro - Sulla questione sembra che Gigi R. abbia preso tempo. Attendiamo venerdì, quando tirerà le somme. Nei giorni scorsi intanto tutti i rappresentanti della nuova FI, o di ciò che ne rimane, si sono recati in pellegrinaggio da Fitto, tra l'altro preso da problemi nazionali mastodontici, per cui le baruffe tranesi sembrano pulviscolo: la risposta, da quanto ci rivela uno dei presenti, è stata di quelle standard: "Garantiamo l'unità del partito (come no!nda) e rispettate gli accordi elettorali". Sembra che poi il discorso si sia comunque chiuso con un: "Poi fate come volete". Montale avrebbe scritto: " Bufera e altro".
Renato Corrado Azzero - Un consigliere comunale d'opposizione commentando la situazione ha così concluso: «Con le inchieste in corso e questo segnale pesante degli interrogatori di ieri, l'azzeramento di tutto sarebbe l'unico modo per Gigi di giustificare davanti all'opinione pubblica un riavvio del percorso ed un proseguimento del suo governo, perché qua 14 mesi di commissariamento, se andiamo avanti così, non ce li toglie nessuno». Basterà un giro di quadriglia per salvare questa amministrazione? Sì, quelle quadriglie che si ballano nelle case di riposo, con gli anziani arzilli e i festoni comprati al discount. O si ascolterà la richiesta – litania di uno come "Corrado Renato Azzero"? Una volta chiudevamo i pezzi con il consueto "prosit", ora ci vorrebbe … "Prozac". La pagina, nonostante le rassicurazioni di facciata, è deprimente.