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Dall’obelisco a Fontamara, da Luis Miguel al Tif: ridere o piangere?
Le "bestialità" di Manfredi, la comicità dei nostri politici, tutti il lizza per il "premio" dell'estate
giovedì 17 luglio 2014
7.57
Leggendo dell'incredibile polemica derivante dalla coesistenza tra il corteo delle nozze di Re Manfredi con la scultura di Arnaldo Pomodoro, mi sono veramente chiesto se fosse il caso di continuare a scrivere per una platea di lettori di una città come la nostra in cui c'è qualcuno che ha detto che "il Maestro Pomodoro voleva farsi pubblicità sfruttando il corteo di Re Manfredi". Purtroppo, questa, non può essere presa nemmeno come una battuta umoristica, perché chi lo ha riferito, parlava di un clima di tensione tra gli organizzatori del corteo stesso, mentre dalla bocca di qualcuno veniva fuori una tale bestialità. A questo punto, dopo una frase del genere, mi sono detto che è tutta fatica sprecata: la segnalazione dei disservizi, l'ironia sul potere, le sfumature satiriche, spesso purtroppo non colte: contro questo modo di pensare non c'è niente da fare. Come si può pensare che un'artista di levatura internazionale si voglia fare pubblicità con … (non ho la forza nemmeno di riscriverlo, le dita sulla tastiera vengono meno). Ho sentito fare battute di infimo livello sull' "Obelisco di Cleopatra", che svetta davanti al Castello Svevo in tutta la sua eleganza ed enigmaticità. Mi sono vergognato di vivere in una città che, a volte, sembra pure inferiore alla Fontamara di Ignazio Silone, quella popolata dai "cafoni", che avevano, nella loro ignoranza, una dignità ed un rispetto del prossimo che a Trani manca spesso e volentieri.
Per fortuna che ci sono i nostri politici a risollevarci un po' il morale con le loro esilaranti gag. Mondiale, è il caso di dirlo, dopo la kermesse brasilera, sarebbe l'ultima, quella della firma ritirata da parte di un consigliere di FI dall'ormai famoso documento pro Di Marzio, quello in cui gli si stringevano tutti intorno: il nostro consigliere avrebbe preso tra le mani il documento con l'alibi di dover far firmare un altro elemento di FI, un assessore, e prima di porgere il foglio da far firmare, avrebbe coperto il suo nome con un pezzetto di carta e fatta una fotocopia. Vi lascio immaginare la faccia di Peppino Di Marzio quando si è visto tornare in mano una fotocopia e non l'originale. La "barzelletta" ha fatto il giro di Palazzo di città nel giro di poche ore ed è diventato racconto per amici e amichetti sotto l'ombrellone, storiella da bar, aneddoto da (non) tramandare ai propri nipoti. Intanto purtroppo è stata "tramandata" al sottoscritto da personaggi vicini all'ambiente forza italiota e quindi anche stavolta Sherlok Gragiuolo dovrà ricominciare le sue indagini per scoprire chi è che fa uscire queste storie riguardanti vari componenti del suo partito (Gargiuolo è capogruppo e vorrebbe mantenere l'ordine fra quei Lucignoli dei suoi).
Tra la fotocopia da scolaretto vergognoso del suo nome su quel documento e la frase su Pomodoro Manfredi, non so veramente chi meriti la palma d'oro dell'estate tranese. Altro che performance teatrali del TIF, quello con l'assessore Sotero che ci ricorda sempre più Luis Miguel, simpatica meteora degli anni '80 (vedi Youtube per verifica).
Spesso mi torna in mente la frase di mio padre che quando non ero ancora sposato e vivevo a casa coi miei genitori, appunto, quando passava dal salone e mi scorgeva ancora intento a seguire, dopo ore, un consiglio comunale tranese, nella fattispecie, mi gridava sempre le solite parole: "Ma ancora a perdere tempo con quei quattro ******* stai"? Sante parole…Almeno credo …
Per fortuna che ci sono i nostri politici a risollevarci un po' il morale con le loro esilaranti gag. Mondiale, è il caso di dirlo, dopo la kermesse brasilera, sarebbe l'ultima, quella della firma ritirata da parte di un consigliere di FI dall'ormai famoso documento pro Di Marzio, quello in cui gli si stringevano tutti intorno: il nostro consigliere avrebbe preso tra le mani il documento con l'alibi di dover far firmare un altro elemento di FI, un assessore, e prima di porgere il foglio da far firmare, avrebbe coperto il suo nome con un pezzetto di carta e fatta una fotocopia. Vi lascio immaginare la faccia di Peppino Di Marzio quando si è visto tornare in mano una fotocopia e non l'originale. La "barzelletta" ha fatto il giro di Palazzo di città nel giro di poche ore ed è diventato racconto per amici e amichetti sotto l'ombrellone, storiella da bar, aneddoto da (non) tramandare ai propri nipoti. Intanto purtroppo è stata "tramandata" al sottoscritto da personaggi vicini all'ambiente forza italiota e quindi anche stavolta Sherlok Gragiuolo dovrà ricominciare le sue indagini per scoprire chi è che fa uscire queste storie riguardanti vari componenti del suo partito (Gargiuolo è capogruppo e vorrebbe mantenere l'ordine fra quei Lucignoli dei suoi).
Tra la fotocopia da scolaretto vergognoso del suo nome su quel documento e la frase su Pomodoro Manfredi, non so veramente chi meriti la palma d'oro dell'estate tranese. Altro che performance teatrali del TIF, quello con l'assessore Sotero che ci ricorda sempre più Luis Miguel, simpatica meteora degli anni '80 (vedi Youtube per verifica).
Spesso mi torna in mente la frase di mio padre che quando non ero ancora sposato e vivevo a casa coi miei genitori, appunto, quando passava dal salone e mi scorgeva ancora intento a seguire, dopo ore, un consiglio comunale tranese, nella fattispecie, mi gridava sempre le solite parole: "Ma ancora a perdere tempo con quei quattro ******* stai"? Sante parole…Almeno credo …