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E ora gode lui... col punto F

Trani sul treno impazzito della politica

Un treno senza controllo che sta per arrivare su di un punto morto della ferrovia; anzi in un punto in cui, oltre un ponte interrotto, c'è solo lo strapiombo. Una scena da Cassandra Crossing, versione 2012, remake di un vecchio film che lasciava col fiato in sospeso. Il problema è che su quel treno idealmente c'è Trani, in questo momento, e quel veicolo è la nostra politica fuori controllo e fuori di testa. Tutte le varianti stanno diventando impazzite. I progetti politici di nonno Ugo e Giggino, per diversi aspetti, non sono nati sotto una buona stella, indipendentemente da come finirà domenica. Le quasi inesistenti apparizioni mediatiche di questi giorni sono la conferma che entrambi hanno paura di scivolare sul fondo limaccioso di una politica anomala e cinica, come quella tranese. Ergo hanno paura di schiacciare uno di quei famigerati escrementi che da sempre si ritrovano sui marciapiedi. Nella metafora dell'escremento c'è tutto il repertorio di quanto visto nelle ultime settimane: voto disgiunto penalizzante a destra (chissà come mai); voto anemico in svariate liste a sinistra; botte tra rappresentanti di lista; anime in pena fuori dalle sezioni; fiumi di soldi investiti probabilmente a fondo perduto, viste le premesse di governi ingovernabili; la scivolata di Giggino sarebbe già cominciata dalle primarie vinte, con conseguente spaccatura (il voto disgiunto a pioggia ne è una prova, altro che chiacchiere); la scivolata di nonno Ugo è cominciata sin dal braccio di ferro virtuale con Fabri Sfibra Ferrante, e obiettivamente continua purtroppo per lui con questa ipotesi d'handicap in partenza (eventuale vittoria ma senza maggioranza) - lo avremmo detto anche se fosse capitato a Riserbato o chiunque altro - con tutta la buona volontà, non si può governare una città basandosi sul senso di responsabilità (!!!) di un pugno di politici tranesi. Ma dopo i giri di valzer e voto disgiunto e chi più ne ha, più ne metta che abbiamo visto, appellarsi al senso di responsabilità equivale al maestro del Libro Cuore che affida il controllo della classe a Franti. Equivale ad una giuria cinematografica che propone l'Oscar per Alvaro Vitali. Con tutto il rispetto per i due.

Nel bailamme di questo momento chi gode più di tutti è Fabri Sfibra Ferrante. Potremmo parlare di punto F, piuttosto che punto G. Tutte le varianti gli vanno bene, a questo punto: la vittoria di Riserbato gli consente di gettare la croce sul PD; la vittoria di Operamolla senza maggioranza gli consente una tirata di calzetta epocale; il PD che avrebbe dovuto chiamarlo per proporgli l'apparentamento, come avrebbe dovuto essere nell'ordine della normalità, sarebbe stato per lui orgasmo puro; il Pd che non lo chiama e con Blasi che dice pure: «Ha il mio numero», è orgasmo multiplo in quanto lo beatifica letteralmente, in tempi di anti politica, dinanzi ad una frase che come minimo puzza di spocchia. Una sola caduta di stile ha compiuto, il giovane Fabri: davanti a quella sagoma del Renzi, preso da furore cieco e voglia di rivalsa (non bene per uno che vuole fare il politico, che deve restare sempre freddo) affermava: «Quando ho visto certi nomi in alcune liste, sono rimasto basito, in quanto pensavo che fossero passati a miglior vita!». Va bene l'esaltazione dinanzi al Sagoma Renzi, ma che cattivo gusto! Vabbè, non vedeva l'ora di dirlo, per giunta davanti al Sagoma, che facendo il rottamatore, avrà apprezzato. Una leccata sulla tematica, insomma.

In ogni modo ci avviciniamo alle elezioni in un clima poco brillante. Gigi R. fiaccato dalle tante schede con preferenza data dalla sua gente ad altri candidati. Ugo O. che, in caso di vittoria, si dovrebbe preparare a contrattare su ogni provvedimento con consiglieri ai quali potrebbe venire un certo prurito ricattatorio (ricattavano il povero Pinuccio T. con le maggioranze blindate - e ne ha dovute consumare di bastoni e carote, il Nostro - le ha tutte consunte, buttate nel garage della villa - figuriamoci uno che la maggioranza se la deve costruire ogni volta come il Lego…
  • Fabrizio Ferrante
  • Ballottaggio 2012
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