Avviso di chiamata
Gigi a sua insaputa
E Santorsola fa il finto tonto
giovedì 6 settembre 2012
Mentre quei capoccioni del Pdl morente (Silvestris Amoruso Fucci) continuano a tenere banco nel governo ordinario e straordinario della città di Trani, Fitto viene e stabilisce e chiarisce (alla faccia di Stefano Faccia d'angelo - Di Modugno - e Pasquale Sagrestano mancato - De Toma) chi dovrà essere il Presidente del Consiglio, se ancora non s'era capito; nel frattempo operai lavorano a Palazzo ad insaputa del Sindaco (!?) e chi l'anno scorso era addetto stampa, Massimo Pillera, ora fa il messo comunale (guinness dei primati che solo a Trani poteva accadere: non credo ci siano precedenti nella storia dell'amministrazione dei Comuni: uno scherzo della burocrazia, ma anche dei retro pensieri politici che continuano ad imperversare - uno di sinistra transitato dall'IDV e che ha fatto il portavoce di Tarantini potrebbe essere visto come un "blob" umano da crivellare di colpi da parte della nuova destra tranese?).
Caos e calma piatta, in un ossimoro che anche in questo caso non ha precedenti, si fondono in un governo cittadino che vede l'immobilismo negli atti, anche per l'assenza della maggior parte dei dirigenti e di una strisciante, latente, ma non ancora conclamata (questione di tempo) incapacità di governo: vuoi per inesperienza di alcuni, vuoi per sete di potere di altri, vuoi per gente sempre più scontenta e rancorosa in maggioranza. Una serie di eventi – o non eventi, la calma piatta, appunto- che si attorciglia pericolosamente con un caos sordo visibile agli addetti ai lavori, ma non ancora agli occhi del cittadino comune; per via delle prime fratture, per il nodo del presidente che non si scioglie, ed in cui mette becco chi non dovrebbe.
C'è poi un'altra questione, che è poi una curiosità di molti, oltre di chi scrive: perché Peppino Di Marzio accompagna ovunque il sindaco? C'è anche qui un accordo pre elettorale? Sembrano il papà ed il figlio che giungono insieme a scuola il primo giorno: mano nella mano, con lo sguardo rassicurante del primo, ed il secondo che di volta in volta sfrutta la bella favella per completare il compitino e fare la sua bella figura. C'è un immagine molto suggestiva dal punto di vista poetico e letterario, ma molto meno da quello politico: mi ricordano Ninetto Davoli (figlio) e Totò (padre) nel film di Pasolini "Uccellini e uccellacci" (da vedere e rivedere e poi mi dite se non è vero). Non ricordo precedenti di vicesindaco tanto presenti nell'accompagnamento in ogni dove ed in ogni luogo, anche per l'inaugurazione di una canna fumaria. Prima, se non c'era uno, arrivava l'altro. La Cicolani, ad esempio, sapevamo d'incontrarla quando c'erano partite dell'Inter, per cui il vecchio Pinuccio restava a casa a smoccolare o esultare per la sua folle squadra del cuore. C'è la volontà di presentare un ticket all'americana? Sempre insieme, vecchio e giovane, papà e figlio? Ricordo un vago precedente del sindaco biscegliese Spina che durante il suo primo mandato, era spalleggiato da Amoruso e Silvestris (ancora loro?) come i gendarmi che arrestavano Pinocchio, anche per il rinnovo delle strisce pedonali. Ce lo spiegheranno sicuramente. È una forma di tutoraggio? Un'immagine di unione, amore filiale e/o paterno – poltico?
Occhio al finto tonto Mimmo Santorsola. I suoi interventi estivi mi ricordano un simil-finto "Candido" di Voltaire. Ostenta ottimismo, almeno così sembra, per il futuro, e finge di non riuscire a spiegarsi perché la politica a Trani si è ridotta in questo stato. Lui fa il neofita e finge, volutamente, di non sapere che in passato le maggioranze, e forse ancora accadrà in futuro, rischiavano di cadere perché, ad esempio, il consigliere ricattatore di turno minacciava di far mancare il suo appoggio in caso di mancata assunzione di un figlio o se le sponsorizzazioni per fidanzati o comari (rigorosamente allegre - citazione -) non andavano a segno. E lui, da buon Candido, parte dal regolamento... Ma Mimmo, altro che regolamento! Qui prima bisogna far fuori la classe politica accattona e clientelare (altri elementi che stridono) che ha imperversato in tutti questi anni e poi potremo ricominciare a porre questioni di principio per politica alta. Lui lo sa e zitto zitto, credo abbia lanciato una piccola scalata ai vertici del centrosinistra tranese, (per questo l'espressione iniziale: occhio), disperatamente bisognoso di carisma e Candidi in grado di far sognare, a tempo debito, un elettorato mortificato da anni di mezzocalzettismo e triste contiguità con quella politica fatta di protagonismo, vanità, sete di poltrone e giovani non valorizzati. O giovani di destra che fingevano di essere di sinistra. Oltre a vertici di partito a dir poco ridicoli.
Caos e calma piatta, in un ossimoro che anche in questo caso non ha precedenti, si fondono in un governo cittadino che vede l'immobilismo negli atti, anche per l'assenza della maggior parte dei dirigenti e di una strisciante, latente, ma non ancora conclamata (questione di tempo) incapacità di governo: vuoi per inesperienza di alcuni, vuoi per sete di potere di altri, vuoi per gente sempre più scontenta e rancorosa in maggioranza. Una serie di eventi – o non eventi, la calma piatta, appunto- che si attorciglia pericolosamente con un caos sordo visibile agli addetti ai lavori, ma non ancora agli occhi del cittadino comune; per via delle prime fratture, per il nodo del presidente che non si scioglie, ed in cui mette becco chi non dovrebbe.
C'è poi un'altra questione, che è poi una curiosità di molti, oltre di chi scrive: perché Peppino Di Marzio accompagna ovunque il sindaco? C'è anche qui un accordo pre elettorale? Sembrano il papà ed il figlio che giungono insieme a scuola il primo giorno: mano nella mano, con lo sguardo rassicurante del primo, ed il secondo che di volta in volta sfrutta la bella favella per completare il compitino e fare la sua bella figura. C'è un immagine molto suggestiva dal punto di vista poetico e letterario, ma molto meno da quello politico: mi ricordano Ninetto Davoli (figlio) e Totò (padre) nel film di Pasolini "Uccellini e uccellacci" (da vedere e rivedere e poi mi dite se non è vero). Non ricordo precedenti di vicesindaco tanto presenti nell'accompagnamento in ogni dove ed in ogni luogo, anche per l'inaugurazione di una canna fumaria. Prima, se non c'era uno, arrivava l'altro. La Cicolani, ad esempio, sapevamo d'incontrarla quando c'erano partite dell'Inter, per cui il vecchio Pinuccio restava a casa a smoccolare o esultare per la sua folle squadra del cuore. C'è la volontà di presentare un ticket all'americana? Sempre insieme, vecchio e giovane, papà e figlio? Ricordo un vago precedente del sindaco biscegliese Spina che durante il suo primo mandato, era spalleggiato da Amoruso e Silvestris (ancora loro?) come i gendarmi che arrestavano Pinocchio, anche per il rinnovo delle strisce pedonali. Ce lo spiegheranno sicuramente. È una forma di tutoraggio? Un'immagine di unione, amore filiale e/o paterno – poltico?
Occhio al finto tonto Mimmo Santorsola. I suoi interventi estivi mi ricordano un simil-finto "Candido" di Voltaire. Ostenta ottimismo, almeno così sembra, per il futuro, e finge di non riuscire a spiegarsi perché la politica a Trani si è ridotta in questo stato. Lui fa il neofita e finge, volutamente, di non sapere che in passato le maggioranze, e forse ancora accadrà in futuro, rischiavano di cadere perché, ad esempio, il consigliere ricattatore di turno minacciava di far mancare il suo appoggio in caso di mancata assunzione di un figlio o se le sponsorizzazioni per fidanzati o comari (rigorosamente allegre - citazione -) non andavano a segno. E lui, da buon Candido, parte dal regolamento... Ma Mimmo, altro che regolamento! Qui prima bisogna far fuori la classe politica accattona e clientelare (altri elementi che stridono) che ha imperversato in tutti questi anni e poi potremo ricominciare a porre questioni di principio per politica alta. Lui lo sa e zitto zitto, credo abbia lanciato una piccola scalata ai vertici del centrosinistra tranese, (per questo l'espressione iniziale: occhio), disperatamente bisognoso di carisma e Candidi in grado di far sognare, a tempo debito, un elettorato mortificato da anni di mezzocalzettismo e triste contiguità con quella politica fatta di protagonismo, vanità, sete di poltrone e giovani non valorizzati. O giovani di destra che fingevano di essere di sinistra. Oltre a vertici di partito a dir poco ridicoli.