Avviso di chiamata
Gigi in salsa “simil Renzi” e la Giunta Ikea
Ma che si è messo in testa Gigi?
giovedì 3 luglio 2014
7.57
Non vorrei che Gigi Riserbato si sia messo in testa di emulare, nei modi di fare amministrativi e politici in genere, il presidente del consiglio Renzi. Più elementi porterebbero in questa direzione: dichiararsi "leader di se stesso", qualche settimana fa, dichiarare di superare "da solo" le difficoltà, varare una giunta che aumenta le figure da "comprimari", politicamente parlando, innocue nei rapporti col Capo; tutto il contrario, insomma, di personalità carismatiche che potessero portare inghippi, contrasti e disturbi al manovratore. La giunta neo nominata è light dal punto di vista delle personalità politiche; è più dichiaratamente tecnica, ma di quel tecnico grigio – ufficio, con le cartelline di cartone rigido alle spalle, le scrivanie Ikea, i mazzi di penne Bic. Todisco, Pappalettera, Capurso costituiscono in special modo, il tentativo del sindaco di normalizzare la situazione, senza avere capi occulti, in grado di muovere gli umori degli altri componenti, di condizionare i gruppi politici.
Annacondia e Mauro meritano un discorso a parte: anche in questo caso Riserbato ha pescato tra la gente normale, anche se apparentemente meno innocua, politicamente parlando: i due infatti vengono pescati da due tipi di "comunità", con identità ben precise: lui, da quella della destra sociale, (anche migliore, a livello locale, di chi la rappresenta a livello nazionale -vedi Alemanno e scandali vari su assunzioni Amtab, quando era sindaco; destra più familiare, che sociale, direi-) e lei, da quella del cattolicesimo più ortodosso e praticante, impegnato attivamente tra catechesi e associazionismo, che non disdegna però l' "occasione buona". Anche per buttare a mare due anni di dichiarazioni di "equidistanza" del movimento Poletica (ma di questo abbiamo già parlato nel Dizionario). Ora il problema di queste due "appartenenze", dovrebbe prevedere, almeno teoricamente, e se conosciamo un po' queste "comunità", il rifiuto assoluto di ogni compromesso, sia anche detto in senso machiavellico, o peggio, qualsiasi magagna in cui dovessero ipoteticamente imbattersi o di cui dovessero venire a conoscenza (ci auguriamo e siamo sicuri che ciò non avverrà); non che gli altri assessori non dovessero farlo, ci mancherebbe, ma in particolare, da quelle comunità, da cui Annacondia e Mauro provengono, si chiederebbe sempre e subito conto ai due. Il problema è che di compromessi la politica reale, non quella dei post su Fb o dei bei discorsi davanti a chi la pensa come te, è strapiena e quindi per i due la vedo più difficile che per gli altri. Che al massimo risponderanno allo studio tecnico di provenienza o al consigliere di riferimento.
Ammesso che tutti, in ogni modo, dovranno rendere conto ai cittadini in genere, a cominciare dai mezzi d'informazione. Ora, tornando, al sindaco che vuole fare il Renzi, (anche con l'aiuto di qualche consigliere pronto a voltafaccia da Giano Bifronte, pur di conservare poltrone e far fuori capi di partito scomodi, -più vigliacco e facile farli fuori quando sono apparentemente più deboli-) non vorremmo che faccia davvero la fine di un Renzi che ora appare più che mai inconcludente e chiacchierone: quello della riforma elettorale rinviata, quello dello sblocca Italia , cui qualche nostro "brav'uomo" lettore aveva pure creduto, tappezzando di post pure il nostro forum (certi slogan renziani fanno l'effetto dei tormentoni estivi: li vuoi ripetere sempre quando sei in ascensore, mentre fai la barba a te o a tua moglie, mentre ti guardi allo specchio e cambi pure le parole esaltando il tuo eroe, Renzi, ancora lui); quello della riforma della giustizia che si sbriciola in aleatorie "linee guida"; quello dei soldi per l'edilizia scolastica di cui nessuno ha visto nemmeno un centesimo. L'effetto del berluschino fiorentino, oltre che qualche sprovveduto lettore o cittadino italiano, deve aver colpito in fronte anche il nostro sindaco, che dopo settimane di impasse assoluta, ha avuto uno slancio renziano, sì nella forma, ma speriamo non nei contenuti. Cioè nel nulla dipinto di nulla. E con milioni di italiani creduloni e giornalisti leccapiedi, pronti ad osannare l'ennesimo "uomo solo al comando". Riserbato dovrebbe dismettere l'abito renziano e indossare quello di sindaco capace e grintoso, ma soprattutto in grado di produrre atti, provvedimenti, azioni. Mano Renzi e più Perrone Topolino, insomma, per capirci. Anche perché Gigi nostro non ha più alibi: né quello dei bilanci ondeggianti e con buchi (anzi i debiti fuori bilancio in verità ci sono sempre ma continuano a non vedersi, al di là dei manifesti autocelebrativi), né quello di presenze scomode e pesanti alle spalle, che fanno e disfano tele, né oppositori interni che vogliono fargli le scarpe: Di Marzio, (cfr articolo "Non si ammazzano così anche i Peppini?") è stato "silurato" con la collaborazione del suo stesso partito, anzi di alcuni elementi del suo partito (Cicco, Cola e Malapetito), Corrado si sta incartando in fantomatici e pericolosi accordi con Ferrante, (uno che mi sembra la matrigna di Biancaneve e guarda solo se stesso nello specchio delle sue brame) e aspetta il cadavere di Gigi sulla riva del fiume (ma i "favori Divini" evocati da Gigi nel cinquantesimo anniversario di sacerdozio di don Savino Giannotti, - auguri anche da noi-, sembrano arridere fino alla fine al nostro cattolicissimo sindaco). Di questo passo rischia, Corrado, di aspettare il "cadavere", fino ad una tarda vecchiaia, quando magari Renzi sarà diventato pure Presidente della Repubblica (Dei Creduloni). Ma intanto, lo ribadiamo, Gigi non ha più alibi: ora deve produrre, essere operativo, fornire servizi efficienti alla città. In una parola rilancio. Dopo il "nuovo slancio" annunciato con la slide della sua faccia e quella da Muppet Show di Peppino De Simone, (prof. si scherza, mo' non ti rivolgere alla magistratura) nuovo giovane e rampante vicesindaco, già assessore DC trent'anni fa. Linfa verde: nuova idea per Pinuccio Merra in Villa, l'anno prossimo. Aiuole a tema.
Annacondia e Mauro meritano un discorso a parte: anche in questo caso Riserbato ha pescato tra la gente normale, anche se apparentemente meno innocua, politicamente parlando: i due infatti vengono pescati da due tipi di "comunità", con identità ben precise: lui, da quella della destra sociale, (anche migliore, a livello locale, di chi la rappresenta a livello nazionale -vedi Alemanno e scandali vari su assunzioni Amtab, quando era sindaco; destra più familiare, che sociale, direi-) e lei, da quella del cattolicesimo più ortodosso e praticante, impegnato attivamente tra catechesi e associazionismo, che non disdegna però l' "occasione buona". Anche per buttare a mare due anni di dichiarazioni di "equidistanza" del movimento Poletica (ma di questo abbiamo già parlato nel Dizionario). Ora il problema di queste due "appartenenze", dovrebbe prevedere, almeno teoricamente, e se conosciamo un po' queste "comunità", il rifiuto assoluto di ogni compromesso, sia anche detto in senso machiavellico, o peggio, qualsiasi magagna in cui dovessero ipoteticamente imbattersi o di cui dovessero venire a conoscenza (ci auguriamo e siamo sicuri che ciò non avverrà); non che gli altri assessori non dovessero farlo, ci mancherebbe, ma in particolare, da quelle comunità, da cui Annacondia e Mauro provengono, si chiederebbe sempre e subito conto ai due. Il problema è che di compromessi la politica reale, non quella dei post su Fb o dei bei discorsi davanti a chi la pensa come te, è strapiena e quindi per i due la vedo più difficile che per gli altri. Che al massimo risponderanno allo studio tecnico di provenienza o al consigliere di riferimento.
Ammesso che tutti, in ogni modo, dovranno rendere conto ai cittadini in genere, a cominciare dai mezzi d'informazione. Ora, tornando, al sindaco che vuole fare il Renzi, (anche con l'aiuto di qualche consigliere pronto a voltafaccia da Giano Bifronte, pur di conservare poltrone e far fuori capi di partito scomodi, -più vigliacco e facile farli fuori quando sono apparentemente più deboli-) non vorremmo che faccia davvero la fine di un Renzi che ora appare più che mai inconcludente e chiacchierone: quello della riforma elettorale rinviata, quello dello sblocca Italia , cui qualche nostro "brav'uomo" lettore aveva pure creduto, tappezzando di post pure il nostro forum (certi slogan renziani fanno l'effetto dei tormentoni estivi: li vuoi ripetere sempre quando sei in ascensore, mentre fai la barba a te o a tua moglie, mentre ti guardi allo specchio e cambi pure le parole esaltando il tuo eroe, Renzi, ancora lui); quello della riforma della giustizia che si sbriciola in aleatorie "linee guida"; quello dei soldi per l'edilizia scolastica di cui nessuno ha visto nemmeno un centesimo. L'effetto del berluschino fiorentino, oltre che qualche sprovveduto lettore o cittadino italiano, deve aver colpito in fronte anche il nostro sindaco, che dopo settimane di impasse assoluta, ha avuto uno slancio renziano, sì nella forma, ma speriamo non nei contenuti. Cioè nel nulla dipinto di nulla. E con milioni di italiani creduloni e giornalisti leccapiedi, pronti ad osannare l'ennesimo "uomo solo al comando". Riserbato dovrebbe dismettere l'abito renziano e indossare quello di sindaco capace e grintoso, ma soprattutto in grado di produrre atti, provvedimenti, azioni. Mano Renzi e più Perrone Topolino, insomma, per capirci. Anche perché Gigi nostro non ha più alibi: né quello dei bilanci ondeggianti e con buchi (anzi i debiti fuori bilancio in verità ci sono sempre ma continuano a non vedersi, al di là dei manifesti autocelebrativi), né quello di presenze scomode e pesanti alle spalle, che fanno e disfano tele, né oppositori interni che vogliono fargli le scarpe: Di Marzio, (cfr articolo "Non si ammazzano così anche i Peppini?") è stato "silurato" con la collaborazione del suo stesso partito, anzi di alcuni elementi del suo partito (Cicco, Cola e Malapetito), Corrado si sta incartando in fantomatici e pericolosi accordi con Ferrante, (uno che mi sembra la matrigna di Biancaneve e guarda solo se stesso nello specchio delle sue brame) e aspetta il cadavere di Gigi sulla riva del fiume (ma i "favori Divini" evocati da Gigi nel cinquantesimo anniversario di sacerdozio di don Savino Giannotti, - auguri anche da noi-, sembrano arridere fino alla fine al nostro cattolicissimo sindaco). Di questo passo rischia, Corrado, di aspettare il "cadavere", fino ad una tarda vecchiaia, quando magari Renzi sarà diventato pure Presidente della Repubblica (Dei Creduloni). Ma intanto, lo ribadiamo, Gigi non ha più alibi: ora deve produrre, essere operativo, fornire servizi efficienti alla città. In una parola rilancio. Dopo il "nuovo slancio" annunciato con la slide della sua faccia e quella da Muppet Show di Peppino De Simone, (prof. si scherza, mo' non ti rivolgere alla magistratura) nuovo giovane e rampante vicesindaco, già assessore DC trent'anni fa. Linfa verde: nuova idea per Pinuccio Merra in Villa, l'anno prossimo. Aiuole a tema.