Avviso di chiamata
Il trio Fecola e tutti gli altri in Corea (del Nord)
Cosa hanno fatto i tranesi per meritarsi questo? Li hanno votati
giovedì 8 gennaio 2015
7.54
Volevo vedere il trio Fecola come si sarebbe comportato se si fosse trovato in Corea del Nord. Lì se non rispetti la disciplina e le indicazioni del Partito ti fanno sbranare dai cani…Ma tant'è. Andiamo avanti così, a metà strada tra improvvisazione, navigazione a vista, anzi a svista, anzi tra le nebbie sempre più fitte di questo porto malfamato che è divenuto Trani. Intanto mi sono ripromesso di non nominare mai più, coi loro veri nomi, tutti questi caratteristi, comparse e figuranti che hanno calcato nostro malgrado il proscenio della politica della nostra città, che mai avrebbe dovuto permettere a certi soggetti di presentarsi, appunto, come politici. La fecola di patate, sostanza d'aspetto farinoso che si estrae dalle patate, rende, metaforicamente, ancora più pastoso e indigesto questo nuovo momento della vita cittadina. Quello delle dimissioni a tre. Come il trio napoletano dei Tre Tre, quelli che ad ogni battuta intercalavano l'indimenticabile frase: " A me, me' pare proprio na' strunzata!". Allora: le dimissioni a tre vengono registrate da un notaio, ma non protocollate al Comune, così per vedere che succede domani, o dopodomani; vengono date separatamente dagli altri 8 più uno, ma senza quelle, necessarie e invocate ormai da tutta la città, dei consiglieri di maggioranza, quelli che per primi avrebbero dovuto fare il passo. Otto più tre, più uno, meno due, meno tutti. Sto con la matita nell'orecchio come i salumieri d'una volta a fare i conti con questi produttori di ricotta, fornitori di muffa per gorgonzola, amanti del pecorino.
Allora otto più uno, più tre, meno due, (quei due top player di Brascioletto ed Epifanio, non più pervenuti e datisi alla macchia, che nella ammuina massima fanno come quegli invitati alle feste che per non essere visti si nascondono dietro i tendaggi), meno, soprattutto, i consiglieri di maggioranza, a parte uno, Raimondhannibal (pur di non nominarli più, onde evitare un'immeritata pubblicità, mi tocca rispolverare tutti i nomignoli utilizzati in passato) che metaforicamente sprofondano nelle sabbie mobili improvvisamente aperte davanti Palazzo di Città. Dico una cosa: peschiamoli uno ad uno e mandiamoli in viaggio premio in Corea del Nord, come Salvini e Razzi. Un giornalista ieri si chiedeva cosa avessero fatto i tranesi per meritare tutto questo. Rispondo subito all'ignaro collega: li hanno votati. E gli hanno leccato il deretano spesso e volentieri.
Ps: ma visto che il Signor Prefetto tarda a fornire il parere sulla validità delle dimissioni (che non si debba fare un viaggio a Cuma per sondare la famosa Sibilla?) dell'ex (di fatto, per noi) sindaco, perché quest'ultimo non le ripresenta nella formula giusta o quella che dovrebbe essere tale, consultandosi velocemente con qualche legale, consulente, amico? Non vorrei che nel frattempo qualcuno organizzasse qualche altra conferenza stampa in cui dice che bisogna aspettare il parere di Napolitano, del Papa, e per il bene della città, dopo un mesetto di attesa, così tanto per far rilassare gli animi, quello di Mr. Obama. Così, in modo distaccato e imparziale, per il bene della città. Troppa Fecola in quell'impasto…Mamma, buttaci un po' d'acqua fresca.
PPS: meno male che ci sono gli assessori che ci offrono un'immagine poetica: cadono ad uno ad uno, come le foglie dagli alberi; restano in cinque, come le cinque dita. Un'altra metafora: l'ennesimo schiaffo a questa città: col segno rosso delle cinque dita in faccia. Che dolor!
Allora otto più uno, più tre, meno due, (quei due top player di Brascioletto ed Epifanio, non più pervenuti e datisi alla macchia, che nella ammuina massima fanno come quegli invitati alle feste che per non essere visti si nascondono dietro i tendaggi), meno, soprattutto, i consiglieri di maggioranza, a parte uno, Raimondhannibal (pur di non nominarli più, onde evitare un'immeritata pubblicità, mi tocca rispolverare tutti i nomignoli utilizzati in passato) che metaforicamente sprofondano nelle sabbie mobili improvvisamente aperte davanti Palazzo di Città. Dico una cosa: peschiamoli uno ad uno e mandiamoli in viaggio premio in Corea del Nord, come Salvini e Razzi. Un giornalista ieri si chiedeva cosa avessero fatto i tranesi per meritare tutto questo. Rispondo subito all'ignaro collega: li hanno votati. E gli hanno leccato il deretano spesso e volentieri.
Ps: ma visto che il Signor Prefetto tarda a fornire il parere sulla validità delle dimissioni (che non si debba fare un viaggio a Cuma per sondare la famosa Sibilla?) dell'ex (di fatto, per noi) sindaco, perché quest'ultimo non le ripresenta nella formula giusta o quella che dovrebbe essere tale, consultandosi velocemente con qualche legale, consulente, amico? Non vorrei che nel frattempo qualcuno organizzasse qualche altra conferenza stampa in cui dice che bisogna aspettare il parere di Napolitano, del Papa, e per il bene della città, dopo un mesetto di attesa, così tanto per far rilassare gli animi, quello di Mr. Obama. Così, in modo distaccato e imparziale, per il bene della città. Troppa Fecola in quell'impasto…Mamma, buttaci un po' d'acqua fresca.
PPS: meno male che ci sono gli assessori che ci offrono un'immagine poetica: cadono ad uno ad uno, come le foglie dagli alberi; restano in cinque, come le cinque dita. Un'altra metafora: l'ennesimo schiaffo a questa città: col segno rosso delle cinque dita in faccia. Che dolor!