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Incrementiamo il declino
Girava tutto così a meraviglia...
giovedì 25 ottobre 2012
Che peccato! Girava tutto così a meraviglia… L'inutile Bat che sta per scomparire, i bilanci del Comune di Trani che vengono miracolosamente approvati, i maestri di bon ton pro Renzi che ci insegnano il giusto modo di vivere e pensare (e di stare a tavola, specialmente nelle cene milanesi con gli amici…), i debiti tranesi che ci sono e non ci sono, così possiamo continuare a farne oggetto di satira, le isole Cayman, Vito Cialdella, nuovo seguace di Giannino, che cerca di fermare (nel suo piccolo) il Declino, mentre noi cerchiamo di incentivarlo, il Berlusca che (forse) si ritira; insomma tutto era stupendo, ma quando meno te lo aspetti, non ti va in scena, così in estemporanea nel cuore di Trani, un remake degno de "Il vigile", classico della commedia all'italiana anni '50 con Alberto Sordi e Vittorio De Sica? E quel che è peggio, degno d'una borgata di paese: invece di essere derubricato alla voce "brevissime", coi due protagonisti che si chiariranno nelle sedi competenti, quel che è peggio è che diventa questione politica, con ripercussioni nei partiti? Al confronto la Recanati di Leopardi sembrerebbe Milano. Il selvaggio borgo tranese trasforma un battibecco tra un consigliere comunale ed un vigile, con tutte le eventuali aggravanti del caso (toni fuori luogo o modi inurbani) che verranno chiarite ed eventualmente condannate nelle sedi competenti, nella bomba del giorno, nel caso che fa spostare consiglieri, nel solito moralismo da due soldi, con luoghi comuni annessi, che si scatena contro la pignoleria del vigile o contro l'arroganza del potente.
L'esagerazione di uno dei due verrà giudicata opportunamente, ma dopo questa considerazione, cosa resta a noi cittadini? Un episodio spiacevole, d'accordo, ma poi ecco una retorica provinciale di cui si deve fare a meno e che invece una classe politica mediocre, fatto salvo l'intervento di Santorsola di Sel, che mette in luce la posizione di "debolezza" del precariato (almeno è un argomento degno di discussione), sfrutta per regolare conti, o per distogliere da problemi ben più gravi (tipo che abbiamo un Consiglio Comunale che non riesce, contro il regolamento, ad eleggere uno straccio di presidente; tipo che manco in questa legislatura avremo il piacere di vedere in tv le dirette dello stesso consiglio – e meno male che l'assessore De Simone dice che questa è l'amministrazione della trasparenza-; tipo che arriveranno altre spremute testicolari sottoforma di tasse dal Comune a danno dei cittadini, perché gli ammanchi non mancano mai; tipo che tra un po' le nostre periferie verranno oscurate da casermoni di dieci, tredici piani).
Che pena poi vedere il divario e lo stridore tra lo sbattersi dei politici interessati a mantenere in piedi il carrozzone dell'inutile Bat e l'indifferenza dei comuni cittadini. Mai come stavolta questo sentimento tipico dei tranesi è tanto azzeccato, a differenza di altri frangenti in cui lo abbiamo biasimato. Con la scusa dell'indegnità di Foggia a rappresentarci (posizione razzista: alcuni identificano questa terra coi raccoglitori di pomodori extracomunitari o solo con la mafia del Gargano) o lo spauracchio dell'area metropolitana di Bari, sventolato da trent'anni per orientare l'opinione pubblica contro il capoluogo, molti politici tentano di salvare la BAT perchè potrebbero vedere sfumare il periodico miracolo della moltiplicazione delle poltrone, che sicuramente un organo come quello di una provincia incoraggia. E poi, pur volendola mantenere in piedi, ditemi un solo beneficio reale, al di là del blasone esibito come quei nobili spiantati, senza più un soldo in tasca, che questa BAT ha portato per i comuni cittadini. Uno solo. Trani non ha beneficiato di nulla, al di là delle poltrone su cui si sono posati alcuni nostri rappresentanti: e allora se declino è anche perdere un inutile blasone, ribadiamolo: incrementiamo il declino. E diamo almeno qualche servizio utile ai cittadini, pur nel declino, invece d'intossicargli la vita già grama coi fumi delle caldaie.
L'esagerazione di uno dei due verrà giudicata opportunamente, ma dopo questa considerazione, cosa resta a noi cittadini? Un episodio spiacevole, d'accordo, ma poi ecco una retorica provinciale di cui si deve fare a meno e che invece una classe politica mediocre, fatto salvo l'intervento di Santorsola di Sel, che mette in luce la posizione di "debolezza" del precariato (almeno è un argomento degno di discussione), sfrutta per regolare conti, o per distogliere da problemi ben più gravi (tipo che abbiamo un Consiglio Comunale che non riesce, contro il regolamento, ad eleggere uno straccio di presidente; tipo che manco in questa legislatura avremo il piacere di vedere in tv le dirette dello stesso consiglio – e meno male che l'assessore De Simone dice che questa è l'amministrazione della trasparenza-; tipo che arriveranno altre spremute testicolari sottoforma di tasse dal Comune a danno dei cittadini, perché gli ammanchi non mancano mai; tipo che tra un po' le nostre periferie verranno oscurate da casermoni di dieci, tredici piani).
Che pena poi vedere il divario e lo stridore tra lo sbattersi dei politici interessati a mantenere in piedi il carrozzone dell'inutile Bat e l'indifferenza dei comuni cittadini. Mai come stavolta questo sentimento tipico dei tranesi è tanto azzeccato, a differenza di altri frangenti in cui lo abbiamo biasimato. Con la scusa dell'indegnità di Foggia a rappresentarci (posizione razzista: alcuni identificano questa terra coi raccoglitori di pomodori extracomunitari o solo con la mafia del Gargano) o lo spauracchio dell'area metropolitana di Bari, sventolato da trent'anni per orientare l'opinione pubblica contro il capoluogo, molti politici tentano di salvare la BAT perchè potrebbero vedere sfumare il periodico miracolo della moltiplicazione delle poltrone, che sicuramente un organo come quello di una provincia incoraggia. E poi, pur volendola mantenere in piedi, ditemi un solo beneficio reale, al di là del blasone esibito come quei nobili spiantati, senza più un soldo in tasca, che questa BAT ha portato per i comuni cittadini. Uno solo. Trani non ha beneficiato di nulla, al di là delle poltrone su cui si sono posati alcuni nostri rappresentanti: e allora se declino è anche perdere un inutile blasone, ribadiamolo: incrementiamo il declino. E diamo almeno qualche servizio utile ai cittadini, pur nel declino, invece d'intossicargli la vita già grama coi fumi delle caldaie.