Avviso di chiamata
L'involontaria pietrata di Emiliano
Avviso di chiamata anche per PD e Negrogno
giovedì 1 dicembre 2011
Avviso di chiamata per Michele Emiliano, il PD e tutti quelli che si apprestano ad organizzare delle elezioni Primarie. La dichiarazione del sindaco di Bari, rilasciata qualche giorno fa, per cui sarebbe bene che a Trani, per la prima volta nella storia politica d'Italia ( e del mondo) si organizzassero delle elezioni "Secondarie", cioè Primarie – bis, è sì una provocazione, come ha detto qualcuno, volta a ricercare a tutti i costi la candidatura unitaria della sinistra; ma a pensarci bene, analizzando l'inconscio dello stesso sindaco, la sortita potrebbe prestarsi ad un'altra, più rischiosa interpretazione, e cioè: le Primarie a Trani vanno ripetute perché quelle svoltesi la prima volta non avevano senso. Un replay che andrebbe indirettamente a delegittimare quelle, poiché il verdetto ultimo sarebbe quello valido.
Non capisco perché, magari senza riflettere su questa sottigliezza, diversi esponenti dello stesso PD, si siano precipitati nel dichiarare che sì, era giusto fare le Secondarie. Certo chi aveva già concorso e vinto lo avrà detto per senso di cavalleria, ma poi ci avrà fatto un pensierino… Certo che al di là delle interpretazioni e delle provocazioni, il dato di fatto è uno ed incontrovertibile: popolo o non popolo, tesserati o non tesserati, la sinistra divisa rischia la sconfitta o una vittoria mutilata, che porterebbe cioè un fatto ancor più pericoloso: una maggioranza debole. E la storia insegna, nel recente e remoto passato, che fine abbiano fatto le maggioranze gracili e rese cagionevoli al primo vento di rivalità, richiesta, ricatto, accatto politico. La lezione biscegliese è sotto gli occhi di tutti poi.
L'altro Avviso di chiamata riguarda dunque i vertici della destra tranese, che si preparano a cimentarsi, su di un margine temporale molto ristretto, con le Primarie: che sia un evento serio e vero, senza figurine che spuntano e tramontano nel giro d'un mese, senza candidati fantoccio: una competizione vera in cui davvero la gente s' esprima a seconda della varianti politiche, di un'idea, di una sfumatura, che permetta la vera preferenza e non l'infingimento, la Primaria "una purché sia", un tanto al chilo …
Un Avviso di chiamata lo rivolgo al signor Rino Negrogno, che mi chiama in causa scrivendo al Sindaco. Dopo aver ringraziato il primo cittadino per le parole rivoltemi nei giorni scorsi, esprimo una riflessione molto serena derivante dalla mia coscienza pulita e da un desiderio di rassicurazione nei confronti del blogger tranese, che si manifesta come "basito e amareggiato" non per il licenziamento d'un giornalista libero, ma per le parole di solidarietà d'un sindaco verso questo. Credo che la situazione non le sia chiara: c'è un unico fatto reale e cioè che il censurato è un cittadino cui è stato tolto il lavoro senza giusta causa, solo per aver ironizzato su questioni politiche, senza calunniare o offendere alcuno. Il censore, che lei, da compagno (di lui) di partito della Federazione della Sinistra, vedrebbe "meritevole di riconoscimento, umile e buono" (rispetto il suo giudizio da amico), ha minacciato di querela e poi fatto licenziare un cittadino, il sottoscritto, che se non avesse avuto la primaria professione di professore, ora sarebbe sul lastrico. Ecco perché era il minimo che il Sindaco, da garante di tutti i cittadini, anche dei giornalisti silenziati perché scomodi, e l'opinione pubblica nella quasi totalità, fatta eccezione per chi è della parte politica del censore, si mobilitassero.
Alla fine lei ribalta le carte: il censurato è il "povero Giovanni", meritevole dunque di commiserazione, è il "Santoro tranese", e qui intravedo una punta di sarcasmo, per cui, stia tranquillo, non dirò ad Alessandro Bove: "O Negrogno o io", chiedendo la sospensione del suo blog da Traniviva (è questione di stile e mentalità), e dulcis in fundo, è un caso meritevole dell'attenzione di Alda D'Eusanio (e qui mi permetta di intravvedere una punta di razzismo culturale: perché Alda è un essere inferiore? Una giornalista coi bigodini che può occuparsi di casi irrilevanti, come Lei ritiene il mio?). Dov'è la sinistra egualitaria nel concetto di dignità della persona che difende i lavoratori? Inoltre, alla fine il sindaco - secondo il suo ragionamento - che ha compiuto un atto di solidarietà e di cura verso un cittadino ingiustamente danneggiato, è un politico frivolo che si occupa di bazzecole, piuttosto che di buche e famiglie in difficoltà, mentre noi riteniamo che la libertà di pensiero sia una pietra angolare per il cambiamento di questa città; Dunque alla fine il censurato è un poveretto su cui ironizzare, il sindaco un incapace ed il censore, un meritevole di premio e stima.
Rispetto la sua idea ma dico a Lei e al suo compagno: 1. di ringraziare San Francesco di Sales, protettore dei giornalisti, poichè il censurato ha già cristianamente perdonato il censore, senza inoltrarsi in ulteriori lungaggini di varia natura, poiché anche offeso privatamente in un'email; 2. di lasciare in pace il sindaco, evitando sulla mia pellaccia le strumentalizzazioni (la prossima volta scrivete direttamente al censurato) e ricordando che né lui, né Avantario, né Tamborrino, nonostante vibranti critiche da parte mia, mai si sono sognati di chiedere il licenziamento del censurato e 3. di ricordare un'ultima frase, per rispondere alla sua citazione di Shakespeare; la mia è di Goethe e dice così: "Le persone infelici sono pericolose".
Non capisco perché, magari senza riflettere su questa sottigliezza, diversi esponenti dello stesso PD, si siano precipitati nel dichiarare che sì, era giusto fare le Secondarie. Certo chi aveva già concorso e vinto lo avrà detto per senso di cavalleria, ma poi ci avrà fatto un pensierino… Certo che al di là delle interpretazioni e delle provocazioni, il dato di fatto è uno ed incontrovertibile: popolo o non popolo, tesserati o non tesserati, la sinistra divisa rischia la sconfitta o una vittoria mutilata, che porterebbe cioè un fatto ancor più pericoloso: una maggioranza debole. E la storia insegna, nel recente e remoto passato, che fine abbiano fatto le maggioranze gracili e rese cagionevoli al primo vento di rivalità, richiesta, ricatto, accatto politico. La lezione biscegliese è sotto gli occhi di tutti poi.
L'altro Avviso di chiamata riguarda dunque i vertici della destra tranese, che si preparano a cimentarsi, su di un margine temporale molto ristretto, con le Primarie: che sia un evento serio e vero, senza figurine che spuntano e tramontano nel giro d'un mese, senza candidati fantoccio: una competizione vera in cui davvero la gente s' esprima a seconda della varianti politiche, di un'idea, di una sfumatura, che permetta la vera preferenza e non l'infingimento, la Primaria "una purché sia", un tanto al chilo …
Un Avviso di chiamata lo rivolgo al signor Rino Negrogno, che mi chiama in causa scrivendo al Sindaco. Dopo aver ringraziato il primo cittadino per le parole rivoltemi nei giorni scorsi, esprimo una riflessione molto serena derivante dalla mia coscienza pulita e da un desiderio di rassicurazione nei confronti del blogger tranese, che si manifesta come "basito e amareggiato" non per il licenziamento d'un giornalista libero, ma per le parole di solidarietà d'un sindaco verso questo. Credo che la situazione non le sia chiara: c'è un unico fatto reale e cioè che il censurato è un cittadino cui è stato tolto il lavoro senza giusta causa, solo per aver ironizzato su questioni politiche, senza calunniare o offendere alcuno. Il censore, che lei, da compagno (di lui) di partito della Federazione della Sinistra, vedrebbe "meritevole di riconoscimento, umile e buono" (rispetto il suo giudizio da amico), ha minacciato di querela e poi fatto licenziare un cittadino, il sottoscritto, che se non avesse avuto la primaria professione di professore, ora sarebbe sul lastrico. Ecco perché era il minimo che il Sindaco, da garante di tutti i cittadini, anche dei giornalisti silenziati perché scomodi, e l'opinione pubblica nella quasi totalità, fatta eccezione per chi è della parte politica del censore, si mobilitassero.
Alla fine lei ribalta le carte: il censurato è il "povero Giovanni", meritevole dunque di commiserazione, è il "Santoro tranese", e qui intravedo una punta di sarcasmo, per cui, stia tranquillo, non dirò ad Alessandro Bove: "O Negrogno o io", chiedendo la sospensione del suo blog da Traniviva (è questione di stile e mentalità), e dulcis in fundo, è un caso meritevole dell'attenzione di Alda D'Eusanio (e qui mi permetta di intravvedere una punta di razzismo culturale: perché Alda è un essere inferiore? Una giornalista coi bigodini che può occuparsi di casi irrilevanti, come Lei ritiene il mio?). Dov'è la sinistra egualitaria nel concetto di dignità della persona che difende i lavoratori? Inoltre, alla fine il sindaco - secondo il suo ragionamento - che ha compiuto un atto di solidarietà e di cura verso un cittadino ingiustamente danneggiato, è un politico frivolo che si occupa di bazzecole, piuttosto che di buche e famiglie in difficoltà, mentre noi riteniamo che la libertà di pensiero sia una pietra angolare per il cambiamento di questa città; Dunque alla fine il censurato è un poveretto su cui ironizzare, il sindaco un incapace ed il censore, un meritevole di premio e stima.
Rispetto la sua idea ma dico a Lei e al suo compagno: 1. di ringraziare San Francesco di Sales, protettore dei giornalisti, poichè il censurato ha già cristianamente perdonato il censore, senza inoltrarsi in ulteriori lungaggini di varia natura, poiché anche offeso privatamente in un'email; 2. di lasciare in pace il sindaco, evitando sulla mia pellaccia le strumentalizzazioni (la prossima volta scrivete direttamente al censurato) e ricordando che né lui, né Avantario, né Tamborrino, nonostante vibranti critiche da parte mia, mai si sono sognati di chiedere il licenziamento del censurato e 3. di ricordare un'ultima frase, per rispondere alla sua citazione di Shakespeare; la mia è di Goethe e dice così: "Le persone infelici sono pericolose".