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Le prefiche di Gigi
La verità è che continuerà la sua brillante carriera politica, ne siamo più che certi
giovedì 6 marzo 2014
9.23
"Pianto nonsense". Non capisco i "pianti" ed i lamenti di alcuni dei supporter di Gigi, o delle sue prefiche (ne ho letti alcuni ultimamente anche sul suo profilo FB) ogni qualvolta viene pubblicato un articolo critico nei confronti suoi e dell'amministrazione che dirige. A parte che il Nostro dovrebbe preferire piuttosto le nostre critiche, fatte apertamente e da "amici", anche se non sembrerebbe, agli zuccherosi complimenti di chi magari è lì che aspetta un favore e che magari alle spalle dice testualmente: "Oh! Stiamo attenti che nemmeno Gigi è certo un santo". Il problema vero è però un altro.
"Prefica pelosa". Come si può emettere lamenti per qualche critica della stampa, che ci può sempre stare, e commiserare il sindaco come fosse un martire, che piega il capo sotto le frustate del giornalista, quando vorrei ricordare che a soli 44 anni il Gigi è un politico con un ruolino di marcia impressionante: nell'ordine consigliere più suffragato alle penultime elezioni, consigliere provinciale, presidente del consiglio provinciale, ("avanzava" una nomina anche in quello cittadino, precedentemente), vincitore delle primarie del centro – destra contro un cavallo di razza come Peppino Di Marzio, con partitone berlusconiano al seguito ed infine sindaco, battendo quello che avrebbe potuto essere un campione del voto trasversale, d'opinione, quindi vincente, come Ugo O. Ma che significa dire: "Non avete pietà di quel poveretto, con quegli articoli …" ? Mi sembra una pietas pelosa, sinceramente, insomma, di parte. Perché il Gigi come persona brilla di suo e non ha bisogno di prefiche o lacchè. E sa benissimo che la stampa deve essere il cane da guardia del potere che lui gestisce e non il cane da compagnia. Quindi finiamola di commiserarlo e vediamo se fine alla fine del mandato, risolve qualche problema atavico per la città, che non sia solo una mano di vernice fresca e un puntello alla martoriata manutenzione delle scuole, per cui io per primo lo ringrazio.
"Gli scafati". La verità è che Gigi continuerà la sua brillante carriera politica, ne siamo più che certi e le macerie di un governo, il suo, che non sta dando i frutti sperati, così come quelli che lo hanno preceduto, resteranno ai tranesi. Il dramma è questo. Il dramma di questa derelitta città è che nessun capo politico in questi anni è riuscito a darle un gruppo dirigente in grado di risollevarla. La brillantezza dialettica di Pinuccio, l'audacia e l'ambizione di un Ferrante, la carriera di Gigi, la capacità di affermazione di una Rosa Uva sono singoli fenomeni politici che porteranno frutti nelle mani degli interessati. Questi politici hanno capito che una classe politica a Trani non esiste e che bisogna rimboccarsi le maniche da soli e proseguire un percorso che procederà più o meno brillantemente. I poveri cittadini tranesi resteranno privi di servizi e cittadini di una Trani anonima socio – politicamente, mentre gli scafati, che hanno capito come stare in questo mondo politico, costruiranno le proprie carriere. Ciò che imbarazza è il dilettantismo politico di tutto l'ambiente che gira intorno a singole personalità: il livello è pericolosamente scaduto in questi anni. Guardate alcuni giovani consiglieri: chi si dimette, chi usa FB come uno sfogatoio per le proprie frustrazioni, chi non sa che pesci prendere, chi si dichiara indipendente, quindi comunque prende le distanze, come chi si dimette, da quell'alveo politico originario, che aveva in ogni modo, fornito vetrina, consensi, poltrona di consigliere. Vedete ad esempio le infruttuose e chilometriche riunioni che tengono. Questo è dilettantismo Certe volte, paradossalmente, mi metto nei panni di gente scafata come un Peppino Di Marzio, al netto dei suoi pregi e difetti politici, e mi chiedo se non provi disagio nel vivere in un ambiente che fa del dilettantismo la sua cifra caratterizzante (dove dilettantismo non è poi necessariamente da intendere in modo malevolo, come incapace, ma proprio come idea di mancanza di esperienza, di preparazione politica pregressa,- quanto manca una scuola di formazione politica a Trani-. Dilettanti come i giocatori del Trani: sono buoni, son simpatici, ci fanno tenerezza, li sosteniamo pure, ma sempre nelle serie dilettantistiche giocano.
"Prefica pelosa". Come si può emettere lamenti per qualche critica della stampa, che ci può sempre stare, e commiserare il sindaco come fosse un martire, che piega il capo sotto le frustate del giornalista, quando vorrei ricordare che a soli 44 anni il Gigi è un politico con un ruolino di marcia impressionante: nell'ordine consigliere più suffragato alle penultime elezioni, consigliere provinciale, presidente del consiglio provinciale, ("avanzava" una nomina anche in quello cittadino, precedentemente), vincitore delle primarie del centro – destra contro un cavallo di razza come Peppino Di Marzio, con partitone berlusconiano al seguito ed infine sindaco, battendo quello che avrebbe potuto essere un campione del voto trasversale, d'opinione, quindi vincente, come Ugo O. Ma che significa dire: "Non avete pietà di quel poveretto, con quegli articoli …" ? Mi sembra una pietas pelosa, sinceramente, insomma, di parte. Perché il Gigi come persona brilla di suo e non ha bisogno di prefiche o lacchè. E sa benissimo che la stampa deve essere il cane da guardia del potere che lui gestisce e non il cane da compagnia. Quindi finiamola di commiserarlo e vediamo se fine alla fine del mandato, risolve qualche problema atavico per la città, che non sia solo una mano di vernice fresca e un puntello alla martoriata manutenzione delle scuole, per cui io per primo lo ringrazio.
"Gli scafati". La verità è che Gigi continuerà la sua brillante carriera politica, ne siamo più che certi e le macerie di un governo, il suo, che non sta dando i frutti sperati, così come quelli che lo hanno preceduto, resteranno ai tranesi. Il dramma è questo. Il dramma di questa derelitta città è che nessun capo politico in questi anni è riuscito a darle un gruppo dirigente in grado di risollevarla. La brillantezza dialettica di Pinuccio, l'audacia e l'ambizione di un Ferrante, la carriera di Gigi, la capacità di affermazione di una Rosa Uva sono singoli fenomeni politici che porteranno frutti nelle mani degli interessati. Questi politici hanno capito che una classe politica a Trani non esiste e che bisogna rimboccarsi le maniche da soli e proseguire un percorso che procederà più o meno brillantemente. I poveri cittadini tranesi resteranno privi di servizi e cittadini di una Trani anonima socio – politicamente, mentre gli scafati, che hanno capito come stare in questo mondo politico, costruiranno le proprie carriere. Ciò che imbarazza è il dilettantismo politico di tutto l'ambiente che gira intorno a singole personalità: il livello è pericolosamente scaduto in questi anni. Guardate alcuni giovani consiglieri: chi si dimette, chi usa FB come uno sfogatoio per le proprie frustrazioni, chi non sa che pesci prendere, chi si dichiara indipendente, quindi comunque prende le distanze, come chi si dimette, da quell'alveo politico originario, che aveva in ogni modo, fornito vetrina, consensi, poltrona di consigliere. Vedete ad esempio le infruttuose e chilometriche riunioni che tengono. Questo è dilettantismo Certe volte, paradossalmente, mi metto nei panni di gente scafata come un Peppino Di Marzio, al netto dei suoi pregi e difetti politici, e mi chiedo se non provi disagio nel vivere in un ambiente che fa del dilettantismo la sua cifra caratterizzante (dove dilettantismo non è poi necessariamente da intendere in modo malevolo, come incapace, ma proprio come idea di mancanza di esperienza, di preparazione politica pregressa,- quanto manca una scuola di formazione politica a Trani-. Dilettanti come i giocatori del Trani: sono buoni, son simpatici, ci fanno tenerezza, li sosteniamo pure, ma sempre nelle serie dilettantistiche giocano.