Avviso di chiamata
O rimpasto o morte
Litigi, ricatti, temporeggiamenti in attesa che qualche nuvola più grossa passi
giovedì 26 settembre 2013
L'eventuale rimpasto nella giunta Riserbato appare come un nuovo spartiacque della vita politica cittadina. Fino a questo momento ognuno di questo genere di "scogli" è stato sempre superato più o meno agevolmente da Gigi R. Stavolta sembra di capire che questo rimpasto s'ha da fare: prima, secondo un gruppo "agguerrito" di consiglieri di maggioranza; dopo, secondo il sindaco. Prima o dopo che? Ma è naturale, dopo la votazione del bilancio previsionale. Che ci sia melina o no, rispetto a questa votazione, (che infatti potrebbe slittare ancora un po', ma non più di tanto, perché ci sono da pagare, senza sorridere, le spese dell'Estate tranese, quindi non si potrebbe andare oltre i 15 giorni) i consiglieri vedono il momento favorevole per ottenere da Gigi, quella famosa svolta, non si capisce bene verso quale meandro del nostro destino. Ricatto? Se non fai il rimpasto non ti votiamo il bilancio? Contraerea riserbatiana: prima votate il bilancio, poi metto mano ai ritocchi. Ma possiamo andare avanti così? Prima il presidente del consiglio, poi quello dell'Amet, poi il rimpasto: ogni volta si presenta agli occhi dei cittadini questo tira e molla, che, a seconda di come procede, potrà pure far compiere passi avanti formali a questo governo, ma d'altra parte ci rappresenta la compagine amministrativa come uno di quei quartieri malfamati nei quali dal momento all'altro può venire fuori qualcuno con il revolver in mano: «Dammi l'assessorato o ti faccio fuori»; o col coltello tra i denti: «Fammi il rimpasto o ti sgozzo…» ; o un kamikaze pronto a tutto: «O la presidenza del consiglio o affondiamo tra le schegge».
Si può andare avanti così? In una città che avrebbe dovuto conoscere un cambiamento, con volti nuovi e idee nuove e che invece ritorna ai peggiori momenti delle passate amministrazioni: con flashback di ieri e dell'altro ieri, con litigi, ricatti, prese di tempo, temporeggiamenti in attesa che qualche nuvola più grossa passi. Non possiamo ridurci a vedere comunicati stampa firmati da componenti di una commissione consiliare, prima pubblicati in segno di solidarietà coi vigili urbani (aggressione di qualche sera fa), ma che facendo riferimento allo stato precario di questa categoria di lavoratori (con chiara critica verso l'amministrazione), che vengono fatti ritirare alla chetichella, senza che nessuno batta ciglio, alla faccia dei vigili vessati, precari e mazziati. Non è questa la Trani che volevamo. Possiamo fare tutti i rimpasti che volete, ma se il pesce puzza dalla testa, lasceremo ogni speranza noi che viviamo questa contrada del Sud. Di anno in anno. Facciamoci un TIF autunnale per dimenticare, che è meglio. Molti mi chiedono, in vista del rimpasto, quale testa potrebbe rotolare: molti chiederebbero, nei desiderata cioè di alcuni consiglieri, proprio la pelata di Peppino. Anche se Uva e Sotero (quest'ultimo già proiettato probabilmente alla tornata elettorale tra un anno delle Regionali). Probabilmente gli verrà promessa qualche forma di "promozione",a breve o medio termine, per accettare la "rimozione" oggi e continuare a vivacchiare un altro po'. O rimpasto o morte (finta).
Si può andare avanti così? In una città che avrebbe dovuto conoscere un cambiamento, con volti nuovi e idee nuove e che invece ritorna ai peggiori momenti delle passate amministrazioni: con flashback di ieri e dell'altro ieri, con litigi, ricatti, prese di tempo, temporeggiamenti in attesa che qualche nuvola più grossa passi. Non possiamo ridurci a vedere comunicati stampa firmati da componenti di una commissione consiliare, prima pubblicati in segno di solidarietà coi vigili urbani (aggressione di qualche sera fa), ma che facendo riferimento allo stato precario di questa categoria di lavoratori (con chiara critica verso l'amministrazione), che vengono fatti ritirare alla chetichella, senza che nessuno batta ciglio, alla faccia dei vigili vessati, precari e mazziati. Non è questa la Trani che volevamo. Possiamo fare tutti i rimpasti che volete, ma se il pesce puzza dalla testa, lasceremo ogni speranza noi che viviamo questa contrada del Sud. Di anno in anno. Facciamoci un TIF autunnale per dimenticare, che è meglio. Molti mi chiedono, in vista del rimpasto, quale testa potrebbe rotolare: molti chiederebbero, nei desiderata cioè di alcuni consiglieri, proprio la pelata di Peppino. Anche se Uva e Sotero (quest'ultimo già proiettato probabilmente alla tornata elettorale tra un anno delle Regionali). Probabilmente gli verrà promessa qualche forma di "promozione",a breve o medio termine, per accettare la "rimozione" oggi e continuare a vivacchiare un altro po'. O rimpasto o morte (finta).