Avviso di chiamata
Obbligo di pompa
L'Udc spegne i tizzoni ardenti di una crisi politica
giovedì 7 marzo 2013
9.57
Per spegnere i tizzoni ardenti di una crisi politica non proprio conclamata, ma che cova da settimane sotto la cenere del governo di Gigi R. e Peppino D. M., arriva la pompa di salvataggio dell'Udc. Un fatto che avevo già ampiamente anticipato svariate settimane fa e che puntualmente si è verificato. Il gettito d'acqua della suddetta pompa è bello, ma non sappiamo che durata possa avere. Intanto la storia della nomina a scrutatrice della figlia del consigliere Udc Paonazzo Tortosa, ha profondamente amareggiato quest'ultimo, che sentitosi poco difeso dal suo partito, nel gorgo delle polemiche, potrebbe prendere decisioni drastiche e accasarsi altrove. Ergo non sappiamo se le crocerossine di Gigi e Peppino saranno effettivamente due o una sola … nelle vesti di Bartolo Tuttofare Maiullari.
In questo momento di sconvolgimenti e cambiamenti politici repentini, non sappiamo come si faccia ad avanzare proposte di pronto soccorso ad un'amministrazione di centro – destra, che ha la sua base in un PDL morente, che giusto per qualche settimana si mostrerà ancora come cadavere imbellettato, grazie al salvataggio elettorale del Berlusca, altro esperto di pompe, anzi pompette. All' di là dell'euforia da naufraghi dobbiamo infatti ricordare la marea di voti persi rispetto alle ultime tornate elettorali da parte del PDL e l'esultanza di questi giorni è solo un modo per esorcizzare la paura del futuro, in vista della marea grillina che monta e rimonta. E poi, proprio ora che Pino Epifanio Paolillo era passato con Monti e quindi si apprestava ad essere coinquilino politico dell'Udc, quest'ultima prende e se ne va verso la destra. Ma che, non vi piace Epifanio? Appena quello si siede a tavola vicino a loro, quelli si alzano e se vanno ad aiutare Riserbato. A proposito, quest'ultimo cade sempre in piedi: dopo tutta la manfrina dell'ospedale, Attollini bacchetta Ventola, (qui nelle vesti di Franti del libro Cuore, in quanto bollato come "distratto") e loda Riserbato, che a sua volta, un po' come il Bersani di questi tempi, arriva primo ma non vince. Non moriamo ora, come ospedale, ma il destino è segnato. Esultanti, ma non soddisfatti; vincenti ma perdenti al tempo stesso; autori, come al solito, d'una vita e d'una politica all'insegna dell'ossimoro, della contraddizione. Una politica che prima se n'è fregata dell'ospedale, ed ora mette in scena ogni tipo di commedia buffa, pur di simulare una frenesia, un impegno, che si sa già al 99% inutili. Godiamo, ora, quasi in modo masochistico, nel farci prendere per i fondelli dalla Regione. Non chiudiamo oggi. Ma domani ci riproviamo. È possibile che, mancata la politica istituzionale, siamo ridotti ad appenderci al comitato con nome da pillola?
E intano, nella commedia buffa infinita della Trani politicamente spompata, all'Amet chiedono soldi ad utenti che hanno solo terreni, ma che vengono individuati come fossero possessori di fabbricati, erroneamente inclusi nell'iter di urbanizzazione, ed il contatore ce l'hanno solo per tirare l'acqua dal pozzo, con una pompa guarda caso, arriviamo al paradosso. Fra questi ce ne sono molti che non hanno mai edificato nulla, ma che si vedono pervenire una richiesta di messa in regola, come se avessero una costruzione che consuma energia elettrica. A parte che nel passaggio da municipalizzata a S.p.A., l'Amet, in quanto realtà autonoma, avulsa dal Comune, non potrebbe fare controlli a nome di quest'ultimo, paradosso vuole che qualche nostro lettore sia fra quelli che hanno solo un terreno e non abbiano edificato nulla. Sarebbe bastata una foto. Ora mettete insieme le lettere, il personale che fa gli straordinari per rispondere alle richieste di chiarimenti degli ignari utenti … Tutto questo dispendio a carico di chi sarà? Ma naturalmente dei cittadini! E fra un mese s'insedia il nuovo Consiglio di amministrazione con presidente annesso. Nomineranno un uomo vicino ad uno dei dissidenti? Tirare a campare, meglio che tirare le cuoia, of course. E qui si pensa alle pompe di salvataggio...
Meno male che è stato eletto senatore Topolino Perrone (quel posto avrebbe potuto essere, se la storia avesse avuto un altro corso, appannaggio di Pinuccio Tarantini), che sulle ali dell'entusiasmo si è detto pronto a difendere l'ospedale di Trani, altro cadavere imbellettato. Il neo senatore Topolino, euforico alla massima potenza, si è pure impegnato perché alla Regione venisse eletto un tranese alle prossime elezioni, previo accordo con Fitto, come sempre, per compensare la cronica mancanza di rappresentatività della nostra città. Anche lui ha azionato la sua pompa di salvataggio per la nostra città. Adottiamolo, diamogli la cittadinanza onoraria, compriamogli una gabbietta ed un pezzo di cacio a Topolino nostro. Ci voleva lui per rilanciare Trani. Che bella figura per i nostri politici! Ma sì, meglio che niente. Dal possibile scranno per un ex sindaco con origini coratine (Pinuccio), allo scranno per il coratino doc. Ma intanto lo ripeto: adda venì Barbetta...
In questo momento di sconvolgimenti e cambiamenti politici repentini, non sappiamo come si faccia ad avanzare proposte di pronto soccorso ad un'amministrazione di centro – destra, che ha la sua base in un PDL morente, che giusto per qualche settimana si mostrerà ancora come cadavere imbellettato, grazie al salvataggio elettorale del Berlusca, altro esperto di pompe, anzi pompette. All' di là dell'euforia da naufraghi dobbiamo infatti ricordare la marea di voti persi rispetto alle ultime tornate elettorali da parte del PDL e l'esultanza di questi giorni è solo un modo per esorcizzare la paura del futuro, in vista della marea grillina che monta e rimonta. E poi, proprio ora che Pino Epifanio Paolillo era passato con Monti e quindi si apprestava ad essere coinquilino politico dell'Udc, quest'ultima prende e se ne va verso la destra. Ma che, non vi piace Epifanio? Appena quello si siede a tavola vicino a loro, quelli si alzano e se vanno ad aiutare Riserbato. A proposito, quest'ultimo cade sempre in piedi: dopo tutta la manfrina dell'ospedale, Attollini bacchetta Ventola, (qui nelle vesti di Franti del libro Cuore, in quanto bollato come "distratto") e loda Riserbato, che a sua volta, un po' come il Bersani di questi tempi, arriva primo ma non vince. Non moriamo ora, come ospedale, ma il destino è segnato. Esultanti, ma non soddisfatti; vincenti ma perdenti al tempo stesso; autori, come al solito, d'una vita e d'una politica all'insegna dell'ossimoro, della contraddizione. Una politica che prima se n'è fregata dell'ospedale, ed ora mette in scena ogni tipo di commedia buffa, pur di simulare una frenesia, un impegno, che si sa già al 99% inutili. Godiamo, ora, quasi in modo masochistico, nel farci prendere per i fondelli dalla Regione. Non chiudiamo oggi. Ma domani ci riproviamo. È possibile che, mancata la politica istituzionale, siamo ridotti ad appenderci al comitato con nome da pillola?
E intano, nella commedia buffa infinita della Trani politicamente spompata, all'Amet chiedono soldi ad utenti che hanno solo terreni, ma che vengono individuati come fossero possessori di fabbricati, erroneamente inclusi nell'iter di urbanizzazione, ed il contatore ce l'hanno solo per tirare l'acqua dal pozzo, con una pompa guarda caso, arriviamo al paradosso. Fra questi ce ne sono molti che non hanno mai edificato nulla, ma che si vedono pervenire una richiesta di messa in regola, come se avessero una costruzione che consuma energia elettrica. A parte che nel passaggio da municipalizzata a S.p.A., l'Amet, in quanto realtà autonoma, avulsa dal Comune, non potrebbe fare controlli a nome di quest'ultimo, paradosso vuole che qualche nostro lettore sia fra quelli che hanno solo un terreno e non abbiano edificato nulla. Sarebbe bastata una foto. Ora mettete insieme le lettere, il personale che fa gli straordinari per rispondere alle richieste di chiarimenti degli ignari utenti … Tutto questo dispendio a carico di chi sarà? Ma naturalmente dei cittadini! E fra un mese s'insedia il nuovo Consiglio di amministrazione con presidente annesso. Nomineranno un uomo vicino ad uno dei dissidenti? Tirare a campare, meglio che tirare le cuoia, of course. E qui si pensa alle pompe di salvataggio...
Meno male che è stato eletto senatore Topolino Perrone (quel posto avrebbe potuto essere, se la storia avesse avuto un altro corso, appannaggio di Pinuccio Tarantini), che sulle ali dell'entusiasmo si è detto pronto a difendere l'ospedale di Trani, altro cadavere imbellettato. Il neo senatore Topolino, euforico alla massima potenza, si è pure impegnato perché alla Regione venisse eletto un tranese alle prossime elezioni, previo accordo con Fitto, come sempre, per compensare la cronica mancanza di rappresentatività della nostra città. Anche lui ha azionato la sua pompa di salvataggio per la nostra città. Adottiamolo, diamogli la cittadinanza onoraria, compriamogli una gabbietta ed un pezzo di cacio a Topolino nostro. Ci voleva lui per rilanciare Trani. Che bella figura per i nostri politici! Ma sì, meglio che niente. Dal possibile scranno per un ex sindaco con origini coratine (Pinuccio), allo scranno per il coratino doc. Ma intanto lo ripeto: adda venì Barbetta...