Avviso di chiamata
Pubblicità abusiva, pregiudizio politico?
Alchimie alla Harry Potter e mr Renzibean alla vaccinara
giovedì 13 febbraio 2014
8.56
Stentiamo ancora a darci una spiegazione plausibile sul rinvio, quasi un annullamento, del punto all'ordine del giorno sulla Commissione di controllo per la pubblicità abusiva. Un vecchio cavallo di battaglia della stampa, noi compresi, ma anche di altre storiche testate, che da anni segnalavano l'illegalità dilagante, viene cancellato con un tratto di penna, con una votazione anche abbastanza anomala, con dieci favorevoli (maggioranza ai minimi termini) e molti astenuti, sindaco compreso. Come si lega questo percorso alla ricerca della legalità, col fatto che, come ha detto il sindaco, ci siano già altre inchieste della magistratura in corso? E queste inchieste chi riguardano? Consiglieri stessi, messi comunali, dirigenti? Non lo sappiamo. I consiglieri indagati, o chi altri, vengono messi al corrente di indagini sul loro conto con un comunicato in consiglio, o ci sono avvisi di garanzia pronti per essere sfornati? La gente vuol sapere chi noi siamo! Canterebbero gli ultras in curva …
Legalità chiama legalità, non illegalità. Ma forse la verità è che sussiste un "pregiudizio" politico verso tutte quelle che sono proposte provenienti da consiglieri poco graditi, per le posizioni di rottura, pungolo interno, come Lima, che si era battuto per l'istituzione di quella commissione, ma che nel recente passato, non si è risparmiato aspri attacchi alla maggioranza, indipendentemente dalla richiesta di un assessore, oltre alla fisiologica, per lui fuoriuscita dall'ex PDL, neo Forza Italia.
La proposta dell'opposizione di azzerare la giunta e dare pieni poteri al sindaco (tutte le deleghe), con supporto unicamente tecnico, di funzionari e dirigenti comunali, ci fa sorridere. Nel prossimo Cordialmente Tommaso Laurora (PD) ci spiega che si tratterebbe di "esperti di area tecnica" che affiancherebbero il sindaco … Ma nel comunicato si legge di risparmio di risorse sulle nomine. Quindi gli esperti tecnici chi dovrebbero essere? I dirigenti stessi? O buoni samaritani che lavorerebbero gratis alle spinosissime situazioni amministrative? Santi subito, in questo caso. Il messaggio è poco chiaro e gradiremmo precisazioni, così come i cittadini. Ma poi perché si dovrebbero attuare percorsi alternativi per una città che meriterebbe un equilibrio, una normalità dell'azione politica, una sana corporatura politica, con tutti gli elementi e le personalità al proprio posto? Perché si dovrebbe arrivare a riservare "docenti di sostegno" (passatemi il linguaggio figurato) per un'amministrazione che, votata dai cittadini, dovrebbe con regolarità fare il suo percorso, con sindaco, assessori (di rimpasto o no) e dirigenti? Che significa questa alchimia alla Harry Potter, con sindaco oberato oltre ogni limite di naturale resistenza fisica, dinanzi ad un'operazione del genere? La domanda retorica con cui si chiude l'utopico quanto malinconico comunicato, riserva una "carezza" al sindaco che dovrebbe tutelare la sua immagine e la sua persona. E questi vorrebbero salvaguardare il sindaco mandandolo alla Neuro, ci sia consentita la battuta, sommergendolo di deleghe? E gli equilibri politici sottilissimi su cui finora s'è basato questo governo dove andrebbero a finire? I numeri, prima di tutto, ha sempre pensato Gigi R.
La proposta suona piuttosto come l'ipotesi di un gioco al massacro di cui non si sente il bisogno, in quanto il governo è già malandato e semi massacrato di suo, quindi o si azzera per scegliere ottime professionalità e menti che portino ad una situazione migliorativa, ma senza prescindere dal sostegno dei partiti, cui ormai Gigi R. è legato mani e piedi, o si va tutti a casa. Il ghigno di Mimmo Triminì, che non è certo tra i fans di Gigi R., su questa proposta non percorribile, ma quasi derisoria nei confronti del sindaco, si staglia alle spalle di un'opposizione che in vista di prossime elezioni finge di apparire unita, ma in verità, sottobanco, ha già cominciato manovre per coltivare orticelli e cacchi propri. Le ultime interviste al Cordialmente di Ferreri e Mazzilli e la prossima di Tommaso Laurora, implicitamente o esplicitamente, con diverse gradazioni, sembrano farcelo capire. Per non parlare delle acrobazie del Nuovo Centro Destra che dondola su di una pericolosa altalena in stile Kubrik.
Un'ultima nota sulla questione Dardo. La censura sta ad Alessandro Bove come il giorno alla notte. Il momentaneo oscuramento della famosa vignetta non era stata una censura dell'editore, ma un modo di quest'ultimo per tranquillizzare il giovane vignettista che s'era parecchio agitato dopo la minaccia di querela. Il tempo di chiarirsi all'interno della redazione e di sentire un parere legale, cui non ci sarebbe stato nemmeno bisogno, ma per scrupolo e serietà, e sottolineo serietà, della redazione, è stato fatto, e la vignetta è sempre lì in bella mostra. A Ferrante le scuse del vignettista, perché il presidente del consiglio ha pure lui il diritto di non gradire, dopo di che, resosi conto pure lui, probabilmente, che non c'erano estremi per la querela, la vita torna a scorrere tranquillamente. E pure il sottoscritto e Ferrante possono riprendere ad insultarsi allegramente. Mica come con le testate serie, con cui non lo può fare. Piuttosto diamogli un po' di solidarietà, perché dopo averci rotto le palle per anni con le primarie, il popolo, il basso, il sopra, la base e tutto il resto, Mr Bean Renzi, in pieno stile democristiano vecchio, ma vecchio, che più vecchio non si può, si prepara, con una bella operazione da "Accordone Romano", (lupetto in fabula) a diventare presidente del consiglio non votato né dalla gente, né dalle vecchiette, né dai tifosi della Fiorentina. Antonello Caporale sullo Strafatto quotidiano lo fulmina con una frase icastica e spietata: "Un giorno ti sembra il figlio di Blair, l'altro il compare di Verdini". E ci siamo giocati un altro segretario PD. La strage continua. Daje co' du Renzi alla vaccinara ar tavolo 2!
Legalità chiama legalità, non illegalità. Ma forse la verità è che sussiste un "pregiudizio" politico verso tutte quelle che sono proposte provenienti da consiglieri poco graditi, per le posizioni di rottura, pungolo interno, come Lima, che si era battuto per l'istituzione di quella commissione, ma che nel recente passato, non si è risparmiato aspri attacchi alla maggioranza, indipendentemente dalla richiesta di un assessore, oltre alla fisiologica, per lui fuoriuscita dall'ex PDL, neo Forza Italia.
La proposta dell'opposizione di azzerare la giunta e dare pieni poteri al sindaco (tutte le deleghe), con supporto unicamente tecnico, di funzionari e dirigenti comunali, ci fa sorridere. Nel prossimo Cordialmente Tommaso Laurora (PD) ci spiega che si tratterebbe di "esperti di area tecnica" che affiancherebbero il sindaco … Ma nel comunicato si legge di risparmio di risorse sulle nomine. Quindi gli esperti tecnici chi dovrebbero essere? I dirigenti stessi? O buoni samaritani che lavorerebbero gratis alle spinosissime situazioni amministrative? Santi subito, in questo caso. Il messaggio è poco chiaro e gradiremmo precisazioni, così come i cittadini. Ma poi perché si dovrebbero attuare percorsi alternativi per una città che meriterebbe un equilibrio, una normalità dell'azione politica, una sana corporatura politica, con tutti gli elementi e le personalità al proprio posto? Perché si dovrebbe arrivare a riservare "docenti di sostegno" (passatemi il linguaggio figurato) per un'amministrazione che, votata dai cittadini, dovrebbe con regolarità fare il suo percorso, con sindaco, assessori (di rimpasto o no) e dirigenti? Che significa questa alchimia alla Harry Potter, con sindaco oberato oltre ogni limite di naturale resistenza fisica, dinanzi ad un'operazione del genere? La domanda retorica con cui si chiude l'utopico quanto malinconico comunicato, riserva una "carezza" al sindaco che dovrebbe tutelare la sua immagine e la sua persona. E questi vorrebbero salvaguardare il sindaco mandandolo alla Neuro, ci sia consentita la battuta, sommergendolo di deleghe? E gli equilibri politici sottilissimi su cui finora s'è basato questo governo dove andrebbero a finire? I numeri, prima di tutto, ha sempre pensato Gigi R.
La proposta suona piuttosto come l'ipotesi di un gioco al massacro di cui non si sente il bisogno, in quanto il governo è già malandato e semi massacrato di suo, quindi o si azzera per scegliere ottime professionalità e menti che portino ad una situazione migliorativa, ma senza prescindere dal sostegno dei partiti, cui ormai Gigi R. è legato mani e piedi, o si va tutti a casa. Il ghigno di Mimmo Triminì, che non è certo tra i fans di Gigi R., su questa proposta non percorribile, ma quasi derisoria nei confronti del sindaco, si staglia alle spalle di un'opposizione che in vista di prossime elezioni finge di apparire unita, ma in verità, sottobanco, ha già cominciato manovre per coltivare orticelli e cacchi propri. Le ultime interviste al Cordialmente di Ferreri e Mazzilli e la prossima di Tommaso Laurora, implicitamente o esplicitamente, con diverse gradazioni, sembrano farcelo capire. Per non parlare delle acrobazie del Nuovo Centro Destra che dondola su di una pericolosa altalena in stile Kubrik.
Un'ultima nota sulla questione Dardo. La censura sta ad Alessandro Bove come il giorno alla notte. Il momentaneo oscuramento della famosa vignetta non era stata una censura dell'editore, ma un modo di quest'ultimo per tranquillizzare il giovane vignettista che s'era parecchio agitato dopo la minaccia di querela. Il tempo di chiarirsi all'interno della redazione e di sentire un parere legale, cui non ci sarebbe stato nemmeno bisogno, ma per scrupolo e serietà, e sottolineo serietà, della redazione, è stato fatto, e la vignetta è sempre lì in bella mostra. A Ferrante le scuse del vignettista, perché il presidente del consiglio ha pure lui il diritto di non gradire, dopo di che, resosi conto pure lui, probabilmente, che non c'erano estremi per la querela, la vita torna a scorrere tranquillamente. E pure il sottoscritto e Ferrante possono riprendere ad insultarsi allegramente. Mica come con le testate serie, con cui non lo può fare. Piuttosto diamogli un po' di solidarietà, perché dopo averci rotto le palle per anni con le primarie, il popolo, il basso, il sopra, la base e tutto il resto, Mr Bean Renzi, in pieno stile democristiano vecchio, ma vecchio, che più vecchio non si può, si prepara, con una bella operazione da "Accordone Romano", (lupetto in fabula) a diventare presidente del consiglio non votato né dalla gente, né dalle vecchiette, né dai tifosi della Fiorentina. Antonello Caporale sullo Strafatto quotidiano lo fulmina con una frase icastica e spietata: "Un giorno ti sembra il figlio di Blair, l'altro il compare di Verdini". E ci siamo giocati un altro segretario PD. La strage continua. Daje co' du Renzi alla vaccinara ar tavolo 2!