Avviso di chiamata

Riserbato va sui tizzoni

Partito Democratico con matrioska sadomaso

«Aver interrotto i rapporti con i dirigenti preesistenti del Comune di Trani, senza preparare un subitaneo ricambio, vedi Guidotti e Dettori, perché Modugno e Affatato torneranno, è stata una cazzata piramidale». Questo il pensiero spiccio e senza pietà, confidatoci da un esponente del PDL tranese, all'indomani del vuoto lasciato dall'attuale amministrazione Riserbato, riguardo ai posti chiave dei dirigenti rimossi e non sostituiti. Forse la mossa del sindaco voleva essere un'operazione di marketing per segnare una discontinuità col recente passato? «Macchè - risponde il nostro interlocutore - sul piano delle conseguenze concrete, è un'operazione letale: basti pensare alle questioni legate ai bilanci; con la scadenza del 31 agosto che incombe come termine per le approvazioni, pur arrivando oggi un dirigente, non sappiamo come farebbe a svolgere un lavoro del genere entro quella data». Quindi, chiediamo, questo governo rischia di andare a casa in autunno? «No, ad agosto» chiude con inalterata spietatezza il pidiellino.

Non vorrei essere nei panni del nuovo Presidente del consiglio comunale, che magari, dopo tanta fatica e sbattimenti, chiunque egli sia, e dopo l'elezione fissata per il prossimo 10 luglio, rischia di rimanere in carica il tempo del passaggio di una stella cadente, tanto per rimanere in tema agostano. Un esponete dell'Udc, forte anche di un'ottima performance elettorale, sempre area moderata ma ora all'opposizione, era stato più benevolo: «Vedrai, caro Ronco, che tra ottobre e novembre il governo Riserbato cadrà, non c'è spessore politico». Ammazza che brutta aria tira dalle parti dell'oratorio riserbatiano. Il buon Gigi si prepara a camminare scalzo sui tizzoni della rovente politica tranese, come faceva Giucas Casella. Su YouTube deve esserci qualcosa.

In effetti, i carichi da novanta in arrivo - bilanci e PUG il cui iter è da riavviare - oltre alla questione dirigenti, sono pesi non indifferenti per il governo in carica. Qui ci vuole un intervento dall'Alto. O dal Saf, ancora una volta. O da Don Raffaele, ancora una volta. Tranese amante del forestiero? Oh yes! Ancora una volta. Continuiamo così: telecomandati e teleguidati dall'esterno...

Alcuni assessori pare che siano già in affanno in quanto, sprovvisti del dirigente deus ex machina, si ritrovano sulle proprie spalle un'infinità di nodi da sciogliere quotidianamente. La luna di miele tra l'attuale governo non sembra essere mai cominciata con la città, in verità, «tranne che con qualche mezzo d'informazione, che - dice il nostro interlocutore pidiellino già citato - è totalmente appecoronato». E la pressione e l'aspettativa dei cittadini comincia a salire, proporzionalmente ad un primo stato di malessere o delusione: assessori silenti (ma abbiamo già spiegato da dove nasce il loro disagio), elezione del presidente del consiglio che puzza di accordi sottobanco degni della peggior prima repubblica, (chiunque egli sarà), caos traffico a livelli storici, zona Colonna sempre più degradata: i lettori mi segnalano lo sconcio della fontanella che non ripulita nell'arco delle mattinate s'intasa di sabbia e provoca uno sgradevole allagamento con l'acqua che, fuoriuscendo dalla stessa, oltre la delimitazione , giunge fino allo scivolo per disabili attraversando tutto il marciapiede e, di sera, attirando zanzare a go go. Disagi anche per coloro che vorrebbero starsene sulle panchine. Un rigagnolo che diventa piccolo stagno fino a sera, alla faccia dei luoghi di richiamo turistico.

E mentre la nuova amministrazione già annaspa, che fa il Pd invece di lavorare all'alternativa e all'opposizione non più soft? In vista del congresso che si farà a settembre si pone con un doppio virtuale schieramento: gli avantariani con Caracciolo (oh yes!) e la sponda De Laurentis, come già da tempo, con Mennea, entrambi, come saprete, consiglieri regionali barlettani. Sarà l'inizio di nuove lotte intestine, a colpi di tessere che diventano punti preziosi nella conquista del potere all'interno del partito? Gli interessati smentiscono; speriamo che da questa serie di matrioska infinita di scissioni, separazioni in casa e progetti mai realizzati di rinascita del partito, non finiscano per produrre una nuova doppia candidatura alle prossime elezioni, che a sentire i moderati al governo e all'opposizione, non sarebbero troppo lontane. Come si è visto la doppia candidatura è quasi sempre sinonimo di sconfitta. Ma quelli del PD devono frequentare certe salette sadomaso, in cui c'è una signorina in borchie e completino in pelle che li massacra di botte. Gli piace così.
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