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Sagrestano pentito contro puzzoni 0-0
E (momentaneo) lieto fine per il caso della famiglia indigente
giovedì 12 luglio 2012
Quando ho incontrato la famiglia disagiata che abbiamo aiutato nei giorni scorsi è stata una piccola festa. Dopo la nostra segnalazione inerente queste persone, che con due bimbi piccoli ed uno in arrivo si erano ridotti a dormire nella Villa Comunale, senza un domicilio e senza l'occorrente per vivere, l'assessore ai servizi sociali Rosa Uva (se ne parla anche nella video intervista di Cordialmente) ha trovato una soluzione temporanea con l'aiuto dei Padri Rogazionisti e del direttore padre Carlo Diaferia, che hanno ospitato in una delle stanze del loro centro educativo, l'intero nucleo familiare, senza il rischio che lo stesso venisse separato. Certo ora il Comune di Trani dovrà pensare anche al "dopo". L'ospitalità è prevista per i prossimi tre mesi, fino al parto della signora, col rischio, in seguito di trovarsi punto e a capo. Onde evitare che si proceda con casuali soluzioni tampone, lo stesso Comune di Trani dovrebbe cercare di istituzionalizzare questa collaborazione con enti e associazioni laiche e/o ecclesiastiche, fornendo a queste, in modo congruo e puntuale, i mezzi per poter sempre ospitare famiglie in difficoltà come quella da noi segnalata. Un minimo di programmazione e di raccordo con enti come quello gestito dai padri Rogazionisti, sarebbe utile per non ritrovarsi in futuro famiglie che finiscono per dormire in auto o nei giardini pubblici. Mi metto a giocare a calcio con la figlia ed il padre; ci sono anche l'educatore Marcello Adessi che per primo ci aveva segnalato il caso e si era attivato per dare una mano e lo stesso padre Carlo. E' bello vedere come la serenità sia tornata in questa famiglia che fino a due settimane fa era letteralmente in balia delle onde e del destino avverso. I bambini sorridono e si guardano intorno fra la gente e gli alberi dei giardini del Santuario della Madonna di Fatima. Padre Carlo ha fornito loro un ventilatore da tenere in stanza, per alleviare il caldo infuocato dei giorni scorsi; il giorno dopo metterà a disposizione del capofamiglia una bicicletta per andare a lavorare (ha trovato un piccolo impiego per la cura del verde pubblico).
La serenità si allontana sempre più invece dall'ambiente politico. Un gruppetto di puzzoni (come dicono a Roma), che tenta ancora di fare il bello e cattivo e tempo come se nel resto d'Italia non stesse accadendo nulla. E per esempio, infatti, chi lo spiega all'elettore che ha votato un tizio per fargli fare il consigliere comunale e se lo ritrova assessore, che contano più le esigenze di partito che la sua volontà? La strategia del cosiddetto "scorrimento" (lento nda) è una mini "porcata", cito Calderoli, che ha lasciato anche molti scontenti nella maggioranza: via il consigliere per farlo assessore e spazio al non eletto. E la volontà popolare è servita. Alcuni nel Pdl hanno storto il naso e lo stanno storcendo ancora...
La mancata elezione del presidente del Consiglio è la dimostrazione che nella maggioranza non c'è unità. Da una parte era rimasta viva l'idea di dare questa poltrona ad un rappresentante di una delle opposizioni. Che sono due? O tre? I motivi li abbiamo ampiamente spiegati in passato, sin dai primi risvolti della campagna elettorale. E poi coi mal di pancia in agguato nel governo, un po' di ossigeno dai seguaci dell'eventuale eletto dell'opposizione farebbe comodo. Dall'altra si fa sempre più strada l'idea (e gli sfoghi nei crocicchi con i rappresentanti della stampa non mancano, ma non lo dite al consigliere Antonio Franzese, se no ci rimane male – vedi forum Traniviva: è una vita che i politici rilasciano dichiarazioni e chiedono di non essere citati – caro Antonio, vedrai cose ben peggiori nei prossimi mesi... benvenuto nel club dei Puzzoni), che debba essere nominato un qualche prode soldato della maggioranza, leggi Pasquale De Toma. Sì, uno come lui, che ha sempre remato a favore dei governi che appoggiava, che è clamorosamente cognato di Fabri Sfibra Ferrante, proprio il nome gettonato per la prima soluzione (destino cinico e baro e sfibrante lite in famiglia?), un portatore d'acqua con quella conformazione fisica, dovuta all'eccessiva altezza, che dà l'impressione di un costante e permanente inchino (uno che sembra educato e remissivo anche involontariamente). Una faccia da sagrestano pentito (è infatti sposato con una donna davvero bella) che dopo anni di gavetta, secondo i suoi molti compagni di partito, avrebbe dovuto beneficiare di questo piccolo grande riconoscimento. E invece niente, cacchio: don Giggino e i suoi vescovi se ne escono con la storiella della poltrona di garanzia. Che se poi la danno ad uno che milita nel Pd o che in quel partito c'è stato fino all'altro ieri, mi dite che garanzia offre dopo l'incredibile gazzarra che hanno combinato nella recente deprimente campagna elettorale? Primarie sì, no, forse, primarie ciambotto con Giggino che vola e Giggetto che torna (stavolta Riserbato non c'entra), secondarie, tribunale, primarie nulle, cattedrali rovesciate, consiglieri regionali come contorno di patatine fritte, Emiliano dentro e fuori, Mennea sopra e sotto, Mastromauro sullo sfondo come una dama disegnata da Raffaello. Ci mancano solo i Drughi di Arancia Meccanica in questo quadro futurista da cui dovrebbe provenire il presidente garantista. E questi dovrebbero garantire... Ma ande' a ciapa' i ratt.
La serenità si allontana sempre più invece dall'ambiente politico. Un gruppetto di puzzoni (come dicono a Roma), che tenta ancora di fare il bello e cattivo e tempo come se nel resto d'Italia non stesse accadendo nulla. E per esempio, infatti, chi lo spiega all'elettore che ha votato un tizio per fargli fare il consigliere comunale e se lo ritrova assessore, che contano più le esigenze di partito che la sua volontà? La strategia del cosiddetto "scorrimento" (lento nda) è una mini "porcata", cito Calderoli, che ha lasciato anche molti scontenti nella maggioranza: via il consigliere per farlo assessore e spazio al non eletto. E la volontà popolare è servita. Alcuni nel Pdl hanno storto il naso e lo stanno storcendo ancora...
La mancata elezione del presidente del Consiglio è la dimostrazione che nella maggioranza non c'è unità. Da una parte era rimasta viva l'idea di dare questa poltrona ad un rappresentante di una delle opposizioni. Che sono due? O tre? I motivi li abbiamo ampiamente spiegati in passato, sin dai primi risvolti della campagna elettorale. E poi coi mal di pancia in agguato nel governo, un po' di ossigeno dai seguaci dell'eventuale eletto dell'opposizione farebbe comodo. Dall'altra si fa sempre più strada l'idea (e gli sfoghi nei crocicchi con i rappresentanti della stampa non mancano, ma non lo dite al consigliere Antonio Franzese, se no ci rimane male – vedi forum Traniviva: è una vita che i politici rilasciano dichiarazioni e chiedono di non essere citati – caro Antonio, vedrai cose ben peggiori nei prossimi mesi... benvenuto nel club dei Puzzoni), che debba essere nominato un qualche prode soldato della maggioranza, leggi Pasquale De Toma. Sì, uno come lui, che ha sempre remato a favore dei governi che appoggiava, che è clamorosamente cognato di Fabri Sfibra Ferrante, proprio il nome gettonato per la prima soluzione (destino cinico e baro e sfibrante lite in famiglia?), un portatore d'acqua con quella conformazione fisica, dovuta all'eccessiva altezza, che dà l'impressione di un costante e permanente inchino (uno che sembra educato e remissivo anche involontariamente). Una faccia da sagrestano pentito (è infatti sposato con una donna davvero bella) che dopo anni di gavetta, secondo i suoi molti compagni di partito, avrebbe dovuto beneficiare di questo piccolo grande riconoscimento. E invece niente, cacchio: don Giggino e i suoi vescovi se ne escono con la storiella della poltrona di garanzia. Che se poi la danno ad uno che milita nel Pd o che in quel partito c'è stato fino all'altro ieri, mi dite che garanzia offre dopo l'incredibile gazzarra che hanno combinato nella recente deprimente campagna elettorale? Primarie sì, no, forse, primarie ciambotto con Giggino che vola e Giggetto che torna (stavolta Riserbato non c'entra), secondarie, tribunale, primarie nulle, cattedrali rovesciate, consiglieri regionali come contorno di patatine fritte, Emiliano dentro e fuori, Mennea sopra e sotto, Mastromauro sullo sfondo come una dama disegnata da Raffaello. Ci mancano solo i Drughi di Arancia Meccanica in questo quadro futurista da cui dovrebbe provenire il presidente garantista. E questi dovrebbero garantire... Ma ande' a ciapa' i ratt.