Avviso di chiamata
SForza Italia e la ballata dell'illegalità
Maretta Ferrante-Laurora, gli affidamenti diretti e il ricordo di Roberto Visibelli
giovedì 4 settembre 2014
7.50
"Illegalità". E' questa la parola con cui il consigliere comunale del Partito democratico Tommaso Laurora, ha chiuso una delle interviste rilasciate ultimamente. Il nostro riferisce il termine all'operato dell'amministrazione tranese, circa il gran numero di deroghe, senza istituire vere gare, per i vari servizi da fornire alla città. Era da tempo che non sentivamo questo termine. Tranne alcuni interventi di De Laurentis e Santorsola, volti, nella sostanza, a denunciare un'illegalità latente in svariate pieghe dell'azione del Palazzo, ora la parola torna forte e chiara, dalla bocca di un consigliere che a margine dell'ultima intervista al Cordialmente (sta per tornare, tranquilli), aveva espressamente dichiarato di avere intenzione di candidarsi alle prossime elezioni regionali (passaggio poi non registrato per un inconveniente tecnico – non malignate, malpensanti- la dichiarazione era davvero saltata perché fatta a cavallo tra la prima e la seconda parte del programma). Più d'un esponente politico ci conferma in ogni modo la lenta ma costante e continua, come goccia che scava la roccia, operazione di allontanamento di Laurora dal suo ormai ex sodale Fabrizio Ferrante. A quest'ultimo non bastano le ultime rassicuranti interviste, qualche apparizione e l'idea di risolvere i problemi dei cittadini in prima persona: (vuole essere lo sblocca Trani umano?) i malumori di suoi colleghi di partito, infatti, non mancano e alcuni vengono a "confessarsi" presso lo sportello di Avviso di chiamata (l'ho aperto anch'io), sentite uno di loro: "Perché qualche anno fa lui (Ferrante nda) ed i suoi fecero i 6 per 3 contro i premi di produzione delle municipalizzate (vedi Amiu, nella fattispecie, e la vittima, allora fu Sotero senior, nda-) ed oggi elogiano Antonello Ruggiero che il premio di produzione lo prende lo stesso? Basta qualche alberello o qualche bagno chimico, ordinaria amministrazione, per raccogliere elogi da parte di chi ieri era contro quella figura istituzionale, causa premio di produzione?"; è questo in sostanza il senso di un "report" riservato al sottoscritto sotto forma di sfogo, da parte di un componente del PD. Sempre lo stesso "report" ci riferisce quanto segue, un' informazione che comunque non abbiamo avuto modo di verificare, questo per onestà va detto: "Pare che ci sia stato un tentativo da parte di Vincenzo De Simola e del gruppo di Adesso Trani, per raccogliere firme tra gli iscritti del PD per sfiduciare il segretario Nicola Amoruso". Badabam! Ma al di là della notizia non confermata, è un dato di fatto che, come abbiamo più volte scritto, il rapporto tra il gruppo di persone facenti più o meno capo a Ferrante (dato comunque da rivedere perché, come già detto, le prese di distanza dei suoi, dal presidente del consiglio sono state più o meno svariate, più o meno esplicite, alcune ancora nascoste al diretto interessato) ed i vertici del partito, non è certo idilliaco. La gran maretta creatasi intorno all'organizzazione della Festa Democratica, con assenza di De Simola e co. alle riunioni decisive per la riuscita dell'evento, l'attacco di De Simola a Cuna e la sfiorata e poi rientrata espulsione dal partito dello stesso Vincenzo, sono prove inconfutabili che in questo benedetto Partito Democrat tranese c'è da mettere ordine e fare pulizia di personalismi o doppiogiochisti. Altro che sloccaItalia, qui ci vuole lo Stura PD tranese.
Chiaro che tra un PD in ambasce ed una Forza Italia eternamente alla ricerca di una propria nuova identità, qualcuno si svegli al mattino con l'idea di fare l'amministratore comunale e/o sindaco, senza nemmeno un giorno di esperienza e lavoro all'interno della macchina amministrativa. Credendo che basti andare a chiedere il voto ai parroci (Ricominciamo! Con la solita processione laica) e fare qualche incontro più o meno (molto meno) segreto con altri capi e capetti di partito, coi quali un domani praticare il solito "do ut des", che però non darà nulla alla città. Do ut des tra di loro, tra destra e sinistra, tra principianti e volponi più o meno canuti e stempiati, ma col pelo del "meglio comandare che fottere" sempre in erezione, ma niente di niente alla città, ai cittadini. Niente di niente ai figli di nessuno, a chi non è marito buono per consulenza o collaudo profumatamente pagato, perché la moglie non è in politica, o moglie buona (e si spera pure bona) per incarico ad hoc, perché il marito non è su alcuna poltrona di Palazzo e si spezza la schiena alzandosi come un mio vicino di casa alle 5,30 del mattino. Per questa gente incarichi non ce ne sono e non ce ne saranno mai. Non v'incaricate, per carità.
Comunque, per tornare leggeri, in una recente intervista al nostro nuovo canale all news VivaSveva 24, eccitante fusione, per noi e per voi, spettatori tra tv e web, uno dei rappresentanti di spicco di Forza Italia si è lasciato sfuggire un lapsus freudiano che la dice lunga sul livello di reattività del partito: all'interno di un eloquio non proprio forbito per il ruolo che ricopre (di respiro nazionale – di qui il mio essere esigente, non per razzismo, ci mancherebbe) il nostro ha chiamato il suo partito "Sforza Italia". Ecco, io oltre non posso andare, pena rischio volgarità, per cui lascio a voi ogni possibile conclusione. Non me ne voglia la buonanima di Roberto Visibelli, fondatore di Forza Trani, partito che nessuno dei suoi seguaci è riuscito a mantenere in vita, ma data la nostra attuale situazione, un bel "Sforza Trani" ci starebbe proprio bene. E pure lui me lo avrebbe confermato, vedendo come è andata Trani ultimamente. Si sarebbe congedato con uno dei suoi travolgenti e sprezzanti: "Ma sciatavinn!". A due anni dalla scomparsa l'ho voluto ricordare così, il dissacrante Dr. Hauze, ex firma di Traniweb, il nostro primo portale web, sempre vivo, in ogni modo.
Chiaro che tra un PD in ambasce ed una Forza Italia eternamente alla ricerca di una propria nuova identità, qualcuno si svegli al mattino con l'idea di fare l'amministratore comunale e/o sindaco, senza nemmeno un giorno di esperienza e lavoro all'interno della macchina amministrativa. Credendo che basti andare a chiedere il voto ai parroci (Ricominciamo! Con la solita processione laica) e fare qualche incontro più o meno (molto meno) segreto con altri capi e capetti di partito, coi quali un domani praticare il solito "do ut des", che però non darà nulla alla città. Do ut des tra di loro, tra destra e sinistra, tra principianti e volponi più o meno canuti e stempiati, ma col pelo del "meglio comandare che fottere" sempre in erezione, ma niente di niente alla città, ai cittadini. Niente di niente ai figli di nessuno, a chi non è marito buono per consulenza o collaudo profumatamente pagato, perché la moglie non è in politica, o moglie buona (e si spera pure bona) per incarico ad hoc, perché il marito non è su alcuna poltrona di Palazzo e si spezza la schiena alzandosi come un mio vicino di casa alle 5,30 del mattino. Per questa gente incarichi non ce ne sono e non ce ne saranno mai. Non v'incaricate, per carità.
Comunque, per tornare leggeri, in una recente intervista al nostro nuovo canale all news VivaSveva 24, eccitante fusione, per noi e per voi, spettatori tra tv e web, uno dei rappresentanti di spicco di Forza Italia si è lasciato sfuggire un lapsus freudiano che la dice lunga sul livello di reattività del partito: all'interno di un eloquio non proprio forbito per il ruolo che ricopre (di respiro nazionale – di qui il mio essere esigente, non per razzismo, ci mancherebbe) il nostro ha chiamato il suo partito "Sforza Italia". Ecco, io oltre non posso andare, pena rischio volgarità, per cui lascio a voi ogni possibile conclusione. Non me ne voglia la buonanima di Roberto Visibelli, fondatore di Forza Trani, partito che nessuno dei suoi seguaci è riuscito a mantenere in vita, ma data la nostra attuale situazione, un bel "Sforza Trani" ci starebbe proprio bene. E pure lui me lo avrebbe confermato, vedendo come è andata Trani ultimamente. Si sarebbe congedato con uno dei suoi travolgenti e sprezzanti: "Ma sciatavinn!". A due anni dalla scomparsa l'ho voluto ricordare così, il dissacrante Dr. Hauze, ex firma di Traniweb, il nostro primo portale web, sempre vivo, in ogni modo.