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Sorridi, c'è Gigi smile
Il ritorno al passato della politica tranese
giovedì 16 maggio 2013
10.37
La politica tranese continua il suo processo d'involuzione, di ritorno al passato. Ormai lontane le oligarchie tarantiniane, altro che ritorno al futuro, le contrapposizioni tra le parti, le polemiche settimanali. Gigi Riserbato è il Dottor Morte di quel modo di fare politica. Continua con ostinata tenacia e sicuro che questa sia la strada giusta: continua quel labor limae di levigazione degli angoli, delle asperità. Mette la faccina dello "smile" con una bella poltrona, laddove prima regnava il mugugno, lo scorno, il rancore. Lo smile passa sulla chioma fluente e ormai quasi cavallina di Pasquale De Toma (ma cosa aspetta a sedersi sulla poltrona del barbiere?), sulla pinguedine di nuovo gioiosa di Beppe Corrado, passa sul neo melodico Tony Franzese, che infatti, vistosi riprendere dalla telecamera durante il consiglio, sfoderava un sorriso fisso e quasi fanciullesco. Solo Raimondo resta un po' corrucciato, ma presto lo smile arriverà anche dalle sue parti. Come arriva sul verde Laurora, che ritira una mozione dopo che Gigi Smile lo raggiunge davanti allo scranno e gli sussurra qualcosa all'orecchio. Mai visto prima. Non sapremo mai cosa gli ha detto, ma questo sindaco comincia ad avere poteri taumaturgici: mi ha ricordato quell'arbitro, il fratello di pelata Collina, se non sbaglio, che durante un Inter – Juventus, andò ad inginocchiarsi davanti all'allenatore nerazzurro di allora, Hodghson, per spiegare il perché di una sua decisione. Perde lo smile Peppino Di Marzio ad una dichiarazione dello stesso Laurora verde, che evidentemente voleva compensare la scenetta idilliaca precedente con Gigi. Mai visto il faraone incavolarsi così: i tempi cambiano: ma l'avevamo detto, già dalla sparata sull'ospedale: sta cambiando stile anche lui.
Intanto l'ebanista, maestro falegname Gigi, continua con la sua grande pialla a levigare tutte le superfici rugose che gli si parano davanti. Meno male che in una piatta calma democristiana ci pensa l'ultimo duo esilarante della politica tranese a tenerci su il morale: assolutamente godibile e ai limiti del paradosso il duetto tra Ferrante e Musci sulla richiesta di quest'ultimo circa il cambio dei punti all'ordine del giorno: un pezzo di rara bravura del teatro comico tranese: Guacci e Francavilla dopo anni di lavori e spettacoli sono stati surclassati da questi Totò e Peppino a palazzo Palmieri: allora il sei passa al quattro, il sette passa al tre, il cinque passa al sei; no, allora scrivimelo: il sei passa al cinque, il cinque passa al tre; no caro compare nipote mandami nu' poco di soldi che non tengo mango una lira per pagare u' scrivano che me sta a scrive la lettera. Ecco perché il faraone Di Marzio non voleva che si andasse in tv. Al netto di tutto c'è Nico Di Pinto: avrà detto "al netto di tutto" almeno cinque volte nel suo intervento pro bilancio. Al netto di tutto, ha ragione, questa è la politica tranese. Nico Netto Di Pinto, facci sognare col Supercinema, almeno tu. Al netto di tutto.
Ps. Tanto è stato scritto sulla festa a Corato della Juve: io c'ero, grazie all'amico Giovanni Di Benedetto di Telenorba che, da buon juventino, mi ha permesso di condividere con lui la stretta di mano e le interviste, da lui realizzate, con Antonio Conte, il tecnico del momento, ed i campioni Bonucci e Marchisio. Certo c'è stato disordine, data la ressa e l'evento, ma alcuni media hanno sinceramente esagerato coi toni. È stata solo l'ennesima dimostrazione che certi eventi, nel sud Italia sono difficili da organizzare per mancanza di educazione e troppa emotività che si scatena davanti a certi personaggi. Sono tipiche reazioni da momenti di crisi: si cerca di affogare le delusioni quotidiane in azioni scomposte e fanatiche verso chi, per un momento, ti fa sentire vincente. E in un momento storico come questo succede ancor di più.
Intanto l'ebanista, maestro falegname Gigi, continua con la sua grande pialla a levigare tutte le superfici rugose che gli si parano davanti. Meno male che in una piatta calma democristiana ci pensa l'ultimo duo esilarante della politica tranese a tenerci su il morale: assolutamente godibile e ai limiti del paradosso il duetto tra Ferrante e Musci sulla richiesta di quest'ultimo circa il cambio dei punti all'ordine del giorno: un pezzo di rara bravura del teatro comico tranese: Guacci e Francavilla dopo anni di lavori e spettacoli sono stati surclassati da questi Totò e Peppino a palazzo Palmieri: allora il sei passa al quattro, il sette passa al tre, il cinque passa al sei; no, allora scrivimelo: il sei passa al cinque, il cinque passa al tre; no caro compare nipote mandami nu' poco di soldi che non tengo mango una lira per pagare u' scrivano che me sta a scrive la lettera. Ecco perché il faraone Di Marzio non voleva che si andasse in tv. Al netto di tutto c'è Nico Di Pinto: avrà detto "al netto di tutto" almeno cinque volte nel suo intervento pro bilancio. Al netto di tutto, ha ragione, questa è la politica tranese. Nico Netto Di Pinto, facci sognare col Supercinema, almeno tu. Al netto di tutto.
Ps. Tanto è stato scritto sulla festa a Corato della Juve: io c'ero, grazie all'amico Giovanni Di Benedetto di Telenorba che, da buon juventino, mi ha permesso di condividere con lui la stretta di mano e le interviste, da lui realizzate, con Antonio Conte, il tecnico del momento, ed i campioni Bonucci e Marchisio. Certo c'è stato disordine, data la ressa e l'evento, ma alcuni media hanno sinceramente esagerato coi toni. È stata solo l'ennesima dimostrazione che certi eventi, nel sud Italia sono difficili da organizzare per mancanza di educazione e troppa emotività che si scatena davanti a certi personaggi. Sono tipiche reazioni da momenti di crisi: si cerca di affogare le delusioni quotidiane in azioni scomposte e fanatiche verso chi, per un momento, ti fa sentire vincente. E in un momento storico come questo succede ancor di più.