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Tra il defibrillatore umano Paolillo e meduse spiaggiate
Voci di un possibile passaggio di Forza Italia all’opposizione
giovedì 26 giugno 2014
14.52
Il passaggio di Paolillo in maggioranza (anche se sembrerebbe saltato il suo ingresso nella Puglia Prima di Tutto) e quello probabile di Franzese nel partito del Sindaco, potrebbero mirare alla creazione di una specie di "stato-cuscinetto", con un partito del sindaco ancora più forte, in grado di dare corpo ad un ultimo disperato tentativo di apportare ossigeno alla flebile esistenza del governo Riserbato. Il fatto che il passaggio di Paolillo in PPDT, personaggio politico in grado di cambiare una miriade di partiti in pochi mesi, possa costituire una mossa di salvezza, dalla quale far scaturire magari un assessorato proprio per lui, la dice lunga sullo stato da "dead man walking" (uomo morto che cammina, etichetta affibbiata negli Usa ai condannati a morte) dell'amministrazione cittadina.
Una settimana fa Paolillo e Triminì, tanto per non farci mancare la citazione neanche questa settimana, sono stati visti a braccetto, per i corridoi di Palazzo di città confabulare in modo fitto. Prima "Triminoman", poi "Epifanioman", due storici antiriserbatiani dovrebbero, almeno Triminì stava per esserlo, figurare come eroi salvatori della stessa patria governativa riserbatiana? E Paolillo, domanda retorica, vista la velocità con cui ha cambiato partiti negli ultimi anni, quanto tempo pensa di restare nel partito di Fitto? Il tempo di un flirt estivo, tipo quelli dei film con Jerry Calà degli anni 80? Sapore di mare? Tre settimane da raccontare? Un'estate fa, non c'eri che tu? Cioè Paolillo? Sarà una cottarella in stile "Amore14", fondamentale classico del cinema e della letteratura italiana? Nonostante il "Defibrillatore Umano" Paolillo, col quale si tenta, insieme a qualche nomina da saldo di stagione, di raddrizzare una scialuppa piena di falle, il nostro pessimismo nasce dalla chiusura ormai quasi ermetica di Forza Italia, che pur continuando a chiedere la conferma dei magnifici 4, secondo clamorose voci dell'ultim'ora, sarebbe addirittura pronta a passare all'opposizione (un comunicato che dovrebbe uscire quasi in contemporanea con questo articolo, chiarirebbe meglio la posizione attuale, nda). Secondo voci interne ai partiti, Peppino Di Marzio non avrebbe affatto gradito il tentativo di metterlo in un angolo, facendo rinunciare proprio alla sua persona, nella ricomposizione dello scacchiere di giunta. A maggior ragione che, come già scritto, la sua figura in giunta era frutto, come ha ricordato Fitto, di un accordo elettorale, da cui sono derivati altri "sblocchi"… e non già di una quota partito giocata al tavolo della stessa FI. Una fiche bollente insomma, che rimbalza sulla testa di Luigi I.
Già ce lo immaginiamo, col telefono in mano, il Faraone Peppino, che pronuncia la fatidica frase: "Al mio segnale scatenate l'inferno". In tutto questo bailamme sarebbero in forte picchiata le quotazioni del capogruppo Sgommato Gargy. Il suo troppo attendismo, la melina, nel prendere una posizione netta e chiara, nel difendere FI, dalla volontà di ridimensionamento assessorile, ha complicato il suo stato, che attualmente sarebbe paragonabile a quello delle meduse spiaggiate, che spesso si trovano sul litorale di Margherita di Savoia. Sgommato nostro non ha mai interrotto i rapporti di amicizia con Beppe Corrado e non ci meraviglierebbe un eventuale riabbraccio politico tra i due (ma questa è una nostra ipotesi).
Se a questo palcoscenico triste aggiungiamo un Beppe Corrado che a margine dell'ultima intervista a Cordialmente ci dice: "Qua non possiamo permetterci un prefetto (come commissario) coi contro coglioni per tanto tempo, sarebbe tutto bloccato" (infatti ora la situazione è fluida e sbloccata come quando si usa il gel della Durex) ci viene in mente che certe volte, in politica specialmente, quelli che fino all'altro ieri sono stati i tuoi peggiori nemici, ad un tratto possono pure, forse (vedi Paolillo) diventare quelli che, mentre i flutti ti stanno soffocando, ti tendono una gelida manina per tirati su. Salvo poi chiederti conto con pacco, contro pacco, fagotto e controfagotto. Al sindaco l'arduo finale. Con coro greco?
Una settimana fa Paolillo e Triminì, tanto per non farci mancare la citazione neanche questa settimana, sono stati visti a braccetto, per i corridoi di Palazzo di città confabulare in modo fitto. Prima "Triminoman", poi "Epifanioman", due storici antiriserbatiani dovrebbero, almeno Triminì stava per esserlo, figurare come eroi salvatori della stessa patria governativa riserbatiana? E Paolillo, domanda retorica, vista la velocità con cui ha cambiato partiti negli ultimi anni, quanto tempo pensa di restare nel partito di Fitto? Il tempo di un flirt estivo, tipo quelli dei film con Jerry Calà degli anni 80? Sapore di mare? Tre settimane da raccontare? Un'estate fa, non c'eri che tu? Cioè Paolillo? Sarà una cottarella in stile "Amore14", fondamentale classico del cinema e della letteratura italiana? Nonostante il "Defibrillatore Umano" Paolillo, col quale si tenta, insieme a qualche nomina da saldo di stagione, di raddrizzare una scialuppa piena di falle, il nostro pessimismo nasce dalla chiusura ormai quasi ermetica di Forza Italia, che pur continuando a chiedere la conferma dei magnifici 4, secondo clamorose voci dell'ultim'ora, sarebbe addirittura pronta a passare all'opposizione (un comunicato che dovrebbe uscire quasi in contemporanea con questo articolo, chiarirebbe meglio la posizione attuale, nda). Secondo voci interne ai partiti, Peppino Di Marzio non avrebbe affatto gradito il tentativo di metterlo in un angolo, facendo rinunciare proprio alla sua persona, nella ricomposizione dello scacchiere di giunta. A maggior ragione che, come già scritto, la sua figura in giunta era frutto, come ha ricordato Fitto, di un accordo elettorale, da cui sono derivati altri "sblocchi"… e non già di una quota partito giocata al tavolo della stessa FI. Una fiche bollente insomma, che rimbalza sulla testa di Luigi I.
Già ce lo immaginiamo, col telefono in mano, il Faraone Peppino, che pronuncia la fatidica frase: "Al mio segnale scatenate l'inferno". In tutto questo bailamme sarebbero in forte picchiata le quotazioni del capogruppo Sgommato Gargy. Il suo troppo attendismo, la melina, nel prendere una posizione netta e chiara, nel difendere FI, dalla volontà di ridimensionamento assessorile, ha complicato il suo stato, che attualmente sarebbe paragonabile a quello delle meduse spiaggiate, che spesso si trovano sul litorale di Margherita di Savoia. Sgommato nostro non ha mai interrotto i rapporti di amicizia con Beppe Corrado e non ci meraviglierebbe un eventuale riabbraccio politico tra i due (ma questa è una nostra ipotesi).
Se a questo palcoscenico triste aggiungiamo un Beppe Corrado che a margine dell'ultima intervista a Cordialmente ci dice: "Qua non possiamo permetterci un prefetto (come commissario) coi contro coglioni per tanto tempo, sarebbe tutto bloccato" (infatti ora la situazione è fluida e sbloccata come quando si usa il gel della Durex) ci viene in mente che certe volte, in politica specialmente, quelli che fino all'altro ieri sono stati i tuoi peggiori nemici, ad un tratto possono pure, forse (vedi Paolillo) diventare quelli che, mentre i flutti ti stanno soffocando, ti tendono una gelida manina per tirati su. Salvo poi chiederti conto con pacco, contro pacco, fagotto e controfagotto. Al sindaco l'arduo finale. Con coro greco?