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Tutti a Foggia con catena e... crema Fissan
Non me la sento di dare torto a Lucio Traquinio
giovedì 8 novembre 2012
Non me la sento di dare torto al consigliere regionale dauno Lucio Traquinio. Infatti, in un mio precedente editoriale avevo fatto cenno all'atteggiamento razzista nel rifiutare l'accorpamento con Foggia. Non certo una terra di buzzurri o arretrata, ma dalle grandi tradizioni culturali e religiose. L'unico problema sarebbe semmai, (e questo Tarquinio lo dimentica, puntando solo all'aspetto polemico del gran rifiuto), di carattere logistico: la lontananza di Foggia rispetto a Bari, da alcune nostre città, per il disbrigo di atti, procure, commissioni. Quindi ben venga il risentimento del Nostro, ma solo se si dovesse ravvisare un pregiudizio di carattere sociale. Per il resto, certo, ci rendiamo conto che, specie per Barletta, che aveva lottato per decenni pur di arrivare alla proclamazione di capoluogo, trattasi di smacco. E, come già scritto nel recente passato, vedendo l'agitazione di certi politici, ci rendiamo conto che viene meno un ulteriore serbatoio di poltrone e spartizione per accontentare le svariate clientele. Non, dunque, «meglio soli che male accompagnati», ma «meglio foggiani che non governati», o governati nel modo in cui s'è visto in questi anni: una provincia, la Bat, presentatasi da subito, come una realtà impalpabile e nella quale Trani sembra essersi trovata quasi per caso. Una provincia incapace di portare benefici reali o servizi concreti ai cittadini. Non l'allargamento della Trani-Andria, unico provvedimento che sarebbe servito, non un ufficio di rilievo, non un ritorno d'immagine (quello viene eventualmente da sé senza essere capoluogo), nemmeno la capacità di creare uno straccio di graduatoria scolastica per docenti. Nulla di nulla, insomma.
Non ci resta che unirci alla catena umana, non sappiamo bene per recuperare cosa, visto che è già tutto deciso nel riordino sanitario. Ma se il valore simbolico di una manifestazione può smentire una volta tanto l'apatia dei tranesi, ben venga. Piuttosto cominciamo a fare collette e trovare sponsor per un ospedale, magari privato, di alto livello, se non suona troppo come un qualcosa di blasfemo o fantascientifico. Tanto finché costruiscono il nuovo ospedale passerà qualche generazione … e nel frattempo, facciamoci 'sta catena.
Presidente presente! Vorrei seguire per 24 ore, magari con tele camerina nascosta o come una mosca, a metà strada tra il voyeur e il grande fratello, l'operato quotidiano di quelli del PDL, ed in particolare del Divo Maurizio Musci, mentre cercano di trovare l'accordo per il nome del presidente del consiglio comunale. Mi chiedo se quella carica fosse stata a titolo gratuito, se ci sarebbe stata quella ressa di pretendenti, la cui ricerca, dice il Musci, «è un'esperienza educativa, edificante, costruttiva, per studiare le varie tipologie umane - e i loro appetiti, aggiungo io - impegnate nel campo politico». Una dichiarazione, rilasciata nell'intervista al Cordialmente, che ha lasciato stupito chi scrive (e chi legge e ascolta), che non saprei come ben catalogare: se alla voce "paraculismo" o a quella "surrealismo". Comunque bravo Musci: ha la stoffa del politico. La sfrutti al meglio, per sé ed il suo governo, prima che venga giù tutto. Diciamo che, per il momento, date le continue baruffe nel PDL, la sua azione lenitiva, da tessitore e diplomatico, fa l'effetto della cara vecchia crema Fissan o della pancera del Dr. Gibaud. Per il sindaco ed il suo governo almeno un pannicello.
Non ci resta che unirci alla catena umana, non sappiamo bene per recuperare cosa, visto che è già tutto deciso nel riordino sanitario. Ma se il valore simbolico di una manifestazione può smentire una volta tanto l'apatia dei tranesi, ben venga. Piuttosto cominciamo a fare collette e trovare sponsor per un ospedale, magari privato, di alto livello, se non suona troppo come un qualcosa di blasfemo o fantascientifico. Tanto finché costruiscono il nuovo ospedale passerà qualche generazione … e nel frattempo, facciamoci 'sta catena.
Presidente presente! Vorrei seguire per 24 ore, magari con tele camerina nascosta o come una mosca, a metà strada tra il voyeur e il grande fratello, l'operato quotidiano di quelli del PDL, ed in particolare del Divo Maurizio Musci, mentre cercano di trovare l'accordo per il nome del presidente del consiglio comunale. Mi chiedo se quella carica fosse stata a titolo gratuito, se ci sarebbe stata quella ressa di pretendenti, la cui ricerca, dice il Musci, «è un'esperienza educativa, edificante, costruttiva, per studiare le varie tipologie umane - e i loro appetiti, aggiungo io - impegnate nel campo politico». Una dichiarazione, rilasciata nell'intervista al Cordialmente, che ha lasciato stupito chi scrive (e chi legge e ascolta), che non saprei come ben catalogare: se alla voce "paraculismo" o a quella "surrealismo". Comunque bravo Musci: ha la stoffa del politico. La sfrutti al meglio, per sé ed il suo governo, prima che venga giù tutto. Diciamo che, per il momento, date le continue baruffe nel PDL, la sua azione lenitiva, da tessitore e diplomatico, fa l'effetto della cara vecchia crema Fissan o della pancera del Dr. Gibaud. Per il sindaco ed il suo governo almeno un pannicello.