Books
In un libro la passione ultras
Alessandro Forlé racconta le vicende curvaiole
lunedì 9 gennaio 2012
Alessandro Forlé ha 28 anni. Laureato in scienze politiche, appassionato di calcio ed amante del tifo e delle curve, Forlé ha deciso di sfogare la sua passione per il mondo ultras in un libro che racconta nei minimi dettagli le vicende curvaiole, con tanto di recensioni e curiosità, dagli striscioni ai cori, ai linguaggi ai colori ed al folklore. Le sue «Tifocronache di un nomade allo stadio» sono state finalmente pubblicate.
Come punto vendita, Forlé ha scelto un bar di Trani in corso Imbriani, punto di riferimento di uno dei gruppi cardine della tifoseria biancazzurra, il Trani 1929, del quale Forlé ha fondato una sezione a Bologna (città dove oggi lavora). Cento copie per questo brillante debutto letterario (336 pagine godibilissime).
L'anno di riferimento è il 2010, anno particolare e controverso per i tifosi, con la nascita della tanto contestata tessera. Forlé ha visto 24 stadi diversi per un totale di 70 partite in Italia (Emilia Romagna, Veneto, Puglia, Friuli, solo per citare alcune Regioni) e all'estero (Spagna), per vedere all'opera gli ultras di squadre di tutte le categorie, anche le meno prestigiose. Il suo viaggio nel tifo comincia con Atletito Madrid-Siviglia e termina con Ravenna-Como. Forlé racconta minuziosamente la «partita nella partita» delle curve viste all'opera: in Fiorentina-Bari esalta la «goliardia a tutto spiano» dei supporter biancorossi, dispensa voti altissimi per i bresciani a Sassuolo, per i doriani a Parma, per i laziali a Bologna, per i romanisti a Milano, per i veronesi a Ravenna, persino per gli ultras andriesi a Reggio Emilia. In mezzo, i racconti dallo stadio, le storie nate durante i 90 minuti di gara. «Mi sono divertito come un matto» racconta. «Ho condiviso con amici e parenti le mie emozioni. Calore, goliardia, passione. Ma anche sacrifici, rinunce, sensibilità. In questo libro la violenza non trova spazio. Volevo far emergere gli aspetti positivi degli ultras italiani che non sono dei delinquenti. I media non si sono mai preoccupati di parlarne, io orgogliosamente l'ho fatto in questo libro».
Fra le partite recensite, ci sono anche quelle del suo Trani, compresa la sfida col Noto che valse alla Fortis la promozione in D. «Sembra di essere approdati in serie B» scrive Forlé raccontando i festeggiamenti finali. Ricordi dolcissimi, aspettando un deja vu.
Come punto vendita, Forlé ha scelto un bar di Trani in corso Imbriani, punto di riferimento di uno dei gruppi cardine della tifoseria biancazzurra, il Trani 1929, del quale Forlé ha fondato una sezione a Bologna (città dove oggi lavora). Cento copie per questo brillante debutto letterario (336 pagine godibilissime).
L'anno di riferimento è il 2010, anno particolare e controverso per i tifosi, con la nascita della tanto contestata tessera. Forlé ha visto 24 stadi diversi per un totale di 70 partite in Italia (Emilia Romagna, Veneto, Puglia, Friuli, solo per citare alcune Regioni) e all'estero (Spagna), per vedere all'opera gli ultras di squadre di tutte le categorie, anche le meno prestigiose. Il suo viaggio nel tifo comincia con Atletito Madrid-Siviglia e termina con Ravenna-Como. Forlé racconta minuziosamente la «partita nella partita» delle curve viste all'opera: in Fiorentina-Bari esalta la «goliardia a tutto spiano» dei supporter biancorossi, dispensa voti altissimi per i bresciani a Sassuolo, per i doriani a Parma, per i laziali a Bologna, per i romanisti a Milano, per i veronesi a Ravenna, persino per gli ultras andriesi a Reggio Emilia. In mezzo, i racconti dallo stadio, le storie nate durante i 90 minuti di gara. «Mi sono divertito come un matto» racconta. «Ho condiviso con amici e parenti le mie emozioni. Calore, goliardia, passione. Ma anche sacrifici, rinunce, sensibilità. In questo libro la violenza non trova spazio. Volevo far emergere gli aspetti positivi degli ultras italiani che non sono dei delinquenti. I media non si sono mai preoccupati di parlarne, io orgogliosamente l'ho fatto in questo libro».
Fra le partite recensite, ci sono anche quelle del suo Trani, compresa la sfida col Noto che valse alla Fortis la promozione in D. «Sembra di essere approdati in serie B» scrive Forlé raccontando i festeggiamenti finali. Ricordi dolcissimi, aspettando un deja vu.