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Giulio Tadolini scultore del busto di Beltrani
Presentato il volume di Lucia Rosa Pastore
giovedì 27 dicembre 2012
19.32
Sabato 15 dicembre il Palazzo delle Arti "Beltrani" – Pinacoteca "Ivo Scaringi" ha celebrato in un modo insolito Giuseppe Beltrani, nella ricorrenza del bicentenario della nascita, alla presenza del sindaco, Luigi Nicola Riserbato, l'assessore alla cultura, Salvatore Nardò, e grazie alla partecipazione del maestro Francesco D'Orazio, violinista di fama internazionale, che ha eseguito mirabilmente musiche di Johann Sebastian Bach. Ha partecipato all'iniziativa anche una rappresentanza del "Museo della città e del territorio" di Corato, ad attestare il proficuo legame esistente tra le diverse realtà museali limitrofe.
«Una occasione così importante – ha premesso subito la responsabile Lucia Rosa Pastore - non poteva passare inosservata all'interno del Palazzo che, peraltro, proprio grazie a questo autorevole personaggio - sindaco per ben due volte della Città di Trani - visse il momento di maggior fulgore. E tuttavia, tale ricorrenza doveva essere onorata in modo conforme a un grande Uomo non assuefatto a condizionamenti di sorta, e per nulla soggetto a scelte dettate dalla convenienza e della banalità, adeguandosi ai suoi parametri comportamentali.L'operosità, la riservatezza e la sobrietà che avevano contraddistinto Giuseppe Beltrani hanno pertanto costituito una indicazione fondamentale per la strategia da seguire. Privilegiando una tenace, fattiva laboriosità, e attraverso una impegnativa attività relazionale, nel corso dell'anno l'istituzione museale è venuta incrementando le sue dotazioni e il suo patrimonio artistico. Il felice esito della mostra delle opere di Matteo Masiello – e per la quale il materiale grafico era stato donato dalla casa editrice Mario Adda di Bari, fiore all'occhiello dell'editoria della regione - ha indotto il Maestro Masiello a donare ben ventitré dei ventisette quadri esposti. E non si possono tacere, inoltre, la donazione della dott.ssa Emilia di Renzo Sorrenti - che include la preziosa spilla di Antonio Piccinni a lui donata dalla Casa Reale; la donazione di libri del prof. Giuseppe Debenedittis appartenuti al fratello Attilio; il dono di un dipinto di fine Ottocento di un misconosciuto artista tranese, Nicola Tolomeo, elargito dal nipote, ingegnere omonimo.
Onorando la fiducia riposta da Giuseppe Beltrani nei confronti della educazione dei giovani e dei giovanissimi, è stato ideato dalla responsabile il progetto, poi confluito in una mostra dal titolo L'Autoritratto e la ricerca della propria identità, inaugurata il 1° giugno scorso da Agnese Moro, mirante a istillare, nei giovanissimi autori di eccellenti lavori realizzati in terracotta con la supervisione del Maestro Giuseppe Antonio Lomuscio – cui vanno aggiunti i disegni di centocinque bambini di appena sette anni di una scuola primaria di Putignano, la consapevolezza della propria unicità, dimostrando quale può essere la funzione educativa, formativa di una istituzione museale nel percorso di conoscenza di sé. E fondamentale è stato, per l'acquisizione delle immagini degli autoritratti, propedeutico al percorso progettuale, il dono di una serie di volumi appositamente acquistati dall'avvocato Antonio d'Amore, riferimento insostituibile e indimenticabile per l'istituzione museale. A tutti coloro, e sono stati veramente tanti, che hanno donato al Museo opere d'arte, volumi, suppellettili, attrezzature, tra cui un bellissimo televisore, si è pensato di dare pubblica testimonianza attraverso il dono di un volume di Lucia Rosa Pastore riguardate il Busto di Giuseppe Beltrani custodito nel Palazzo, a proposito del quale l'autrice ha restituito la paternità a Giulio Tadolini, artista di punta della Roma della seconda metà dell'Ottocento e dei primi del Novecento.
Il volume, realizzato in un numero limitato di copie, è stato solennemente consegnato dal Sindaco a tutti i donatori e sostenitori che in varo modo, durante i tre anni di vita, hanno dimostrato attenzione e sensibilità nei confronti dell'istituzione museale. Una precisazione va fatta in conclusione, e cioè che la realizzazione dell'evento è stata resa possibile attraverso un capillare e impegnativo lavoro di ricerca di sponsor che, dimostrando grande liberalità e, forse anche nel tentativo di trasmettere un messaggio importante alla collettività sul senso del "donare", hanno richiesto l'anonimato.
«Una occasione così importante – ha premesso subito la responsabile Lucia Rosa Pastore - non poteva passare inosservata all'interno del Palazzo che, peraltro, proprio grazie a questo autorevole personaggio - sindaco per ben due volte della Città di Trani - visse il momento di maggior fulgore. E tuttavia, tale ricorrenza doveva essere onorata in modo conforme a un grande Uomo non assuefatto a condizionamenti di sorta, e per nulla soggetto a scelte dettate dalla convenienza e della banalità, adeguandosi ai suoi parametri comportamentali.
Onorando la fiducia riposta da Giuseppe Beltrani nei confronti della educazione dei giovani e dei giovanissimi, è stato ideato dalla responsabile il progetto, poi confluito in una mostra dal titolo L'Autoritratto e la ricerca della propria identità, inaugurata il 1° giugno scorso da Agnese Moro, mirante a istillare, nei giovanissimi autori di eccellenti lavori realizzati in terracotta con la supervisione del Maestro Giuseppe Antonio Lomuscio – cui vanno aggiunti i disegni di centocinque bambini di appena sette anni di una scuola primaria di Putignano, la consapevolezza della propria unicità, dimostrando quale può essere la funzione educativa, formativa di una istituzione museale nel percorso di conoscenza di sé. E fondamentale è stato, per l'acquisizione delle immagini degli autoritratti, propedeutico al percorso progettuale, il dono di una serie di volumi appositamente acquistati dall'avvocato Antonio d'Amore, riferimento insostituibile e indimenticabile per l'istituzione museale. A tutti coloro, e sono stati veramente tanti, che hanno donato al Museo opere d'arte, volumi, suppellettili, attrezzature, tra cui un bellissimo televisore, si è pensato di dare pubblica testimonianza attraverso il dono di un volume di Lucia Rosa Pastore riguardate il Busto di Giuseppe Beltrani custodito nel Palazzo, a proposito del quale l'autrice ha restituito la paternità a Giulio Tadolini, artista di punta della Roma della seconda metà dell'Ottocento e dei primi del Novecento.
Il volume, realizzato in un numero limitato di copie, è stato solennemente consegnato dal Sindaco a tutti i donatori e sostenitori che in varo modo, durante i tre anni di vita, hanno dimostrato attenzione e sensibilità nei confronti dell'istituzione museale. Una precisazione va fatta in conclusione, e cioè che la realizzazione dell'evento è stata resa possibile attraverso un capillare e impegnativo lavoro di ricerca di sponsor che, dimostrando grande liberalità e, forse anche nel tentativo di trasmettere un messaggio importante alla collettività sul senso del "donare", hanno richiesto l'anonimato.