Books
Raccontando Trani
L'ultimo libro di Raffaele Nigro, Lino Patruno e Stefania Mola
martedì 13 maggio 2008
Mercoledì 14 maggio alle ore 18, gli autori Raffaele Nigro, Stefania Mola e Lino Patruno parleranno con Andrea Lovato, assessore alla Cultura della Città di Trani, e Lucia Rosa Pastore, del loro libro Trani (Adda editore). Foto di Nicola Amato e Sergio Leonardi. I tre autori, ciascuno nei propri testi, considerano aspetti diversi della cittadina del Nord Barese.
Lino Patruno svela il segreto del fascino di una «bellezza raffinata e nobile, un po' di altri tempi», e di Trani cita «la più bella cattedrale di mare di Puglia, anzi la più bella cattedrale e basta». Stefania Mola, invece, parla di Trani come della città dove è ancora possibile infilare passi «uno dietro l'altro, senza fretta, al ritmo di quelle storie che le pietre e la luce non hanno ancora finito di raccontare». Per Raffaele Nigro «Trani è una città chiusa a pugno sull'Adriatico», ma con tre aperture: la penisola di Colonna, quella che ospita la villa comunale e la diga di San Nicola con la cattedrale e il castello. Il centro storico è «un labirinto di pietra fatto di strade strette e tortuose, sormontate da arcate che preludono ad altre arcate e a volte panciute, punteggiate di finestre, portali, scalinate, loggiati. Ma tutto rigorosamente pulito». Il libro, grazie alla ricchezza iconografica e ai testi, colma finalmente un vuoto ingiustificato riconoscendo alla città tutto il suo valore artistico.
Lino Patruno svela il segreto del fascino di una «bellezza raffinata e nobile, un po' di altri tempi», e di Trani cita «la più bella cattedrale di mare di Puglia, anzi la più bella cattedrale e basta». Stefania Mola, invece, parla di Trani come della città dove è ancora possibile infilare passi «uno dietro l'altro, senza fretta, al ritmo di quelle storie che le pietre e la luce non hanno ancora finito di raccontare». Per Raffaele Nigro «Trani è una città chiusa a pugno sull'Adriatico», ma con tre aperture: la penisola di Colonna, quella che ospita la villa comunale e la diga di San Nicola con la cattedrale e il castello. Il centro storico è «un labirinto di pietra fatto di strade strette e tortuose, sormontate da arcate che preludono ad altre arcate e a volte panciute, punteggiate di finestre, portali, scalinate, loggiati. Ma tutto rigorosamente pulito». Il libro, grazie alla ricchezza iconografica e ai testi, colma finalmente un vuoto ingiustificato riconoscendo alla città tutto il suo valore artistico.