Books
Un giornalista e il figlio di un mafioso insieme per la legalità
Cucuzza e De Cicco presentano a Trani "Gramigna"
sabato 15 marzo 2014
10.55
Michele Cucuzza e Luigi Di Cicco appartengono a due mondi diversi: l'uno giornalista e noto conduttore tv, l'altro imprenditore e figlio di un mafioso. Due mondi diversi che si sono incontrati e fusi in "Gramigna", storia biografica di Di Cicco, storia di speranza, sospesa tra la paura di un presente difficile e la speranza di un futuro migliore. Luigi ha scelto di credere in una vita diversa: « Ci sono ragazzini dalle vite così complicate che da grandi sognano solo di avere una vita normale», si legge in quarta di copertina. Quella vita "normale" tanto cercata ha reso quel ragazzino un uomo.
Il libro, presentato con il patrocinio del comune di Trani ed in collaborazione con la Fidapa sez. Trani, La Biblioteca Di Babele, l'associazione culturale musicale Domenico Sarro e l'associazione Made in blu, ha un importante significato morale e sociale: non arrendersi di fronte alla mafia, ma diventare padroni del proprio destino e delle proprie scelte.
Nella sala del Palazzo Discanno, era presente anche il sindaco di Trani, Luigi Riserbato, che ha ricordato come Trani, in passato, è stata al centro della malavita: «Con l'aiuto della magistratura e delle Forze dell'ordine- ha detto il primo cittadino- siamo riusciti dare una netta svolta a quella pagina oscura della nostra storia: ne è un vivido esempio Palazzo Borsellino, che da proprietà della criminalità organizzata è diventato sede della Polizia Giudiziaria ».
La storia raccontata in "Gramigna" è una di quelle che ti toccano il cuore, è una testimonianza di speranza, «è una scelta di legalità che nasce da un'esigenza interiore- afferma Cucuzza -Cambiare si può, sperare si deve». E' una storia di quelle raccontate dagli occhi di un bambino che vive quotidianamente a contatto con la mafia, perché suo padre è la mafia. «Sono cresciuto in un ambiente difficile, dove non c'era nulla- confessa Luigi- ma ho cercato con l'aiuto dello sport e degli insegnanti di crearmi una nuova vita, una vita all' insegna della legalità, lontano da quella dei miei genitori».
Luigi ha vinto la sua battaglia. Speriamo vi siano altri vincitori.
Il libro, presentato con il patrocinio del comune di Trani ed in collaborazione con la Fidapa sez. Trani, La Biblioteca Di Babele, l'associazione culturale musicale Domenico Sarro e l'associazione Made in blu, ha un importante significato morale e sociale: non arrendersi di fronte alla mafia, ma diventare padroni del proprio destino e delle proprie scelte.
Nella sala del Palazzo Discanno, era presente anche il sindaco di Trani, Luigi Riserbato, che ha ricordato come Trani, in passato, è stata al centro della malavita: «Con l'aiuto della magistratura e delle Forze dell'ordine- ha detto il primo cittadino- siamo riusciti dare una netta svolta a quella pagina oscura della nostra storia: ne è un vivido esempio Palazzo Borsellino, che da proprietà della criminalità organizzata è diventato sede della Polizia Giudiziaria ».
La storia raccontata in "Gramigna" è una di quelle che ti toccano il cuore, è una testimonianza di speranza, «è una scelta di legalità che nasce da un'esigenza interiore- afferma Cucuzza -Cambiare si può, sperare si deve». E' una storia di quelle raccontate dagli occhi di un bambino che vive quotidianamente a contatto con la mafia, perché suo padre è la mafia. «Sono cresciuto in un ambiente difficile, dove non c'era nulla- confessa Luigi- ma ho cercato con l'aiuto dello sport e degli insegnanti di crearmi una nuova vita, una vita all' insegna della legalità, lontano da quella dei miei genitori».
Luigi ha vinto la sua battaglia. Speriamo vi siano altri vincitori.