Cento idee
Donne a casa contro la disoccupazione
Idea di Niccolò Di Gennaro
lunedì 7 dicembre 2009
Pur non discostandosi molto dai dati diffusi dal Censis, la disoccupazione a Trani, presumo sia oltre il 10%, e guardando avanti, contrariamente a quanto dicono i politici che ci governano, a mio avviso aumentera' fino al 20%. I settori tessile e calzaturiero, lapideo, ecc... sforneranno altri disoccupati, a seguito di cio' ne risentiranno altri settori: il commercio e l'artigianato.
Retribuzioni che non entreranno più nelle famiglie, a parte qualche sussidio di disoccupazione, qualche indennità di mobilità, solo ammortizzatori sociali che non durano in eterno e quindi famiglie in fallimento. Niente soldi in circolazione a Trani = miseria e poverta' per tutti, tranne per coloro che appartengono alle caste dei ricchi e privilegiati, sempre piu' indifferenti, sordi, muti e ciechi, dinanzi al dramma che quotidianamente vive la povera gente.
Fatta questa premessa, lancio un'idea: voglio sollecitare la sensibilità della donna lavoratrice di Trani, mi rivolgo solo a quelle mogli che hanno un coniuge che lavora nella P.A. a tempo indeterminato, e che per questo motivo non corrono il rischio di rimanere senza una retribuzione. Capisco che molte donne vogliono essere indipendenti dai mariti, vogliono realizzarsi e fare carriera, però voglio ricordare Loro che anche il ruolo di moglie o mamma a tempo pieno può renderle felici, e a mio avviso anche valorizzarle ancor di più di quanto può avvenire nell'ambito lavorativo.
Questo è il messaggio che rivolgo alle tantissime donne lavoratrici di Trani. Una baby-sitter, una nonna, una colf, una badante, fatta eccezioni per alcuni casi particolari, sempre dal mio punto di vista, non potranno mai sostituire una mamma luce indispensabile e riferimento per figli e marito.
Retribuzioni che non entreranno più nelle famiglie, a parte qualche sussidio di disoccupazione, qualche indennità di mobilità, solo ammortizzatori sociali che non durano in eterno e quindi famiglie in fallimento. Niente soldi in circolazione a Trani = miseria e poverta' per tutti, tranne per coloro che appartengono alle caste dei ricchi e privilegiati, sempre piu' indifferenti, sordi, muti e ciechi, dinanzi al dramma che quotidianamente vive la povera gente.
Fatta questa premessa, lancio un'idea: voglio sollecitare la sensibilità della donna lavoratrice di Trani, mi rivolgo solo a quelle mogli che hanno un coniuge che lavora nella P.A. a tempo indeterminato, e che per questo motivo non corrono il rischio di rimanere senza una retribuzione. Capisco che molte donne vogliono essere indipendenti dai mariti, vogliono realizzarsi e fare carriera, però voglio ricordare Loro che anche il ruolo di moglie o mamma a tempo pieno può renderle felici, e a mio avviso anche valorizzarle ancor di più di quanto può avvenire nell'ambito lavorativo.
Questo è il messaggio che rivolgo alle tantissime donne lavoratrici di Trani. Una baby-sitter, una nonna, una colf, una badante, fatta eccezioni per alcuni casi particolari, sempre dal mio punto di vista, non potranno mai sostituire una mamma luce indispensabile e riferimento per figli e marito.