Cento idee
Un Polo musicale per Trani
Idea di Silvia Daurelio
venerdì 1 aprile 2011
Partendo da un'analisi storico-urbanistica focalizzata sulle dinamiche di sviluppo della città di Trani, ho avanzato una proposta di riqualificazione dell'area attualmente degradata dell'ex Distelleria e dell'ex Macello, a precedente destinazione industriale e collocata a ridosso della costa settendrionale. Nell'ottica di un disegno urbanistico d'insieme, il mio progetto mira a ricucire un pezzo dimenticato del tessuto urbano esistente e a rivitalizzarlo attraverso la creazione di un polo musicale, composto da un auditorium (circa 500 posti) e un anfiteatro (circa 700 posti), destinati a diventare nuovi catalizzatori urbani.
Il profilo dell'auditorium è semplice e lineare, richiama i dettami dell'architettura mediterranea, e la trasparenza dei suoi prospetti trasversali lo rendono permeabile alla piacevolezza del parco e all'immensità del mare. L'impiego della pietra locale, conferisce massività alle pareti longitudinali e rafforza la visione a cannocchiale dell' edificio, che punta verso il promontorio Garganico, visibile nelle giornate serene. Invece, la possibilità di sfruttare lo spazio per spettacoli musicali e teatrali all'aperto, è legata a un solco nel terreno che dà vita all'anfiteatro. Esso si incastra nell'ambiente urbano e naturale delica-tamente, integrandosi con il profilo della costa tra la meravigliosa cornice del mare, del castello e della cattedrale, che gli fanno da sfondo. Attorno al complesso un intervento progettuale di ampio respiro contempla la realizzazione di opere con destinazioni differenti e complementari, da residenze a locali commerciali e strutture ricettivo-turistiche, con adeguati servizi, attrezzature e spazi verdi.
Una maglia regolare, ma movimentata da prospettive chiave, ricollega il resto della città con questo tratto di costa degradato, stimolando la rinascita di un nuovo waterfront dotato di diverse infrastrutture. Questo è un percorso, composto da diverse tappe, che fanno assaporare lentamente il passaggio da una polarità antica, la fortezza, ad un' antipolarità attuale, il complesso musicale. Ciò conferma che la città ha traslato i suoi limiti e ha dilatato i suoi tessuti, abbracciando altre aree comunque degne di essere valorizzate e vissute sostenibilmente dai cittadini. Il percorso è scandito dall 'andamento segmentato di una muraglia, che trasformandosi diventa affaccio, seduta, accesso, volume. Tuttavia la rottura del muro attraverso scale ed elementi paral-lelepipedi non ne indebolisce la natura massiva ma la rafforza, ricordando il sistema difensivo me-dioevale.
Inoltre, la necessità per Trani di ampliare i servizi di balneazione e renderli facilmente accessibili, ha condotto alla valorizzazione delle esistenti fette di spiaggia e all'ipotesi di sbancamenti per ottenerne e ampliarne altre, cercando di superare i dislivelli con delle scale e degli ascensori che possano dare un diretto e semplice accesso a tutti gli utenti. Partendo da queste tematiche ho cercato di sviluppare un progetto inquadrato il più possibile in un'ottica sostenibile, che considerasse il paesaggio e il contesto storico esistente non come dei vincoli ma come degli impulsi. Ho immaginato quel pezzo di città più vivibile, aggregativo ed efficiente, libero di quelle stratificazioni speculative e industriali che nel tempo lo hanno deturpato, cercando di fornire un contributo, spero utile, per un rilancio più innovativo del territorio.
Tesi di laurea di Silvia Daurelio "Un Polo musicale per Trani: dal degrado industriale alla riqualificazione della costa nord" discussa il 12 luglio 2010. Relatore prof. Giancarlo Cataldi. Corso di laurea: Architettura U.E. presso la Facoltà di Architettura dell'Universita' degli Studi di Firenze.
Il profilo dell'auditorium è semplice e lineare, richiama i dettami dell'architettura mediterranea, e la trasparenza dei suoi prospetti trasversali lo rendono permeabile alla piacevolezza del parco e all'immensità del mare. L'impiego della pietra locale, conferisce massività alle pareti longitudinali e rafforza la visione a cannocchiale dell' edificio, che punta verso il promontorio Garganico, visibile nelle giornate serene. Invece, la possibilità di sfruttare lo spazio per spettacoli musicali e teatrali all'aperto, è legata a un solco nel terreno che dà vita all'anfiteatro. Esso si incastra nell'ambiente urbano e naturale delica-tamente, integrandosi con il profilo della costa tra la meravigliosa cornice del mare, del castello e della cattedrale, che gli fanno da sfondo. Attorno al complesso un intervento progettuale di ampio respiro contempla la realizzazione di opere con destinazioni differenti e complementari, da residenze a locali commerciali e strutture ricettivo-turistiche, con adeguati servizi, attrezzature e spazi verdi.
Una maglia regolare, ma movimentata da prospettive chiave, ricollega il resto della città con questo tratto di costa degradato, stimolando la rinascita di un nuovo waterfront dotato di diverse infrastrutture. Questo è un percorso, composto da diverse tappe, che fanno assaporare lentamente il passaggio da una polarità antica, la fortezza, ad un' antipolarità attuale, il complesso musicale. Ciò conferma che la città ha traslato i suoi limiti e ha dilatato i suoi tessuti, abbracciando altre aree comunque degne di essere valorizzate e vissute sostenibilmente dai cittadini. Il percorso è scandito dall 'andamento segmentato di una muraglia, che trasformandosi diventa affaccio, seduta, accesso, volume. Tuttavia la rottura del muro attraverso scale ed elementi paral-lelepipedi non ne indebolisce la natura massiva ma la rafforza, ricordando il sistema difensivo me-dioevale.
Inoltre, la necessità per Trani di ampliare i servizi di balneazione e renderli facilmente accessibili, ha condotto alla valorizzazione delle esistenti fette di spiaggia e all'ipotesi di sbancamenti per ottenerne e ampliarne altre, cercando di superare i dislivelli con delle scale e degli ascensori che possano dare un diretto e semplice accesso a tutti gli utenti. Partendo da queste tematiche ho cercato di sviluppare un progetto inquadrato il più possibile in un'ottica sostenibile, che considerasse il paesaggio e il contesto storico esistente non come dei vincoli ma come degli impulsi. Ho immaginato quel pezzo di città più vivibile, aggregativo ed efficiente, libero di quelle stratificazioni speculative e industriali che nel tempo lo hanno deturpato, cercando di fornire un contributo, spero utile, per un rilancio più innovativo del territorio.
Tesi di laurea di Silvia Daurelio "Un Polo musicale per Trani: dal degrado industriale alla riqualificazione della costa nord" discussa il 12 luglio 2010. Relatore prof. Giancarlo Cataldi. Corso di laurea: Architettura U.E. presso la Facoltà di Architettura dell'Universita' degli Studi di Firenze.