Chiaro e Tondo
Allora, questo teatro?
Chiaro e Tondo 41
martedì 24 febbraio 2009
Non fosse perchè ci sono in bilico anche le famiglie degli ex dipendenti del Supercinema, avrei aspettato ancora un po' prima di ritornare sull'argomento. Ma il fatto è che le settimane passano e l'argomento teatro, con tutte le osservazioni, le proposte e le sfumature che aveva comportato, sembra essere sparito nel nulla.
Intanto ricordiamo che c'era (nel precedente pezzo non l'avevo menzionato) un intervento dell'ACLI che aveva spinto verso una soluzione subitanea, che coincideva poi anche con quella promossa da queste colonne.
Sfruttando appunto la struttura già esistente dello stesso Supercinema. Da colloqui con addetti ai lavori ci risulta che qualcun'altro si sia "affacciato", per informazioni su prezzi circa la vendita o un nuovo affitto per una nuova gestione. Dopo di che: il nulla. Diamo atto al Consigliere Gigi Riserbato di essere stato l'unico, e il primo, ad affrontare, tra i politici, l'argomento in Consiglio.
Al momento tutto tace. La sortita del Sindaco sulla questione ha dato l'impressione più di un "sondaggio" casereccio, per sondare appunto umori e reazioni della piazza sull'ipotesi di un nuovo teatro : ma lui stesso sa che con 5 milioni di euro si potrebbero costruire solo le fondamenta, per dire. La somma si sa che non basterebbe per costruire una stuttura ex novo. Dopo di che resterebbero in piedi due ipotesi: o qualche privato ( vedi proposta ACLI) si rimbocca le maniche e si accorda nel frattempo da subito, senza far passare altro tempo, per un affitto ragionevole, con la proprietà, dando vita ad una nuova gestione, provvedendo a riassumere gli ex dipendenti, che poi costituivano la vecchia gestione, ma che in un modo o nell'altro garantirebbero quell'apporto di esperienza e professionalità (un nome su tutti, lo storico proiezionista Vittorio Salvagno). E poi vorrei anche ricordare, che, al di là del contenzioso in atto, la vecchia gestione aveva investito parecchi denari per rendere la struttura idonea e moderna non solo come cinema, ma anche come teatro (rifacimento totale dei camerini e adeguamenti vari).
Oppure, ipotesi più suggestiva e che richiederebbe tempi più lunghi: il Comune si serve di quei 5 milioni di euro per rilevare la prorpietà del Supercinema,lo adatta nel miglior modo possibile a teatro , magari sfruttando qualche sponsor (sarebbe il modo per vedere se il nome di Trani, come dice D'Ambrosio, ha un marchio sfruttabile all'esterno) e lo dedica al commediografo tranese Luigi Chiarelli. Teatro Comunale "Luigi Chiarelli". Sipario!
Intanto ricordiamo che c'era (nel precedente pezzo non l'avevo menzionato) un intervento dell'ACLI che aveva spinto verso una soluzione subitanea, che coincideva poi anche con quella promossa da queste colonne.
Sfruttando appunto la struttura già esistente dello stesso Supercinema. Da colloqui con addetti ai lavori ci risulta che qualcun'altro si sia "affacciato", per informazioni su prezzi circa la vendita o un nuovo affitto per una nuova gestione. Dopo di che: il nulla. Diamo atto al Consigliere Gigi Riserbato di essere stato l'unico, e il primo, ad affrontare, tra i politici, l'argomento in Consiglio.
Al momento tutto tace. La sortita del Sindaco sulla questione ha dato l'impressione più di un "sondaggio" casereccio, per sondare appunto umori e reazioni della piazza sull'ipotesi di un nuovo teatro : ma lui stesso sa che con 5 milioni di euro si potrebbero costruire solo le fondamenta, per dire. La somma si sa che non basterebbe per costruire una stuttura ex novo. Dopo di che resterebbero in piedi due ipotesi: o qualche privato ( vedi proposta ACLI) si rimbocca le maniche e si accorda nel frattempo da subito, senza far passare altro tempo, per un affitto ragionevole, con la proprietà, dando vita ad una nuova gestione, provvedendo a riassumere gli ex dipendenti, che poi costituivano la vecchia gestione, ma che in un modo o nell'altro garantirebbero quell'apporto di esperienza e professionalità (un nome su tutti, lo storico proiezionista Vittorio Salvagno). E poi vorrei anche ricordare, che, al di là del contenzioso in atto, la vecchia gestione aveva investito parecchi denari per rendere la struttura idonea e moderna non solo come cinema, ma anche come teatro (rifacimento totale dei camerini e adeguamenti vari).
Oppure, ipotesi più suggestiva e che richiederebbe tempi più lunghi: il Comune si serve di quei 5 milioni di euro per rilevare la prorpietà del Supercinema,lo adatta nel miglior modo possibile a teatro , magari sfruttando qualche sponsor (sarebbe il modo per vedere se il nome di Trani, come dice D'Ambrosio, ha un marchio sfruttabile all'esterno) e lo dedica al commediografo tranese Luigi Chiarelli. Teatro Comunale "Luigi Chiarelli". Sipario!