Chiaro e Tondo
Assessori allo spiedo, chiesetta ai calamaretti, campetto al vapore
Chiaro e Tondo 60
sabato 2 maggio 2009
Questa storia degli assessori che vanno e che vengono nell'arco di vita di un'amministrazione comunale è un brutto vezzo che va avanti dai tempi della super – ballerina giunta Tamborrino. Ma perché si parte con una squadra e non si finisce mai con la stessa?C'è chi si "suicida" politicamente facendo il passivo o sparando fregnacce. C'è chi deve cedere il passo per nuovi contentini da distribuire ad altri partiti, c'è chi si rompe le balle di essere uno "yesman", c'è chi viene inquisito, c'è chi fa i capricci: ne abbiamo visti a decine e tante storie si sono intrecciate nel mantenimento – non mantenimento di una carica che dovrebbe essere assunta con grande responsabilità, cura, scrupolo e invece … Il ruolo di assessore scade spesso a quello di pedina o controfigura, comparsa o fantoccio. Peccato. E' un altro segno dello scadimento del livello dei ruoli istituzionali, del rapporto tra utenza e governo in carica che o sceglie male, visti certi risultati o subisce le performance scadenti di persone che dovrebbero trovarsi da tutt'altra parte e non sulla poltrona di assessore, con relativo danno del cittadino, servito male quando si ritrova con l'incapace di turno. C'è chi se ne va da solo prima di essere segato, per dignità, c'è chi rimane abbarbicato alla poltrona fino all'ultimo secondo utile per poter sparare cavolate o dimostrarsi incompetente fino alla fine, prima di ricevere il sonoro, definitivo, liberatorio, calcio (di punta) nel sedere, anche a nome della città.
Dai resoconti letti, circa l'incontro tra clero e amministratori, non mi è chiaro se la chiesetta doveva rimanere tale ("c'è stata poca attenzione", vescovo dixit) o doveva diventare qualcos'altro o era inevitabile che si fosse tramutato da luogo sacro a luogo per dedicarsi alla crapula. Già Qualcun'altro, a suo tempo, scaraventò all'aria tavoli e danari di mercanti all'interno di un famoso Tempio…
Tra l'assessore che propose il beauty farm al Monastero e la chiesetta di Sant'Antuono che diventa sito segnalato per magnà, campetto tolto alla parrocchia di "San Giuseppe", con "scasso" di serratura e "scazzo" per i giovani della stessa, non vorrei che dietro ci sia un pericoloso disegno comunista anticlericale. Oltretutto si è riusciti a far "stizzire", si fa per dire, anche la più pacifica delle creature, come il nostro vescovo, che ha bacchettato (pure lui) su buche, servizi sociali out e chiesetta "ai calamaretti". E che cribbio. (Le parolacce erano poco opportune). Santa pazienza.
Dai resoconti letti, circa l'incontro tra clero e amministratori, non mi è chiaro se la chiesetta doveva rimanere tale ("c'è stata poca attenzione", vescovo dixit) o doveva diventare qualcos'altro o era inevitabile che si fosse tramutato da luogo sacro a luogo per dedicarsi alla crapula. Già Qualcun'altro, a suo tempo, scaraventò all'aria tavoli e danari di mercanti all'interno di un famoso Tempio…
Tra l'assessore che propose il beauty farm al Monastero e la chiesetta di Sant'Antuono che diventa sito segnalato per magnà, campetto tolto alla parrocchia di "San Giuseppe", con "scasso" di serratura e "scazzo" per i giovani della stessa, non vorrei che dietro ci sia un pericoloso disegno comunista anticlericale. Oltretutto si è riusciti a far "stizzire", si fa per dire, anche la più pacifica delle creature, come il nostro vescovo, che ha bacchettato (pure lui) su buche, servizi sociali out e chiesetta "ai calamaretti". E che cribbio. (Le parolacce erano poco opportune). Santa pazienza.