Chiaro e Tondo

Bilancio di fine ventennio - I

Chiaro e Tondo 124

1989 – 2009. Un ventennio della storia socio – politica tranese è alle spalle. Ragioniamo in termini di ventennio non certo in omaggio, come qualcuno potrebbe pensare, ai vari rappresentanti della politica di destra (+ centro) che hanno gestito il potere politico della nostra città, ma perché realmente questa parentesi segna uno spartiacque tra ere, grandi periodi, cicli. L'inizio di questo ventennio ha infatti qualcosa in comune con la sua parte finale: alcuni rappresentanti di quel potere, vedi Di Marzio, sono ritornati dopo un lungo giro concentrico esattamente nella stanza in cui si trovavano all'inizio dell'era presa in esame. Quella dei bottoni: bravura, abilità, sapienza nella gestione del consenso, di uno zoccolo duro di questo stesso consenso, che è tornato a sostenerlo (questa la capacità più redditizia); questo il crogiolo di elementi che ne fa uno dei politici di razza di questo ventennio.

Un portatore sano di vitalismo politico carsico, con una definizione che mi sembra gli calzi a pennello: un "vitalismo" non sempre esplicito e visibile a livello mediatico, ma molto aduso alla vitaccia politica che combina potere, ricerca del consenso, immagine di affidabilità tra la classe media, capacità di restare in silenzio anche quando le polemiche divampano (unica eccezione che conferma la regola: la tenzone con Ninni De Feudis di un paio di mesi fa). E alcuni atti di rilievo che esaltano il resto del percorso, anche quando potrebbe tendere all'appiattimento (vedi colpo decisivo sulla questione della provinciale Trani – Andria).Un rappresentante politico della Prima Repubblica che ha saputo districarsi tra le maglie ed i legacci di quel periodo, che tante carriere aveva stroncato, ed ha saputo riproporsi con quegli ingredienti di cui sopra, unitamente ad una certa signorilità di base, che qui a Trani è necessaria, lontana da sbracature o lazzi, per entrare nelle grazie di quella fascia medio –borghese perbenista (per cui la forma conta molto), che qui a Trani avvolge larga parte dei caratteri della popolazione. Presa quella fetta è fatta.

E non è un caso che noti rappresentanti della linea fascistoide, a cominciare dal Pinuccio T., abbiano man mano, negli anni, affinato e ingentilito i tratti, limato la ruspa polemica e aggressiva, voltata pian piano in seghetta o coltellino, usato sempre più raramente e con "nemici" in fondo poco pericolosi, che non sto qui a citare. E proprio quel Pinuccio Tarantini è l'altro grande rappresentante politico di questo ventennio: il più discusso, quello maggiormente capace di dividere l'opinione pubblica, uno dei più istintivi, soprattutto nella prima parte della sua carriera e che si è presentato come portatore sano di un vitalismo politico più esplicito, direi entusiasta e passionale, che spesso lo ha trascinato nel gorgo dell'antipatia di fette di popolo non aduso ai modi bruschi o troppo espliciti, più amanti inconsapevoli del noto motto derivante dalla Grecia classica, "late biosas", ovvero "vivi nascosto". (Prof Pepe docet, dai tempi del Liceo per il sottoscritto: lezioni memorabili e non dimenticate).

Era chiaro che quel vitalismo destrorso, a metà del guado tra spinta dannunziana, sapidità alla Ignazio Larussa, pathos ai limiti dello sgarbismo (memorabile l'affondo su Nolasco di un annetto fa) attraesse soprattutto i giovani (le rilevazioni di voto parlano chiaro) e presto attirasse la diffidenza di più attempati tecnocrati – professionisti – "latebiosani". Ma tant'è: in fatto di voti anche il vitalismo esplicito e mass mediatico paga (forum, face book, sito personale elettorale, televisione sapientemente gestita a colpi di populismo, aneddotica e risata dosata ad ondate, con dialettica supportata da buone letture che si denotano man mano che gli anni passano). Ecco: questo è un tratto distintivo: Pinuccio è un politico che ha passato questi vent'anni non solo lavorando e comandando, ma anche leggendo, a differenza di altri colleghi. E da questo ha tratto succosi frutti al momento opportuno, surclassando ed emergendo.

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