Chiaro e Tondo
C'è una Trani migliore
Chiaro e Tondo 51
martedì 31 marzo 2009
Una volta tanto possiamo pure toglierci il mantello da super eroi, sempre pronti a segnalare e lottare contro le nefandezze e le piccole e grandi meschinità della nostra città, per scrivere un pezzo positivo, su quello che non passa facilmente sui media e resta nell'ombra. Su quello che potrebbe ancora essere recuperato e valorizzato della nostra Trani, per ripartire all'insegna di una nuova stagione, indipendentemente da chi governa e dai colori politici.
Dedico questo pezzo dunque a colleghi preparati come Massimo Pillera, di cui ci sarebbe tanto bisogno, che pur con una visione ideologica "di parte" sarà in grado, come me, di porre l'accento e valorizzare, ripeto, indipendentemente se al governo ci sia la destra o la sinistra, ciò che possa rilanciare questa città. Caro Massimo, ricordo quando mi dicesti che avremmo dovuto metterci daccordo per fare un nuovo grande giornale, un mezzo di comunicazione in grado di aiutare la città a decollare. Prima o poi lo faremo. Ormai il potere della parola, tu me lo insegni, sta superando quello politico tradizionale e certi nostri rappresentanti istituzionali stanno avvertendo tutto questo.
Caro Massimo, ti dico dunque che anche Trani sta facendo qualche piccolo passo in avanti, nonostante altri problemi cronici, dai quali stentiamo a venir fuori. L'ultima domenica vissuta, la prima utile per poterne godere, ha visto, lo dico senza farmi problemi sulla matrice politica che l'ha istituita, un successo enorme della ampia e "coraggiosa" zona pedonale che ha abbarcciato tutto il porto e gran parte del centro storico. Un trionfo di spensieratezza, colori dolci, clima ideale, cornice godibilssima, lontano dallo smog, immersi nel realx, pur con lo scotto del traffico esterno a questa isola, come sempre caotico; prezzo da pagare prima di raggiungere quell'approdo.
E' inutile fare speculazioni: questa area rappresenta, in mancanza di quelle realizzate dall'uomo, una grande "struttura" turistica permanente che la nostra storia ci ha regalato e che dobbiamo continuare a valorizzare.
E' una Trani di cui si parla poco quella del volontariato. Al momento mi sento di segnalare tra le altre, l'iniziativa dei Lions di Trani, con in prima fila la signora Anna Armentano, per la raccolta degli occhiali in favore dei paesi poveri, quelli del Terzo Mondo, con manifestazione in Piazza della Repubblica, domenica 5 aprile e realtiva raccolta di occhiali, come dicevo, che a noi non servono più, tra le tante paia vecchie e che invece potrebbero essere utili a tanti derelitti di quei paesi.
C'è una Trani che vorrebbe riavere fortemente il suo teatro (il nostro sogno: Teatro Comunale Luigi Chiarelli); c'è una Trani fatta di gente come Francesco Pagano che non vuole rassegnarsi alla morte delle nostre tradizioni e radici linguistiche. Caro Massimo c'è una Trani da ricostruire partendo da tutto questo. Lavoriamo dall'ambito dei media per istituirla.
Dedico questo pezzo dunque a colleghi preparati come Massimo Pillera, di cui ci sarebbe tanto bisogno, che pur con una visione ideologica "di parte" sarà in grado, come me, di porre l'accento e valorizzare, ripeto, indipendentemente se al governo ci sia la destra o la sinistra, ciò che possa rilanciare questa città. Caro Massimo, ricordo quando mi dicesti che avremmo dovuto metterci daccordo per fare un nuovo grande giornale, un mezzo di comunicazione in grado di aiutare la città a decollare. Prima o poi lo faremo. Ormai il potere della parola, tu me lo insegni, sta superando quello politico tradizionale e certi nostri rappresentanti istituzionali stanno avvertendo tutto questo.
Caro Massimo, ti dico dunque che anche Trani sta facendo qualche piccolo passo in avanti, nonostante altri problemi cronici, dai quali stentiamo a venir fuori. L'ultima domenica vissuta, la prima utile per poterne godere, ha visto, lo dico senza farmi problemi sulla matrice politica che l'ha istituita, un successo enorme della ampia e "coraggiosa" zona pedonale che ha abbarcciato tutto il porto e gran parte del centro storico. Un trionfo di spensieratezza, colori dolci, clima ideale, cornice godibilssima, lontano dallo smog, immersi nel realx, pur con lo scotto del traffico esterno a questa isola, come sempre caotico; prezzo da pagare prima di raggiungere quell'approdo.
E' inutile fare speculazioni: questa area rappresenta, in mancanza di quelle realizzate dall'uomo, una grande "struttura" turistica permanente che la nostra storia ci ha regalato e che dobbiamo continuare a valorizzare.
E' una Trani di cui si parla poco quella del volontariato. Al momento mi sento di segnalare tra le altre, l'iniziativa dei Lions di Trani, con in prima fila la signora Anna Armentano, per la raccolta degli occhiali in favore dei paesi poveri, quelli del Terzo Mondo, con manifestazione in Piazza della Repubblica, domenica 5 aprile e realtiva raccolta di occhiali, come dicevo, che a noi non servono più, tra le tante paia vecchie e che invece potrebbero essere utili a tanti derelitti di quei paesi.
C'è una Trani che vorrebbe riavere fortemente il suo teatro (il nostro sogno: Teatro Comunale Luigi Chiarelli); c'è una Trani fatta di gente come Francesco Pagano che non vuole rassegnarsi alla morte delle nostre tradizioni e radici linguistiche. Caro Massimo c'è una Trani da ricostruire partendo da tutto questo. Lavoriamo dall'ambito dei media per istituirla.