Chiaro e Tondo
C’era una volta (e c’è ancora) il Traballero
Chiaro e Tondo 175
Trani - giovedì 2 settembre 2010
Alcune settimane fa, prima della pausa estiva, mi ero ripromesso di occuparmi proprio di barriere architettoniche e ostacoli vari che rendono ancor più disagiata la vita e gli spostamenti delle persone disabili nella nostra città. E a maggior ragione avevo deciso di farlo, all'indomani della provocatoria ma azzeccata manifestazione che vide sfilare in carrozzella, per le vie di Trani, rappresentanti politici e semplici cittadini con Don Mimmo De Toma, che presso il Centro Jobel, in quei giorni promuoveva un festival teatrale con esibizioni di compagnie composte da persone disabili.
Al rientro dalle vacanze mi rendo conto che la situazione invece di migliorare è peggiorata. E a fronte delle "polemicuzze" estive che nel frattempo abbiamo continuato a seguire, credo che problemi come questi vadano presi sul serio, molto di più, rispetto ad altre fesserie su cui ci si crogiola per giorni e giorni. Al di là della giusta denuncia rivolta alle autorità da parte di due cittadini, sullo stato pietoso della città in fatto di barriere architettoniche, vorrei aggiungere che a proposito, proprio via Giovanni Bovio si ritrova in una condizione che non solo è dannosa per i disabili, ma pure per tutta la cittadinanza. Quello è un costo che avrebbe potuto essere preso in considerazione, invece delle solite spese estive sotto osservazione critica. Altro che spese per il Natale tranese… sul quale ormai, spesso e volentieri le luminarie sono a carico dei commercianti stessi, fatta eccezione per l'ultimo Natale in cui si fecero le cose in grande. Qui c'è da rifare urgentemente la pavimentazione di Via Bovio che ormai non è quasi più praticabile, non solo con le carrozzelle, ma nemmeno con le auto. I dislivelli sono talmente accentuati che, andando in macchina da quelle parti sembra di volare sul caro vecchio Traballero, amata e ormai poco presente giostra degli anni 80, sulla quale i "rattusi" di turno si recavano prevalentemente in compagnia femminile per potersi buttare a peso morto o a pesce, come suol dirsi, sulle ragazze ignare. Dunque, costi quel che costi, si provveda al rifacimento di quella importante e centralissima via, possibilmente senza "colpi di spugna" (vedi zona porto), per cui, invece di lavorare ad un perfetto riordino delle basole, si potrebbe preferire (non sia mai) la solita triste e anonima colata di asfalto, che toglie quella caratteristica "storica" alla pavimentazione della nostra città. Se no, altro che Unesco…
Anche nella non proprio oleata macchina comunale tranese vi è qualche sobbalzo in stile Traballero, che d'estate capita spesso: basti pensare alla diatriba tra assessore alle finanze e dirigente comunale dello stesso ramo, che praticamente dimostrano di non parlarsi (leggi articoli collegati alla tenzone di qualche settimana fa) oltre agli "scapaccioni" di Ninni de Toma, neo presidente Amet al consigliere Caffarella. Forse Ninni si era dimenticato che il caro Franco nel frattempo non era più all'opposizione. O forse ha approfittato per una rampognata in stile "colpirne uno per educarne cento", dinanzi ad una semplice "notarella", onde intimorire qualcun altro che volesse rompere le "ova" o scassare li "chigghuni" al nuovo manovratore Amet. Non sarà un Traballero per la maggioranza, ci mancherebbe, ma un cartello di avviso da relazioni pericolose in un centro destra che ogni tanto si regala e ci mostra qualche ondata di (in)sana instabilità.
Al rientro dalle vacanze mi rendo conto che la situazione invece di migliorare è peggiorata. E a fronte delle "polemicuzze" estive che nel frattempo abbiamo continuato a seguire, credo che problemi come questi vadano presi sul serio, molto di più, rispetto ad altre fesserie su cui ci si crogiola per giorni e giorni. Al di là della giusta denuncia rivolta alle autorità da parte di due cittadini, sullo stato pietoso della città in fatto di barriere architettoniche, vorrei aggiungere che a proposito, proprio via Giovanni Bovio si ritrova in una condizione che non solo è dannosa per i disabili, ma pure per tutta la cittadinanza. Quello è un costo che avrebbe potuto essere preso in considerazione, invece delle solite spese estive sotto osservazione critica. Altro che spese per il Natale tranese… sul quale ormai, spesso e volentieri le luminarie sono a carico dei commercianti stessi, fatta eccezione per l'ultimo Natale in cui si fecero le cose in grande. Qui c'è da rifare urgentemente la pavimentazione di Via Bovio che ormai non è quasi più praticabile, non solo con le carrozzelle, ma nemmeno con le auto. I dislivelli sono talmente accentuati che, andando in macchina da quelle parti sembra di volare sul caro vecchio Traballero, amata e ormai poco presente giostra degli anni 80, sulla quale i "rattusi" di turno si recavano prevalentemente in compagnia femminile per potersi buttare a peso morto o a pesce, come suol dirsi, sulle ragazze ignare. Dunque, costi quel che costi, si provveda al rifacimento di quella importante e centralissima via, possibilmente senza "colpi di spugna" (vedi zona porto), per cui, invece di lavorare ad un perfetto riordino delle basole, si potrebbe preferire (non sia mai) la solita triste e anonima colata di asfalto, che toglie quella caratteristica "storica" alla pavimentazione della nostra città. Se no, altro che Unesco…
Anche nella non proprio oleata macchina comunale tranese vi è qualche sobbalzo in stile Traballero, che d'estate capita spesso: basti pensare alla diatriba tra assessore alle finanze e dirigente comunale dello stesso ramo, che praticamente dimostrano di non parlarsi (leggi articoli collegati alla tenzone di qualche settimana fa) oltre agli "scapaccioni" di Ninni de Toma, neo presidente Amet al consigliere Caffarella. Forse Ninni si era dimenticato che il caro Franco nel frattempo non era più all'opposizione. O forse ha approfittato per una rampognata in stile "colpirne uno per educarne cento", dinanzi ad una semplice "notarella", onde intimorire qualcun altro che volesse rompere le "ova" o scassare li "chigghuni" al nuovo manovratore Amet. Non sarà un Traballero per la maggioranza, ci mancherebbe, ma un cartello di avviso da relazioni pericolose in un centro destra che ogni tanto si regala e ci mostra qualche ondata di (in)sana instabilità.