Chiaro e Tondo

Capannello PD e sviste Ausl, due palle ai piedi di Trani

Chiaro e Tondo 158

Mi ero già preparato psicologicamente ad affrontare un Chiaro e Tondo sulla base della querelle in seno al PD, ma più che altro sul primo, secondo me, sacrosanto, intervento, di Avantario e soci, poi accusati di essere promotori di corrente, ergo, guastatori, se non interpreto male, di una sintesi che il partito dovrebbe produrre, dopo un confronto interno e non pubblico.

Mi sono sentito come quei curiosi passanti, che, attratti da qualche strano rumore per strada, si accostano al capannello di persone da cui provengono i suoni. Ma una volta avvicinatosi e vista una "mala parata", si allontana velocemente, sconsolato dai contenuti effettivi della disputa che si teneva: chiacchiere, scappellotti tra finti amici di partito, giusti ma velleitari auspici di simpatizzanti. Una roba da Renzo dei Promessi Sposi nel bel mezzo dell'assalto al forno delle Grucce.

Dall'appello di Avantario e co., si poteva partire per costruire un trampolino in grado di portare all'unico vero elemento che serva a quelli del centro – sinistra, per far almeno lontanamente pensare che possano ispirare fiducia ai cittadini: la costruzione di una vera leadership, di un gruppo in grado di governare, domani, la città.

E invece, nulla di tutto questo, a mio parere. Andatevi a rileggere, per questo, le note pubblicate da parte degli interessati, sulle quali preferisco non mettere più becco, perché mi sa che il "capannello" creatosi, per ora, non porterà frutti concreti, ma le solite coltellate, le solite parole di circostanza non in grado di far presa sulla gente. Ma come dice l'amico Roberto, "una cosa voglio dirla":il PD è allo sbando e più contributi accetta di ricevere dall'esterno, più idee svilupperà, più cerca di tornare ad ascoltare chi (Avantario), unico e solo, è riuscito a compattare il consenso di una città contro la destra, negli ultimi vent'anni, a favore della parte politica in questione e meglio sarà.

Piuttosto mi preme segnalare un clamoroso disservizio, per eufemismo, da parte dell'Azienda Unità Sanitaria Locale BAT: più di un lettore segnala a Chiaro e Tondo che dal suddetto ufficio ha ricevuto richieste di pagamento ticket per prestazioni non solo regolarmente pagate, ma con richiesta stessa giunta rispetto ad una visita specifica, in particolare, risalente al novembre del 2004, quindi fuori dai cinque anni di prassi, dopo i quali, secondo quanto ci ricorda il lettore, il provvedimento andrebbe in prescrizione. Intanto il suddetto ticket era stato regolarmente pagato. Un episodio può capitare: ma ciò che ci spinge a trattare l'argomento è la seconda segnalazione, giunta nel giro di pochissimi giorni. Addirittura, questa volta, a presentarsi a nome dell' Ausl Bat presso l'abitazione di una nostra lettrice è niente di meno che la Guardia di Finanza, che intima all'interessata di pagare una somma per una visita pregressa. Il ticket non era stato pagato perché la "paziente" lettrice godeva e gode di una specifica esenzione. Tra gli errori burocratici e l'inconcludenza di alcune parti politiche (a proposito, spero di avere licenza di parlare del PD pur non essendone un tesserato) s'ingrossano le palle ai piedi di una Trani che vive la sua esistenza minimalista: politica in generale, anche da destra, di corto respiro e burocrazia "sabbia mobile" per i poveri cittadini. In attesa di tempi migliori, senza palle ai piedi. Ma eventualmente con un paio di ali.
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