Chiaro e Tondo
Cattivi Pensieri
Chiaro e Tondo 110
venerdì 30 ottobre 2009
Noto con piacere che la febbre della politica tranese comincia a risalire. Sarà per il diffondersi dell'influenza suina, sarà per gli imminenti giri di "rubamazzo" elettorale (il politico candidato promette, ma di solito "ruba" la fiducia dell'elettore, non mantenendo quasi nulla), certo è che i duelli a colpi di comunicati stampa tra De Feudis (Ninni) e Di Marzio, tra Carcano e Tarantini, senza dimenticare che De Simone ha sempre qualcosa di sbalorditivo da rivelare su De Toma assessore, (e noi stiamo ancora aspettando "la bomba"), ci mostrano una classe governativa e d'opposizione coi nervi a fior di pelle, col termometro in salita, insomma.Con tanti cattivi pensieri che s'affollano nella mente e nelle penne dei nostri politici e dei loro uffici stampa. Senza contare la maretta dei dipendenti comunali. Alcuni di questi, invece di inalberarsi coi propri sindacati, che tranne in un caso (Cisl), si sono ben guardati dal difendere i propri "assistiti", si sono lasciati andare a giudizi sommari un po' su tutti: dai politici incapaci o frustrati, a seconda delle posizioni, ai giornalisti "ch'hann' assut' pazz'" (fonte confidenziale, non ufficiale), nel dare spazio a certe voci "contro", fino a tutto il genere umano tranese incapace o impossibilitato a comprendere le doti degli stessi. Insomma, monta un'aria da tutti contro tutti che potrà piacere ai giornalisti, ma meno ai cittadini che vogliono cose concrete.
A tal proposito, visto che siamo in tema, mi sembra opportuna una precisazione sul mio ultimo Chiaro e Tondo: sono per il pluralismo delle idee e delle posizioni, oltre che degli stili e dei linguaggi, dei contenuti. Auspicavo in tal senso che le nuove rubriche firmate da ex assessori avrebbero dovuto portare un contributo efficace, magari ispirato al racconto di retroscena di Palazzo, magagne inedite ai più (ricordate gli editoriali di Geronimo, alias Cirino Pomicino?). Il mio era solo un auspicio di marca giornalistica, per il piacere dei lettori. Sono quindi pronto a dare il benvenuto ad ogni nuovo contributo. Tutti le altre congetture di Roberto Visibelli sono cattivi pensieri che svaniranno man mano che potrà rilassarsi nel bel clima di libertà di Traniweb e man mano che prenderà confidenza col mezzo giornalistico, col quale farà Politica, occhio alla maiuscola, non perché finora non l'abbia fatta, ma perché non dovrà preoccuparsi dei bilancini e dei veleni di Palazzo, con cui ha avuto a che fare finora, almeno da quello che mi raccontava non molto tempo fa. Dovrà preoccuparsi solo del bene dei cives, dei cittadini, della polis, con la scrittura dei suoi pezzi. E di nessun altro. Magari, Roberto, se accetti un consiglio amichevole, con un pizzico di sintesi in più.
PS: Se pensi che debba scrivere editoriali per riallacciare rapporti con questo o quello, credo che ad essere fuori strada stavolta sia tu. Diciamo che l'hai detto perché non sapevi come trovare una conclusione alla tua nota… Così faccio finta di non aver letto quell'ultimo cattivo pensiero. Te l'ho detto come sempre chiaro e tondo.
A tal proposito, visto che siamo in tema, mi sembra opportuna una precisazione sul mio ultimo Chiaro e Tondo: sono per il pluralismo delle idee e delle posizioni, oltre che degli stili e dei linguaggi, dei contenuti. Auspicavo in tal senso che le nuove rubriche firmate da ex assessori avrebbero dovuto portare un contributo efficace, magari ispirato al racconto di retroscena di Palazzo, magagne inedite ai più (ricordate gli editoriali di Geronimo, alias Cirino Pomicino?). Il mio era solo un auspicio di marca giornalistica, per il piacere dei lettori. Sono quindi pronto a dare il benvenuto ad ogni nuovo contributo. Tutti le altre congetture di Roberto Visibelli sono cattivi pensieri che svaniranno man mano che potrà rilassarsi nel bel clima di libertà di Traniweb e man mano che prenderà confidenza col mezzo giornalistico, col quale farà Politica, occhio alla maiuscola, non perché finora non l'abbia fatta, ma perché non dovrà preoccuparsi dei bilancini e dei veleni di Palazzo, con cui ha avuto a che fare finora, almeno da quello che mi raccontava non molto tempo fa. Dovrà preoccuparsi solo del bene dei cives, dei cittadini, della polis, con la scrittura dei suoi pezzi. E di nessun altro. Magari, Roberto, se accetti un consiglio amichevole, con un pizzico di sintesi in più.
PS: Se pensi che debba scrivere editoriali per riallacciare rapporti con questo o quello, credo che ad essere fuori strada stavolta sia tu. Diciamo che l'hai detto perché non sapevi come trovare una conclusione alla tua nota… Così faccio finta di non aver letto quell'ultimo cattivo pensiero. Te l'ho detto come sempre chiaro e tondo.